Salterello e Il Girasole
E’ una giornata di sole e mamma chioccia con la sua nidiata esce all’aperto per permettere ai suoi piccoli di prendere un po’ d’aria e per mostrare loro il mondo circostante. Appena sono sull’aia, i pulcini scappano di qua e di là. La chioccia con il suo co-co li richiama all’ordine e al silenzio.
Non ci si comporta così per strada, ma bisogna camminare tutti vicini e non fare schiamazzi.
Mamma chioccia fa da maestra e presenta ai suoi piccoli gli animali che abitano vicino al pollaio: le oche, le caprette, le mucche, i conigli, gli asinelli, i maialetti, i tacchini, i cani e i gatti. I pulcini salutano tutti educatamente.
Ad un tratto il più piccolo dei pulcini si distacca dal gruppo e rimane indietro. Ha, poverino, un piccolo difetto ad una zampetta e non può correre e camminare come gli altri. Cammina saltellando facendo dei passettini per questo la mamma lo ha chiamato Salterello. Si ritrova all’improvviso in un mondo sconosciuto dove ci sono cose mai viste e osserva tutto con stupore.
Si domanda chi siano quegli affari lunghi lunghi che gli mettono soggezione e quei fiori di tanti colori che svolazzano. Osservando tutte queste cose per lui sconosciute non si accorge dello scorrere del tempo. Ben presto scendono le tenebre e Salterello si mette a pigolare sempre più forte perché ha paura del buio. Non è stato mai da solo la notte e per di più in un posto sconosciuto. Il mondo non gli sembra più tanto bello a quell’ora di notte. E’ un mondo fatto di ombre dove si sentono tante voci e rumori. Si ode la voce del vento tra le fronde degli alberi, tonfi di cose che cadono,fruscii di foglie,versi di animaletti notturni. Al chiarore della luna Salterello ha l’impressione di vedere delle ombre bianche e trema pensando che siano fantasmi. Si sente chiamare, però non capisce da dove provenga quella voce. Si guarda attorno smarrito.
- Alza gli occhi, sono qui!
- Oh come sei alto e bello! Chi sei?
- Sono un fiore e mi chiamo girasole.
- Sei il sole?
- No no. Mi chiamo così perché guardo sempre il sole durante il giorno e mi giro come si gira lui. Toglimi una curiosità cosa fai qui da solo a quest’ora della notte tu che sei così piccolo?
- Mi sono perso. Sono rimasto indietro e dopo non ho trovato più la mia mamma e i miei fratellini. Ho tanta paura e tanto freddo.
- Avvicinati.
Il girasole si piega fino a terra e lo abbraccia con le sue grandi foglie a forma di cuoricini. Al pulcino sembra di essere nelle braccia della sua mamma al caldo e al sicuro. Salterello si mette a dormire serenamente.
La mattina viene svegliato da un raggio di sole, si stiracchia e pigola felice salutando il nuovo giorno. Guarda il suo amico girasole ritto che guarda il sole e gli sembra che tocchi
il cielo. Dopo un po’ sente la mamma chioccia che lo chiama e lui per farsi sentire pigola
forte. La chioccia arriva di corsa e vedendo il suo piccolo sano e salvo lo bacia e lo abbraccia. Salterello dice alla mamma:
- Debbo ringraziare il girasole se sono ancora vivo perché mi ha protetto e riscaldato con il suo amore.
- Sono stata tanto in pena quando non ti ho visto più, piccolo mio. Con i fratellini e papà gallo abbiamo girato tanto e domandato a tanti animaletti, ma nessuno ti aveva visto. Ho pensato che non ti avrei rivisto più perché fuori dal pollaio ci sono tanti pericoli per un pulcino piccolo come te. Ho lasciato la luce accesa nel pollaio con la speranza che tu tornassi e trovassi la strada di casa.Caro girasole dal cuore grande e generoso ti ringrazio tanto di aver protetto il mio piccolo. Non ci dimenticheremo mai di te.
Salterello dopo aver salutato il suo amico si avvia verso il pollaio con la sua mamma dove l’aspettano papà gallo e i fratellini.