Progetto: L’Agnello, Simbolo Pasquale
Negli anni precedenti abbiamo preso in considerazione alcuni segni che caratterizzano la Pasqua. Quest’anno vogliamo fare conoscere ai nostri bambini il simbolo pasquale per eccellenza: l’agnello.
OBIETTIVI CHE VOGLIAMO PERSEGUIRE:
Conoscere l’agnello
Conoscere il suo habitat e le sue abitudini
Conoscere i genitori dell’agnellino
Capacità di imitare il suo verso e la sua andatura
Conoscere i nemici di questo animaletto
Intuizione del concetto “ aperto – chiuso”
Intuizione del concetto “ dentro – fuori”
Sviluppo delle abilità grafiche
Capacità di comprendere la simbologia dell’agnello pasquale
Miti e proverbi sull’agnello
Tradizioni culinarie pasquali riguardanti questo animaletto
L’ agnello nell’arte
Memorizzazione di canti, poesie, filastrocche ed indovinelli
Conoscere il colore del suo pelo
Curiosità sull’agnello
CONOSCIAMO L’ AGNELLO
L’agnello è il figlio della pecora e del montone (o ariete).
Vive in greggi
E’ un mammifero ruminante ed erbivoro
Il pelo è bianco, ma non è lanoso. All’inizio esso momentaneamente può essere scuro e, a volte, quasi nero.
Ha un carattere mite
Capacità motorie = all’inizio sono limitate, per questo la mamma gli sta sempre vicino. Riesce, però, ad alzarsi in piedi dopo pochissimo tempo dalla nascita
Mangia = fieno e mangime
Beve = nei primi giorni latte e acqua sempre
CURIOSITA’
Quando il parto è gemellare alcuni pastori lasciano uno solo dei due alla mamma mentre l’altro viene affidato ad una capra che gli fa da balia. I pastori tengono le capre nel gregge per allattare quegli agnellini le cui madri non possiedono latte.
Quando un agnellino muore appena nato, il pastore gli toglie la pelliccia e la cuce su un agnellino orfano e lo conduce da una pecora. La madre adottiva sente l’odore del figlio morto ed accetta quell’agnellino orfano. Dopo pochi giorni il pastore gli toglie la pelliccia perché quella nuova mamma l’ha ormai accettato.
Lo sapevate che ci sono mamme che rifiutano i loro piccoli e non li vogliono accudire? In questo caso il pastore le costringe con sistemi piuttosto severi ad accettare i piccoli. Se ciò non avvenisse i piccoli morirebbero.
STORIA DELL’AGNELLO PASQUALE
In molte religioni l’agnello occupa un posto importantissimo, soprattutto nel Cristianesimo.
Esso è simbolo di purezza, di semplicità, di innocenza, di mitezza e di fragilità. Gesù Cristo è considerato l’Agnello Pasquale perché si immola per salvare il suo popolo dal peccato.
L’agnello era l’animale per eccellenza che veniva immolato dagli uomini per ringraziare Dio.
Questa simbologia dell’Agnello affonda le sue radici nella tradizione ebraica. Un episodio principe è la liberazione degli ebrei dall’Egitto. In questa occasione Dio dice a Mosè e ad Aronne di cospargere gli stipiti delle porte e delle case degli ebrei con il sangue di un agnello che doveva essere consumato durante la cena. In questo modo l’angelo della morte inviato da Dio ad uccidere i primogeniti degli Egiziani li avrebbe risparmiati.
Il profeta Isaia identificava Gesù Cristo con l’Agnello Pasquale e scriveva “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello”.
A PASQUA PERCHE’ SI MANGIA L’AGNELLO?
E’ una tradizione ormai radicata nella nostra società mangiare nella Domenica di Pasqua l’agnello. Essa ha origine con il Nuovo Testamento, ma potrebbe non fare parte della nostra tradizione religiosa.
L’agnello era considerato un animale sacrificale che il credente offriva a Dio dato che era la cosa più bella, più pura e più preziosa che possedeva. In un certo senso egli donava se stesso al Signore.
Nella Pasqua ebraica l’agnello veniva sacrificato ed offerto a Dio e la carne sacrificale arrostita veniva consumata dalla comunità. Nulla doveva restare dell’agnello.
Nella Pasqua cristiana l’agnello come simbolo di sacrificio viene associato alla figura di Gesù che sacrifica se stesso per salvare l’umanità.
Giovanni Battista nel Nuovo Testamento definisce così Gesù: “ Ecco l’Agnello di Dio , colui che toglie il peccato dal mondo!”
Ci può essere anche un motivo non religioso per mangiare l’agnello a Pasqua. La carne dell’agnello era considerata pregiata e, durante l’anno, veniva gustata solo dai ricchi dato che era considerata un lusso. I poveri la potevano mangiare nella festività pasquale.
Ogni regione italiana prepara l’agnello seguendo la ricetta della sua tradizione culinaria.
POESIE E FILASTROCCHE
AGNELLO
Nessuno ti pettina i ricci,
nessuno ti bacia sul muso,
la mamma è partita dal chiuso,
sei piccolo e senza capricci.
L’ erbetta più tenera e fine …
La cerchi nel prato da te;
si sente tremare il tuo bee,
per vaste pianure e colline.
Per quel campanello che scuoti
le valli non sono più mute,
la terra imbandita di rute,
riporti ad incanti remoti.
Guidato a più libera altezza
tra boschi, torrenti e perigli,
mio piccolo agnello somigli
un poco di neve che dura.
( R. Pezzani)
L’AGNELLO DI PASQUA
Una chiara mattina di Primavera
- Ascoltate bene, la storia è vera!
Nonno Pino da poco alzato
Apre la porta ed esce nel prato.
Nonno lavora con zappa e rastrello,
innaffiatoio, guanti e cappello:
nel piccolo prato già son fiorite
ben dieci viole e tre margherite.
Mentre è tutto indaffarato
all’improvviso ode un belato:
“Chi sarà mai che bela al mattino?
Non vedo nessuno qui nel giardino”.
C’è un fiocco di lana sul biancospino:
è il ricciolo nuovo di un agnellino,
un ramo oscilla come fatato,
si apre la siepe, il mistero è svelato.
Su quattro zampette un poco tremanti
il piccolo agnello già viene avanti,
arriva accanto a nonno Pino,
gli lecca le scarpe, gli fruga il taschino.
E’ Pasqua oggi ed è proprio bello
vedere il nonno che abbraccia l’agnello
e con le campane dal suono argentino
sentir cantare nonno e agnellino.
(Eleonora Belli)
L’AGNELLO
Sul pendio della montagna
un agnello se la svigna
fa una corsa giù in campagna
e poi entra nella vigna.
Se ne accorge il falegname,
il mugnaio, l’ingegnere,
la signora del droghiere.
Ognun prende in mano un legno
e va giù fino allo stagno
dove fugge l’agnello,
perché vuole il bagno.
Ecco proprio sul più bello,
mentre ognun corre affannato,
l’agnellino, che monello,
all’ovile è ritornato.
(Tratto dal sito digilander. libero. It)
L’AGNELLINO
Sono un tenero agnellino,
sto sempre con la mia mammina.
Sono puro, timido ed innocente,
e ho paura della gente.
Quando vado a pascolare
mi piace correre e saltare.
Adoro l’erbetta tenera e bella
e bere l’acqua fresca del ruscello.
(Nonna Tina)
E’ PASQUA
La Pasqua è arrivata
la natura si è svegliata.
Son sbocciati i fiorellini
e cantano in coro gli uccellini.
Pecore ed agnelli
suonano le campanelle
e annunciano a tutti la buona novella:
E’ risorto il Signore!
Sia pace in ogni cuore
e regni ovunque l’amore.
(Nonna Tina)
INDOVINELLI
Della pecora sono figlio
il mio pelo è ricciolino
sono il timido … (agnellino)
……………………………………………………
Sono la mamma dell’agnellino,
mi alzo ogni mattina all’aurora
Dici il mio nome allora … ( pecora)
………………………………………………………………..
Ho corna attorcigliate,
sono un animalone
sono il … (montone)
ATTIVITA’ MANIPOLATIVE E COSTRUTTIVE
AGNELLINO CON LA PASTA DI SALE
Con la pasta di sale ( 100gr di farina, 100 gr di sale, 2 cucchiai di olio e un po’ di acqua tiepida) realizziamo un agnellino e coloriamolo con la tempera bianca. Dopo di che realizziamo un cestino con tante rose intorno e dentro collochiamo fiori ed ovetti. Abbelliamo l’agnellino con un nastrino al collo e una campanellina.
QUADRETTO CON AGNELLINO- RONDINI E FARFALLE
Prendiamo un pezzo di cartoncino azzurro e in basso mettiamo dell’erba realizzata con carta crespa sfrangiata. Facciamo dei fiori con diversi elementi ( perline, bottoni, carta crespa) . L’agnellino lo realizziamo con perline bianche.
AGNELLINO CON ROTOLO DI CARTA IGIENICA
OCCORRENTE:
1 rotolo di carta igienica
carta di giornale
scottex
lana bianca
cartoncino rosa
ESECUZIONE
Prima di tutto realizziamo la testa dell’agnellino arrotolando della carta di giornale. Ricopriamo la palla che abbiamo ottenuto con scottex. Posizioniamola sul rotolo di carta igienica. Con fili di lana ricopriamo la testa. Poi incolliamo sul rotolo di carta igienica delle rotelline realizzate con fili di lana arrotolati. Le zampette e le braccia le facciamo con cartoncino rosa o carta vellutina. Da un cartoncino azzurro ritagliamo una campanella.
Questo lavoretto lo possiamo dare ai bambini come dono pasquale.
LA FAMIGLIA DELL’AGNELLINO
Con del cartoncino bianco realizziamo la famiglia dell’agnellino: mamma pecora, papà montone e l’agnellino.
Si disegna prima il corpo di ogni animale su cartoncino piegato doppio. A parte si disegna la testa pure su cartoncino doppio, si ritaglia e si incolla al corpo. In questo modo l’animaletto sta in piedi.
Io ho ricoperto il corpo dell’agnellino con cotone, quello di mamma pecora con fili di lana beige ed infine quello del papà montone con lana grezza.