Progetto la Rondine
La scorsa settimana ho presentato la storia inedita “Codabella“, che racconta dei viaggi e della vita di una rondinella. Questa settimana approfondiamo il tema, con un progetto sulla rondine! Buona lettura!
In questo progetto vogliamo parlare della rondine, simbolo della Primavera.
Un proverbio recita: Per San Benedetto la rondine sotto il tetto (21 marzo).
Quando a marzo ritorna da noi la rondine dai paesi caldi significa che la dolce stagione è finalmente arrivata.
La natura si risveglia dal sonno invernale, esce dal grigiore e si libera da quel velo di malinconia che l’ha avvolta. La vita riprende ovunque. Gli animaletti si svegliano dal letargo e vanno in cerca di cibo. Gli alberi si vestono con foglioline verdi e fiori. Giardini e prati si coprono di tenera erbetta e fiori colorati. L’aria si riempie di profumi e di suoni.
IDENTIKIT DELLA RONDINE
La rondine è un uccello. Ha ali lunghe ed aguzze. Le piume sono nere sul dorso e bianche
sul petto. La coda è biforcuta ed il suo corpo è agile e snello.
Il becco è corto. Le zampe sono adatte per appollaiarsi, infatti esse hanno dita con unghie forti che servono come uncini per aggrapparsi.
E’ un uccello migratore. Non sopporta il freddo per cui ci lascia prima che arrivi la brutta stagione e si dirige in Africa dove c’è il caldo.
La rondine, come del resto tutti gli uccelli migratori, ha uno spiccato senso dell’orientamento. Essa ogni anno non solo ritorna nello stesso posto, ma persino nello stesso nido dell’anno precedente.
La rondine garrisce o stride.
Questo uccello vive in campagna ed in città.
Mangia insetti che riesce facilmente a catturare sulla superficie dell’acqua dei fiumi, dei laghi, degli stagni o in volo. Non mangia insetti che pungono come l’ape o la vespa.
La rondine si ciba anche di alcune specie di frutta e piante.
Essa vive nel nido che è la sua casa.
I suoi figli sono i rondinini.
I nemici della rondine sono i predatori come falchi e sparvieri.
PARTICOLARITA’
I maschi scelgono il luogo dove costruire il nido e poi attirano le femmine con il canto o il volo.
Le femmine scelgono quei maschi che possiedono lunghe code. La coda lunga rappresenta un ornamento sessuale.
Le femmine si distinguono dai maschi perché hanno code più corte.
COME LA RONDINE COSTRUISCE IL NIDO
La rondine, quando a primavera ritorna da noi, va subito a vedere il suo vecchio nido. Se lo trova in buone condizioni lo rinforza un po’ mettendoci del fango. Se, invece, lo trova rovinato perché le intemperie o gli uomini lo hanno distrutto, essa ne costruisce uno nuovo.
La rondine all’opera sembra un vero muratore. Essa, prima di costruire il nido, cerca il posto giusto. Di solito lo costruisce sotto la grondaia di una casa. Dopo di che, prende del fango che recupera sul bordo di qualche pozzanghera, lo impasta con la sua saliva, formando delle palline, le attacca con il becco al muro, inserendo tra una pallina e l’altra qualche filo d’erba o di paglia per renderlo resistente e capace di durare per tanto tempo. Il nido, una volta ultimato, assomiglia ad una mezza scodella.
STORIA:
LA RONDINE PRIGIONIERA
Una volta, una piccola rondinella, stanca di volare, entrò per una finestrucola in una chiesa; andò a
posarsi sopra una statua di San Pietro e, nascosta la testina sotto un’ala, si addormentò.
La rondinella veniva da certi paesi lontani, dove è tanta neve e tanto freddo.
Aveva attraversato mari e monti, con molte altre compagne era giunta per prima ed ora si riposava.
Mentre la rondinella dormiva, entrò in chiesa il sagrestano. Riordinò gli altari, spolverò i candelabri,
i quadri e spazzò il pavimento; alla fine chiuse tutte le finestre, serrò ben bene la porta e andò via.
Quando la rondinella si svegliò volò alla finestra per uscire; ma urtò nei vetri così forte, che, per non cadere , si aggrappò al telaio.
Poi guardò intorno tutta spaurita, volò alle finestre, ma tutte erano chiuse.
Cercò se nelle pareti e nel soffitto ci fosse un buco, una fessura per uscire, ma invano; volò e rivolò per tutti i punti della chiesa, di qua e di là; ma sempre invano.
Quando si accorse che non c’era più rimedio, con la morte nel cuoricino, si mise alla finestra, il beccuccio sul vetro, e guardò fuori.
Vedeva i tetti dei palazzi, delle case, delle chiese e, più in là, il verde della campagna, e più in là
ancora i monti azzurri e il cielo turchino. Ma non vedeva nessuna delle tante rondinelle che erano venute con lei.
Forse le rondinelle avevano proseguito il loro volo verso altri paesi, dove l’aria era più calda.
Dunque sarebbe rimasta sola in quella chiesa così grande e così fredda e così muta, per sempre, senza più speranza di uscire?!Venne la sera e il buio. E che paura e che morsi di fame allo stomaco!
Il domani, appena l’alba, guardò il cielo e vide, lontano lontano, un punto nero.
Oh! Fossero le rondinelle! Guardò ancora , e vide che il punto nero s’ingrandiva sempre più e poi si partiva in altri punti neri più larghi, sempre più larghi.
Ecco, ecco: erano le sue sorelle che venivano a cercarla.
Erano giunte, si erano sparse tutte sulla città e facevano larghi giri rasentando i tetti, incrociandosi
e svolazzando, come per festa, ch’era un piacere a vederle. Intanto, liete come erano, non si accorgevano della povera prigioniera, che moriva di fame e di tristezza. Vedeva le sorelline che godevano a far voli, e batteva il becco e le ali sul vetro per farsi scorgere.
Difatti, qualcuna la scorse, venne, tornò, recò la notizia intorno, e tutte, una dietro l’altra, le rondinelle corsero alla finestrucola.
Guardavano la prigioniera attraverso i vetri cogli occhietti spalancati. Pareva le domandassero:
<< Come va che ti trovi rinchiusa? Perché non vieni con noi ?>>.
La poverina voleva rispondere, ma o per la gioia o per la fame, batté le palpebre e svenne.
Allora fu come se la grandine imperversasse sui vetri, tanto rapidi furono i colpi, ché centinaia di becchi vi dettero rabbiosamente per liberare la povera prigioniera.
Ma che potevano quei buoni uccellini con i piccoli becchi contro i vetri grossi?
Scopersero, però, un poco di calcinaccio tra l’imposta e il muro, e ivi, a forza di beccate, fecero un buco. Era però un piccolo buco: la rondinella prigioniera si provò ad uscire, ma appena c’entrava la testina.
Allora una cinquantina di rondinelle, come cinquanta frecce, partirono per la campagna. Per pochi
minuti non si videro più, poi riapparvero recando tanto mangime nei becchi…
Erano vermiciattoli, insetti, moscerini e piccoli grilli. Dal buco li passarono alla rondinella prigioniera, che li beccò avidamente, fino a quando si sentì ristorare. Poi volò al fonte dell’acqua benedetta e bevette tanto, tanto.
Ritornò sul davanzale della finestra e stette a guardar le sorelle, che erano state tanto buone con lei e ora svolazzavano intorno alla finestra liete liete.
Poi, sul tardi tornò il sagrestano, riaperse la finestra, la rondinella fuggì e le compagne le volarono attorno e le fecero grande festa. ( Da: Una fiaba e molti racconti di G. E. Nuccio, ed. Marzocco )
Questa storia si presta molto bene per essere drammatizzata dai bambini.
CREDENZE POPOLARI SULLA RONDINE
La rondine, per gli abitanti delle campagne, è un uccello sacro perché può contare sulla protezione della Vergine in seguito ai servigi resi a Gesù.
Secondo una antica leggenda la rondine ha in sé una goccia di sangue di Gesù Bambino che essa raccolse quando il Bambinello si punse con uno spino mentre scappava in Egitto con la sua famiglia per sfuggire alla furia di Erode.
Secondo alcuni questo uccello è sacro perché ha tolto con il suo becco una spina dalla corona che Gesù Crocifisso aveva in testa.
In alcune regioni si ha la credenza che la casa dove nidifica una rondine è fortunata.
Se la rondine abbandona prima del tempo il suo nido significa che presto scoppierà un’epidemia.
Se essa nidifica sopra la finestra di una stanza dove giace un malato questi presto guarirà.
Se gli escrementi della rondine cadono su un passante questi sarà baciato dalla fortuna.
In una regione italiana si ha la credenza che se una ragazza a primavera vede una coppia di rondini si sposerà dentro l’anno.
In alcuni Paesi si crede che il mal di denti passerà se viene curato con i nidi delle rondini pestati e messi nell’aceto.
Nel Modenese si ha la credenza che se tre persone camminano in fila e una rondine sorvola su di esse, la persona che occupa il centro della fila morirà dentro l’anno.
Nell’Emilia- Romagna si ha l’abitudine di fare previsioni sul tempo osservando il volo delle rondini. Se esse volano basse scenderà presto la pioggia, se invece, volano in alto il tempo sarà stabile.
LEGGENDA FRANCESE SULLE RONDINI
Molto,molto tempo fa la terra era un mondo triste e grigio, la fame e la miseria erano sovrane.
Il buon Dio vedendo tutto questo, un giorno aprì i palmi delle sue mani e da essi scaturirono due splendidi uccelli bianchi.
- Andate sulla terra care rondini, riproducetevi e portate la gioia e la voglia di cantare.Le rondini volarono sulla terra, costruirono un nido sotto ogni tetto. I campi divennero verdie produssero molto grano, i vigneti molta uva, la fame scomparve e gli uomini vissero felici.Un giorno un contadino vide un nido sotto il suo tetto e arrabbiato con un bastone lo distrusse, facendolo cadere al suolo con i piccoli.– Andate via bestiacce che mi sporcate il cortile!Le rondini volarono da città in città e la notizia si diffuse, tutte quante lasciarono, allora, gliuomini per tornare in cielo.
La terra tornò ad essere grigia e buia, i campi non produssero più frutto e ricomparve la miseria.
Gli uomini piansero e pregarono Dio di far tornare le rondini.
Dio impietositosi li accontentò. Le rondini tornarono come una nuvola candida ad abitare con gli uomini.
Temendo che le rondini potessero andarsene nuovamente, durante la notte le catturarono tutte e le rinchiusero in una altissima torre. I poveri uccelli disperati cercando una via d’uscita fecero molto baccano infastidendo i custodi, i quali arrabbiati, tagliarono loro le ali per impedire di volare.
Un forte vento, però, portò le candide piume lontano ed esse ricaddero sulla terra imbiancandola. Era caduta la prima neve. Ma il freddo avvolse il mondo in una terribile morsa di ghiaccio. La fame e la miseria si abbatterono sugli esseri umani.
Di nuovo pregarono Dio perché le rondini potessero tornare e portare con loro la speranza di una vita migliore. Anche questa volta Dio li accontentò … ma non in tutto.
Le rondini non erano più candide, ma le loro ali erano nere, per rammentare agli uomini che mai più avrebbero avuto una estate perenne, ma che li attendevano mesi di freddo e neve con gli alberi ed i campi spogli fino all’arrivo della bella stagione che sarebbe coincisa col loro ritorno. ( Luisa Camponesco )
DRAMMATIZZAZIONE
IL RITORNO DELLE RONDINI
PERSONAGGI: NARRATORE- CODANERA-CODABIANCA- CODALUNGA-LUNGOBECCO- CODACORTA- ALANERA- SCOIATTOLO- PASSERO- LUMACA- SERPENTE- PRIMAVERA
NARRATORE- Le rondinelle sono pronte per lasciare l’Africa e ritornare da noi. Gorgheggiano felici, volando di qua e di là.
CODANERA:- Su, ragazze, prepariamoci a partire. Non perdiamo altro tempo. Lo sapete che dobbiamo compiere un viaggio lungo e faticoso.
CODABIANCA:- Hai ragione Codanera, ma non ce ne possiamo andare come ladre, senza salutare nessuno!
CODALUNGA:- Qui ci hanno accolto tutti benevolmente.
LUNGOBECCO:- E’ vero!
CODACORTA:- Questa è la nostra seconda terra.
ALANERA:- In questo Paese ci sentiamo proprio a casa.
CODANERA:- Avete ragione, ma non chiacchierate troppo. Basta un breve saluto.
NARRATORE:- Codanera è la rondine più grande ed esperta, perciò guida lo stormo mettendosi davanti a tutte e dà il via.
CODANERA:- Ci siamo tutte o manca ancora qualcuna?
LE RONDINI ( IN CORO) Sì, ci siamo tutte!
CODANERA:- Possiamo partire! Via!
NARRATORE:- Le rondinelle volano tutte insieme seguendo Codanera che conosce bene la strada che conduce al loro paese. Dopo giorni e giorni di volo ecco che arrivano a destinazione. Nello stesso momento arriva anche fata Primavera.
CODACORTA:_ Che bello, essere di nuovo qui!
CODANERA:- Chissà che novità ci sono!
LUNGOBECCO:- Voi, care mie, pensate solo alle sciocchezze. Io mi preoccuperei d’altro…
CODANERA.-Sei sempre una guasta feste!
LUNGOBECCO:- Perché penso alle cose serie e concrete? Vi siete forse chieste se troveremo intatti i nostri nidi? Se non li troviamo in buone condizioni siamo costrette a costruirli in pochissimo tempo perché se non lo ricordate tra non molto nasceranno i rondinini.
NARRATORE: – Appena entrano nel paese tutti gli amici le salutano calorosamente e fanno loro festa.
LO SCOIATTOLO:- Ciao, amiche mie, come state?
IL PASSERO:- Bentornate! Ho sentito molto la vostra mancanza!
LA LUMACA:- Cosa avete fatto di bello in Africa? Io non vi capisco, come potete lasciare qui la vostra casetta e partire e poi di nuovo tornare e ancora partire.
TUTTE LE RONDINI:- Certo che non capisci! Tu non ti muovi mai da qui e la tua casa non la lasci mai perché te la porti sempre dietro.
CODACORTA:- Mia cara è bello viaggiare perché si conosce il mondo e tante cose anche se ci sono disagi e sacrifici da affrontare!
IL SERPENTE:- Io vi invidio perché ogni anno cambiate aria, andate in villeggiatura e non vedete le stesse facce.
NARRATORE:- Le rondinelle dopo avere salutato tutti gli amici corrono a vedere i loro nidi.
LE RONDINELLE:- Quest’anno siamo state fortune perché i nostri nidi non sono stati danneggiati dalle intemperie e sono in ottimo stato ora possiamo deporre le uova e covarle.
PRIMAVERA:- Che meraviglia vedere queste creature così felici. Io voglio loro tanto bene perché sono le mie messaggere e portano tanta allegria. (Nonna Tina )
POESIE- FILASTROCCHE
INVITO ALLE RONDINI
O rondinin, che torni d’oltremare,
mi presti l’ali tue sì belle e nere?
Per tutta la mia patria voglio andare,
le cento sue città voglio vedere.
E quando la mia patria avrò veduto
ti renderò le alucce di velluto. ( A. C. Pertile )
POESIA GIAPPONESE
Quando ritornerai,
non dimenticare
la mia casa,
o rondine che parti.
IL RITORNO DELLA RONDINE
Bimbo, ritorno al tetto ove son nata
che giovinetta ancora abbandonai
poiché la primavera è ritornata;
e sono piena di faccende ormai.
Ho sposato quel vispo rondinino
che dall’infanzia fu mio buon amico
s’acchiappò insieme il primo moscerino
or si fa il nido presso il nido antico.
Così bambino, accanto a te, felici,
di padre in figlio resteremo amici. ( L. Schwarz )
ADDIO RONDINELLE
Le rondinelle
se ne sono andate,
verso il sole,
chissà dove:
lontano…
Hanno lasciato
il cielo vuoto.
LA RONDINE
Rondinella,
nera e snella,
sorellina
birichina
della dolce primavera,
t’ho aspettata!
Sei tornata
con il sole
con le viole,
con l’azzurro
voli, voli nella sera.
Io ti guardo
e ti sorrido,
rondinella svelta e nera. ( M. Comassi. E L. Monchieri )
CASA PICCOLA
“ Quel vostro nido è piccolo,
rondini, come fate?
I vostri figli crescono
e ormai più non ci state”.
“ Ci stiamo, sì, ci stringendoci
così, tutti vicini;
stanno più caldi e morbidi
i nostri rondinini.
Poco posto si tiene
quando ci si vuol bene”. ( L. Schwarz )
DUE RONDINI
Due rondini nella luce
al di sopra della porta e ritte nel loro nido
scuotono appena la testa
ascoltando la notte.
E la luna è tutta bianca. ( Prèvert )
UN BAMBINO AD UNA RONDINELLA
Rondinella resta con me
ti darò il cibo del re,
del re e della regina,
oh, mia bella rondinina.
Mi dispiace, o mio piccino,
devo andare lontanino.
Devo andare oltremare
e non posso più aspettare.
Devo correre come il vento
perché le mie sorelle sento.
Ci rivedremo presto,bel bambino,
ora ti mando un bel bacino. ( Nonna Tina )
IL NIDO
Il nido non c’è più
chi l’ha fatto cadere giù?
Il vento impertinente
o la pioggia battente?
La rondinella non si dispera,
ma chiama le sorelle a schiera.
In un batter d’ali
ecco un nido più bello. ( Nonna Tina )
RONDINE
Vieni, vieni rondinina
a abitar la tua casina
vieni qui sotto la gronda
a danzar la tua ronda
a destarci al nuovo dì
col tuo lieto ci ci ci.
RONDINE
Io vengo da lontano, ci ci ci
ho sorvolato il mare tanti dì.
Di ritrovare il nido son beata
perché quel lungo viaggio mi ha stancata.
Con quanta gioia deporrò gli ovini
da cui nasceran presto i miei piccini!
Da mane a sera mi vedrai volare
per poterli ogni giorno poi sfamare.
E quando spunta il dì e quando muore
mi sentirai cantare a tutte l’ore. ( E. Minoia )
PICCOLO NIDO
Piccolo nido lì sotto la gronda,
sei stanca, è vero?Stanco d’aspettare?
Oh, tra poco la rondine gioconda
ripasserà, per te, tutto quel mare.
La neve, il vento, il freddo, la bufera
non t’han guastato: sotto il tetto fido
verrà la rondinella bianca e nera…
Un altro poco ancor, piccolo nido! ( Zietta Liù )
RONDINE
Sui fili del telegrafo
la rondine saltella:
dà un trillo, un guizzo, vola…
Spicca nel cielo nitido,
piccola cosa bella,
piccola cosa sola,
che frulla, trilla, va:
cuore che batte sull’immensità. ( Hedda )
RONDINELLA
Torna la rondinella,
torna di là dal mare;
ha l’ali molto stanche
e deve riposare…
Qui, sotto la mia gronda,
c’è un piccol posticino,
il sol tutto lo inonda,
quando si fa mattino.
Vieni, rondine bella,
qui il nido a fabbricar;
qui posa l’ali stanche
dal tuo lungo volar. ( R. Fumagalli )
RONDINI SUL MARE
Caduto il soffio della tramontana
ecco le prime rondini sul mare!
Giungono d’oriente a salutare
le tue piagge dolcissime…
Alacri nel desio dei loro nidi
le rondini traversano il sereno:
una vien sola innanzi, messaggera.
Le guarda il pescatore, ode gli stridi,
pensa: ieri partirono…è un baleno
il tempo. Ecco tornata Primavera. ( F. Pastonchi )
IL NIDO
Di beccucci si contorna
sulla rama il piccol nido,
quando intende il dolce grido
della mamma che ritorna.
Poi la madre ancor s’affanna
per il loro nutrimento,
mentre il nido culla il vento
e gli fa la ninna nanna. ( D. Dini )
AD UNA RONDINELLA
O rondinella che hai passato i monti,
quanti paesi hai visto uguali al mio?
Perché non t’ avvicini e non racconti?
O rondinella che hai passato il mare,
gente diversa hai visto all’altra riva?
Perché non me lo vieni a raccontare?
Io t’ho aspettato tanto, o rondinella,
tante notizie volevo sapere,
ma tu non parli nella mia favella
e voli via col l’ali tue leggere. ( M. Remiddi )
LA BUONA NOTTE DELLE RONDINI
Quando muore il dì perduto
dietro qualche oscura vetta,
quando il buio occupa muto
ogni vuota oscura via,
una strana frenesia
tra le rondini scoppietta.
Come bimbi sopra l’aia
giocan elle con giulive
grida intorno alla grondaia;
e poi su nel cielo rosa
vanno vanno senza posa
dove Iddio soletto vive.
Gaie arrivano in presenza
del buon Dio, che tutto accoglie;
una bella riverenza
fa ciascuna, e poi dice:
“Sia la notte tua felice!”
Dice e il velo quindi scioglie.
Scioglie il velo, e giù si china
con un poco di tremore
per la lieve aria turchina;
e ritrova le sue orme,
trova il nido, e ci si addorme
col capino sopra il cuore. ( A. S. Novaro )
ATTIVITA’ COSTRUTTIVE E MANIPOLATIVE
RONDINE
Per realizzare una rondine utilizziamo un paio di collant di colore nero. Prima facciamo la testa, poi le ali ed il corpo ed infine la coda. Le varie parti che compongono la rondine vanno riempite di cotone.
RONDINI IN VOLO CON LA TECNICA DEL PUNTINISMO
Pendiamo un cartoncino bianco bristol e disegniamo delle rondini. I bambini riempiranno le rondini con tanti puntini fatti con un pennarello nero, tempera nera o colore a matita nero. Per fare il cielo si usa la stessa tecnica.
Questa tecnica fu utilizzata alla fine del 1800 da molti artisti che furono definiti “ puntinisti”.
MODELLIAMO RONDINI E RONDININI
I bimbi possono divertirsi a modellare rondinelle e rondinini, utilizzando la plastilina o la pasta di sale (il procedimento per la realizzazione della pasta di sale è contenuto nel progetto “festa della mamma”)
RONDINI COME PENDAGLI PER ABBELLIRE LA SEZIONE
Ecco due tipi di pendagli:
1) Si prende un cartoncino nero e si ritagliano due strisce di diversa grandezza e si chiudono, formando due cilindri. Il più piccolo rappresenta la testa della rondine, invece, il più grande funge da corpo. A parte si realizzano le ali e la coda.
2 ) Si ritagliano due strisce lunghe di diversa grandezza da un cartoncino nero. Le strisce ottenute si chiudono formando dei cerchietti. Uno grande ( corpo) ed un altro piccolo ( testa ). Per fare la coda si sfrangiano le due estremità della striscia più lunga. Le ali si ritagliano a parte.
I due tipi di pendagli si appendono nella sezione o con filo nero o di nailon.
SCHEDE DI VERIFICA E APPROFONDIMENTO