Progetto la Pioggia
In questo progetto educativo vogliamo fare capire ai bimbi cos’è la pioggia e come si origina. Questo mi sembra il periodo migliore per farlo, dato che la pioggia è un fenomeno atmosferico molto presente nella stagione invernale. A volte essa si manifesta nella sua forma più prorompente, causando ingenti danni per il territorio e per l’uomo.
Parleremo inoltre delle nuvole.
Il filo conduttore di questo progetto sarà la storia “Il lungo viaggio di Marinella”.
Dopo avere letto la storia e averne compreso il contenuto poniamo questa domanda ai bimbi:
- Che cos’è la pioggia?
I bimbi certamente diranno che è acqua che scende dal cielo, ma nessuno di essi ci saprà dire come essa si forma.
Per fare capire questo fenomeno atmosferico ai bambini non possiamo assolutamente tenere loro una lezione di scienze, ma dobbiamo spiegare l’argomento in modo pratico, giocando e sperimentando insieme.
COME?
Facendo insieme a loro un semplice esperimento.
COME SI FORMA LA PIOGGIA
Dopo avere portato la pentola piena d’acqua in ebollizione sul gas della cucina della scuola vediamo che essa sprigiona vapore, una specie di fumo. A questo punto copriamola con un coperchio. Dopo alcuni minuti solleviamo il coperchio.
COSA OSSERVIAMO ?
Il coperchio è pieno di goccioline d’acqua.
PERCHE’
Il vapore che si era formato venendo a contatto con il coperchio freddo si è trasformato nuovamente in acqua.
I bambini resteranno a bocca aperta davanti a questi esperimenti ed i loro apprendimenti saranno senza alcun dubbio facilitati.
Arrivati a questo punto, dobbiamo far comprendere ai bimbi che tante goccioline di vapore acqueo formano una nuvola.
COME SI FORMANO LE NUVOLE
Ricorriamo nuovamente all’esperimento della pentola d’acqua sul fuoco. Poniamo una pentola piena d’acqua sul gas. Quando va in ebollizione fuoriesce dalla pentola vapore, una specie di fumo. Questo vapore sale nel cielo e trovando una temperatura fredda si condensa e dà origine alle nuvole. Identica cosa succede in natura. Quando il sole riscalda con i suoi raggi l’acqua del mare, dei fiumi, dei ruscelli la trasforma in goccioline di vapore. Queste goccioline, salendo in alto nel cielo si uniscono, formando le nuvole.
I VARI TIPI DI PIOGGIA
La pioggia può cadere sulla terra in modo diverso. Essa, a volte, cade piano piano, allora abbiamo la pioggerella.
Se cade fitta e ha una breve durata abbiamo l’acquazzone.
Se cade con violenza accompagnata da venti forti, lampi e tuoni e, a volte, da grandine abbiamo il temporale.
CURIOSITA’
Nell’acqua piovana troviamo l’acqua ossigenata che noi usiamo per disinfettare le ferite.
QUANDO PIOVE COSA USIAMO?
Poniamo questa domanda ai bambini. Essi ci diranno senza esitazioni: l’ombrello.
QUALI INDUMENTI USIAMO PER PROTEGGERCI DALLA PIOGGIA?
Per ripararci dalla pioggia usiamo stivaletti di gomma. Indossiamo impermeabili e cappelli impermeabilizzati che fanno scivolare l’acqua e non ci fanno bagnare.
A TALE PUNTO POSSIAMO RACCONTARE AI BIMBI LA STORIA DELL’OMBRELLO
L’ombrello è apparso la prima volta in Cina nel XII secolo a. C.
Esso nasce prima come oggetto per ripararsi dal sole (parasole) e non per proteggersi dalla pioggia.
L’ombrello era conosciuto anche in Egitto.
In Oriente era considerato segno di nobiltà, infatti veniva usato solo dai reali e dignitari di corte.
Nell’800 il parasole entra nel mondo della moda. Esso, come la borsetta ed il cappello, diventa un accessorio.
Il primo parapioggia appare nell’età romana. Esso, per un periodo, scompare e riappare in Italia solo alla fine del 500.
PRIMA DELL’INVENZIONE DELL’OMBRELLO COSA USAVA L’UOMO PER RIPARARSI DALLA PIOGGGIA?
Egli usava cappuccio e mantello.
CONOSCIAMO LE PARTI CHE COMPONGONO L’OMBRELLO
Prendiamo un ombrello e lo facciamo osservare ai piccoli da vicino.
Dopo di che, vediamo quali sono e come si chiamano le parti che lo compongono.
L’ IMPUGNATURA fatta di metallo dorato, avorio, legno, tartaruga, etc….
ASTA INTERNA che è di legno, qualche volta di ferro. Essa è levigata ed equilibrata per permettere al COLLARE di scorrere liberamente quando si apre e si chiude l’ombrello.
BACCHETTE o FORCELLE sono di ferro o acciaio molto flessibile. Esse sono schiacciate e bucate alle due estremità. Verso l’impugnatura esse terminano con puntine che fissano la stoffa. All’altra estremità esse tengono le bacchette fisse nei tagli della doppianoce, una specie di anello di metallo che si trova vicino al puntale.
La copertura è formata da triangoli uniti insieme in modo tale da dare origine, una volta che viene aperto, ad una forma di callotta sferica.
RACCONTO
L’OMINO DELLA PIOGGIA
Io conosco l’omino della pioggia. E’ un omino leggero leggero, che abita sulle nuvole, salta da una nuvola all’altra senza sfondarne il pavimento soffice e vaporoso.
Le nuvole hanno tanti rubinetti. Quando l’omino apre i rubinetti, le nuvole lasciano cadere l’acqua sulla terra. Quando l’omino chiude i rubinetti l’acqua cessa. Ha un gran da fare, l’omino della pioggia, sempre ad aprire e chiudere i rubinetti e qualche volta si stanca. Quando è stanco stanchissimo, si sdraia su una nuvoletta e si addormenta. Dorme, dorme, dorme, e intanto ha lasciato aperti i rubinetti e continua a piovere. Per fortuna un colpo di tuono più forte di tutti gli altri lo sveglia.
L’omino salta su ed esclama:
- Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!
- Guarda in basso e vede i paesi, le montagne ed i campi grigi e tristi sotto l’acqua che continua a cadere. Allora comincia a saltare da una nuvola all’altra, chiudendo in fretta tutti i rubinetti. Così la pioggia cessa, le nuvole si lasciano spingere lontano dal vento e muovendosi cullano dolcemente l’omino della pioggia, che così si addormenta di nuovo.
- Quando si sveglia esclama:
- – Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!
Guarda in basso, e vede la terra secca e fumante, senza una goccia d’acqua. Allora corre in giro per il cielo ad aprire tutti i rubinetti.
E va sempre avanti così. (Gianni Rodari, Fiabe lunghe un sorriso, Editori Riuniti)
POESIE- FILASTROCCHE- INDOVINELLI
QUANDO PIOVE
Quando piove lento,
lento,
e fa freddo e tira vento,
nella casa sta il
bambino,
nel suo nido
l’uccellino,
nella cuccia il
cagnolino,
presso il fuoco il
mio gattino.
E il ranocchio senza
ombrello?
Sotto il fungo sta
bel bello. ( O. Cicogna )
LA POZZANGHERA
E’ una pozzanghera strana.
Vi regna sovrana
una rana
che fa da padrona
ed intona
nel limo sommerso
il suo verso
loquace,
tenace.
E guazza, diguazza nel fondo
che è tutto il suo mondo.
Non è che una povera pozzanghera nera,
ma a sera
laggiù, proprio in quella,
si specchia sognando una stella. ( L. Fenici Piazza )
NUVOLE
Nuvole, nuvolette
alte nel cielo blu,
quando il vento soffia
voi viaggiate.
Nuvole, nuvolette,
dove andate? ( Mamma Serena )
LA NUVOLETTA
Ho levato gli occhi al cielo
ed ho visto un bianco velo
una nube piccoletta
nel seren tutta soletta.
Mi pareva un agnellino,
che per fare il birichino
fosse uscito dall’ovile,
mentre il cane nel canile
dolcemente pisolava
e il pastore riposava.
Ma una nube grossa e nera
s’avanzò come una fiera.
Era sorta in un istante
quella nuvola gigante
e in un attimo ( oh, terrore! )
fu vicina a quel biancore,
ed ingorda la mangiò. ( A. Castolidi )
RANOCCHIETTO
Piove!
L’acqua viene bel bello!
Ranocchino non ha l’ombrello.
Voi allora che ne dite,
prenderà la polmonite?
Ma un funghetto che era là
dice: – Vieni, vieni qua.
Così il ranocchino
ha trovato l’ombrellino.
IL TEMPORALE
Il temporale
È una grandissima nuvola scura,
che mette paura.
Il temporale
è il cielo che scoppia in un momento,
e riempie il mondo di spavento.
C’ E’ UN OMBRELLO
C’è un ombrello che cammina
solo solo contro il vento;
dentro il turbine violento
lotta, pencola, s’inchina.
Quattro gambe bagnatissime,
infangate e velocissime,
lo trasportano leggero
come un grosso fungo nero.
Urta un vigile, rimbalza
contro il vento che l’incalza,
poi si gonfia, schiocca, vola…
Ferma! Ferma! Siamo a scuola!
E di sotto al grosso ombrello
spunta Lina col fratello. (A. Lugli)
PIOVE PIOVE DAPPERTUTTO
Cielo grigio. Tempo brutto.
Piove piove dappertutto.
Fan la doccia i fiorellini
nelle aiuole dei giardini
e, nell’orto il seminato
beve l’acqua d’un sol fiato.
Io, se piove, non mi cruccio
Vado a spasso col cappuccio. (L. Colombini Monti)
IL RE DELLA PIOGGIA
Il re della pioggia cammina agitato
si sente un boato
la pioggia va giù.
Veloci girano le nuvolette
stan strette strette
il sol non c’è più.
Un gran temporale
di lampi e di tuoni
fortissimi suoni
li senti anche tu?
Ma il re della pioggia
ormai si è sfogato
riposa beato
sta lì in pancia in su.
Le nuvolette
ora pensano al mare
si lasciano cullare
il cielo ora è blu. (Lab. Musicale)
L’OMBRELLO
Quando si dice nascer disgraziati!
Da sei mesi desidero un ombrello:
finalmente me l’hanno regalato,
ma da quel giorno il tempo è sempre bello.
E se una volta il tempo è brutto,
si resta in casa, con l’ombrello asciutto. (L. Schwarz)
PIOVE
Tante nuvole nel cielo,
aria umida e pesante:
piove ormai da molto tempo.
Io non so che cosa fare.
Mando il fiato sopra i vetri.
Con il dito scrivo piano:
Caro sole,
torna presto. (Rosita Corbella- Paciotti)
FILASTROCCA DI GOCCIOLINA
Vieni vieni gocciolina
a riempire la tazzina,
vieni vieni pioggerella
a riempire la scodella,
vieni vieni acquazzone
a riempire il pentolone.
FILASTROCCA DELLA PIOGGIA
La pioggia quando batte alla finestra
io mangio la minestra.
Quando batte sui tetti
io salto sui letti.
Quando batte sulla gronda
io cavalco l’onda.
Quando bagna la via
io corro a casa mia. (Nonna Tina)
INDOVINELLI
Io rimbalzo giù dai tetti
co’ miei mille martelletti
batto ai vetri.
Son noiosa, ma pur servo a qualche cosa,
chè ristoro piante e fiori
e più belli fo i colori.
Scelgo in ciel la nube oscura
e fo l’aria bella e pura. ( la pioggia )
…………………………………………………………………………..
Dita non ho, ma batto ai vetri delle finestre;
Scopa non ho, ma lavo
bene la via maestra.
Son lieta, eppur di me treman fiori e fronde.
Uccellino non sono, ma canto nelle gronde,
e per andar sui tetti metto gli zoccoletti. (pioggia )
………………………………………………………………………………
Scorro il cielo, lieve lieve.
Sono bianca o grigia o greve;
l’aria fredda, che dispetto,
mi trasforma in rubinetto.
Allor acqua manda giù
fin che in ciel non ci son più… (nuvola)
CANTO
L’OMBRELLINO
Un ombrellino nuovo m’hanno regalato
da un me è lì che aspetta d’esser bagnato.
Stamane finalmente il tempo è incerto,
evviva piove ho l’ombrellino aperto.
Sotto l’ombrellino giallo canarino
giro per le strade della mia città.
Sfoggio l’ombrellino giallo canarino
con il cuore pieno di felicità.
Trallallera Trallallà
Il vento d’improvviso mi strappa l’ombrellino
che vola verso l’alto come un palloncino,
si ferma in mezzo ai fili della luce
lo guardo e piango non so più darmi pace.
Sotto l’ombrellino giallo canarino
ora i passerotti cantano lassù;
sotto l’ombrellino fanno a me l’inchino
son riconoscenti non si bagnan più.
Trallallera Trallallà
Guardo l’ombrellino la cosa mi commuove
perché ripara i passeri sui fili quando piove.
Trallallera Trallallà
DRAMMATIZZAZIONE
PERSONAGGI: NARRATORE – FAUSTINO – MAMMA – NONNA LUISA
NARRATORE:- Faustino è un bambino di cinque anni ed è stanco di stare a casa perché da più giorni piove.
FAUSTINO:- Uffa! Uffa! E ancora Uffa!
Sono chiuso da più giorni in casa. Piove e la mamma non mi fa uscire. Non mi fa andare nemmeno a scuola perché secondo lei è meglio stare dentro al calduccio per evitare l’influenza.
NARRATORE – Ad un certo punto Faustino chiama la mamma.
FAUSTINO: – Mamma! Mamma!
NARRATORE:- La mamma accorre allarmata.
MAMMA:- Faustino che cosa hai? Perché urli così.
FAUSTINO:- Sono stufo di stare qui dentro. Voglio uscire!
MAMMA:- Lo sai che sei cagionevole di salute e basta un niente per ammalarti.
NARRATORE: – Intanto arriva nonna Luisa sentendo quel battibecco tra madre e figlio.
Faustino:- Nonna, diglielo tu a mamma che non si può stare sempre dentro.
NONNA LUISA:- Il bambino ha ragione. Tu, mia cara, scusa se te lo dico, l’hai abituato male. Lo tieni sempre dentro e lo proteggi troppo. I figli non si possono tenere in una campana di vetro perché è peggio. Il fisico si deve abituare a tutto, al caldo e al freddo. Per mantenersi forti e sani bisogna uscire non solo con il bel tempo, ma anche quando fa freddo e piove.
FAUSTINO: – Nonna, tu sì che sei saggia! Ho sempre sognato di passeggiare sotto la pioggia e di saltare nelle pozzanghere. Sarà bellissimo ascoltare il rumore della pioggia sull’ombrello.
Mamma, ti prego, fammi fare questa splendida esperienza.
P:- La mamma si lascia convincere e dà il proprio assenso.
MAMMA: Su, vai a mettere l’impermeabile ed il cappello che usciamo. Dimenticavo, prendi pure l’ombrello.
P:- Faustino è felicissimo e corre, senza perdere tempo, a prendere tutto ciò che ha detto la mamma.
FAUSTINO:- Mamma, oggi fai di me un bambino felice, anzi felicissimo. Grazie e grazie anche a te nonna, che hai saputo trovare le parole giuste per convincere la mamma! (Nonna Tina)
GIOCHI
OMBRELLO APERTO- OMBRELLO CHIUSO
Possiamo disegnare con l’aiuto dei piccoli su cartoncini degli ombrelli aperti e chiusi. Questi cartoncini si collocano in modo sparso sul pavimento della sezione o del salone o della palestra.
Al comando – Ombrellino aperto!
I bimbi devono prendere i cartoncini dove sono rappresentati gli ombrellini aperti. Chi sbaglia esce dal gioco.
Con tale gioco i bimbi apprendono in modo concreto il concetto “aperto – chiuso”. ((Nonna Tina)
Pioggerella- Temporale- Acquazzone
Questo gioco si svolge seduti tra i banchi.
Al comando: – Pioggerella!
I bimbi devono battere piano piano i polpastrelli delle dita sul banco.
Al comando: – Acquazzone!
I bimbi devono battere il palmo delle mani sui banchi.
Al comando: – Temporale!
I bimbi, invece, debbono battere i pugni sul banco.
Chi non esegue correttamente i comandi esce dal gioco. (Nonna Tina)
IL LEPROTTINO
Questo che vi proponiamo è un gioco di movimento per sviluppare l’orientamento spaziale, il coordinamento motorio ed il senso della posizione.
I bimbi si prendono per mano e formano un cerchio.
Un bambino rappresenta il leprottino e si pone al centro del cerchio. Un altro bimbo rappresenta il cane e si colloca fuori del cerchio.
Tutti i bimbi cantano questa filastrocca:
Cosa fai nel bosco o leprottino, o leprottino?
Sei malato. Dimmi su perché mai non salti più?
Salta, salta o leprottino!
Guardati dal cane, leprottino.
Finita di recitare la filastrocca, il leprottino scappa all’interno o all’esterno del cerchio ed il cane cerca di acchiapparlo. I bambini che formano il cerchio alzano in alto le braccia per farlo passare più facilmente.
Se il cane non lo riesce a prendere dopo un certo tempo allora verrà sostituito da un compagno.
DANZA DELLA PIOGGIA
I bambini si siedono in cerchio con le gambe incrociate come gli indiani. Dopo di che, si alzano e danzando invocano il dio della pioggia. Essi possono muoversi seguendo un ritmo cadenzato in 3 tempi; in cui i primi due sono per i passi e il terzo per il saltello che dovrà cadere una volta sul piede destro e un’altra volta su quello sinistro.
I bimbi danzano intonando questo canto:
Vola cornacchia vola
portaci la pioggia quaggiù
l’erba non cresce più
la terra tutta muore
dio della pioggia
ascolta la nera cornacchia
abbiamo bisogno dell’acqua
per tutta la tribù.
TUONO- LAMPO
I bimbi, disposti liberamente, al comando: – Tuono! Devono imitare il rumore del tuono battendo i pugni sul tavolo o battendo dei legnetti.
Al comando: – Lampo!
Essi devono imitare il lampo aprendo e chiudendo le mani, portandole in alto.
Chi sbaglia comando esce dal gioco. (Nonna Tina)
ATTIVITA’ MANIPOLATIVE E COSTRUTTIVE
OMBRELLINO DI CARTA CON LE PIEGATURE
Possiamo realizzare un ombrellino con le piegature.
Gli esercizi di piegatura sono importanti perché sviluppano nei bambini la manualità, il senso tattile e il movimento della mano.
OCCORRENTE:
CARTA CRESPA O CARTA VELINA O CARTONCINO COLORATO
1 STUZZICADENTI
FORBICE
COMPASSO
CARTONCINO
COLLA
ESECUZIONE
Prima di tutto facciamo la struttura interna dell’ombrellino (costituita da 8 bacchette) con del cartoncino.
Dopo di che, prendiamo della carta velina del colore che desideriamo e con un compasso tracciamo un cerchio (la misura del raggio la stabiliremo noi in base alla grandezza che vogliamo dare all’ombrellino).
Tagliamo il cerchio e pieghiamolo a metà per 3 volte. Otterremo 8 pieghe. In ognuna di queste pieghe dobbiamo incollare una bacchetta.
Infiliamo poi nella struttura uno stuzzicadenti ed incolliamovi sopra il cerchio piegato più volte. Dopo di che incolliamo il puntale.
Possiamo utilizzare al posto della carta velina del cartoncino colorato o della carta crespa.
Se vogliamo rendere più facile la sua realizzazione basta fare solo il cerchio, piegarlo più volte a metà.
Al centro del cerchio posizionare della gomma adesiva ed infilarci lo stuzzicadenti. Ecco, l’ombrellino è pronto.
Quest’ultimo tipo di ombrellino lo possono benissimo realizzare i bambini più piccoli.
CARTELLONE MURALE PER RAPPRESENTARE COME SI ORIGINA LA PIOGGIA
Dopo che i bimbi hanno compreso, in modo pratico, come si originano la pioggia e le nuvole potranno rappresentare quanto appreso, realizzando un cartellone murale.
Nella sua realizzazione cerchiamo di coinvolgere tutti i bimbi.
COSTRUIAMO UNA NUVOLA
Prendiamo un cartoncino e diamogli la forma di una nuvola. Ogni bimbo disegna e colora una goccia d’acqua. La ritaglia e l’incolla nella nuvola. In alternativa, la goccia si può realizzare con la plastilina.
I bimbi con questa attività comprendono che una nuvola è formata da tante goccioline di vapore acqueo.
COSTRUIAMO CON LA PLASTILINA
I bimbi per esercitare la manualità e dare libero sfogo alla loro creatività possono realizzare degli ombrellini colorati, dei bimbi con l’ombrellino e delle gocce di pioggia utilizzando la plastilina o la cera pongo.
CARTELLONE MURALE CON TUTTI GLI OGGETTI CHE SI USANO QUANDO PIOVE
I bimbi possono realizzare un cartellone murale con tutti gli oggetti che si usano quando piove (impermeabile, stivaletti, cappello impermeabilizzato, etc…).
Questi oggetti possono essere disegnati e colorati dai bambini stessi o possiamo ritagliarli da riviste o giornali.
RAPPRESENTAZIONE GRAFICO- PITTORICA DELLA PIOGGIA DOPO AVERE OSSERVATO UN DIPINTO O DELLE FOTOGRAFIE
Facciamo osservare ai bambini un dipinto che rappresenti la pioggia o una o più fotografie ( un paesaggio sotto la pioggia, una città, etc…) dopo di che lasciamo che i bambini rappresentino la pioggia in base al loro vedere e sentire.
Ecco come una bambina di 5 anni ha rappresentato la pioggia, dopo aver osservato alcuni dipinti e fotografie sul tema:
SCHEDE DI VERIFICA E APPROFONDIMENTO
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Ciao Cettina, sono rimasta contentissima per il tuo apprezzamento positivo. Grazie di cuore!!!