Progetto Arlecchino
L’anno scorso abbiamo approfondito la figura di Pulcinella, maschera napoletana per eccellenza. Quest’anno, invece, cercheremo di conoscere in modo approfondito una maschera bergamasca: Arlecchino.
OBIETTIVI
CHI E’ ARLECCHINO?
Arlecchino è la più conosciuta e simpatica tra le maschere italiane. Non solo nel passato, ma anche ai giorni nostri diverte grandi e piccini.
QUANDO NASCE QUESTA MASCHERA?
Pare che Arlecchino sia nato a Bergamo nel 1572 per opera di Alberto Ganassa, il quale si attribuì il nome di Arlechin Ganassa.
Arlecchino appare nei palcoscenici al tempo dei saltimbanchi, dei cerretani e simili che hanno percorso le piazze e le fiere italiane fin dal Medioevo.
Questa maschera della Commedia dell’Arte in Francia viene chiamata Arlequin, in Inghilterra Harlequien.
Secondo alcuni Arlecchino nasce dall’unione di due tradizioni: lo “Zanni” bergamasco e i personaggi diabolici farseschi della tradizione popolare francese.
Zanni è un personaggio antichissimo della Commedia dell’Arte, dal quale Arlecchino eredita la maschera demoniaca (quella di Zanni era bianca) e la tunica larga del contadino veneto-bergamasco.
Il vestito di Arlecchino nelle sue prime apparizioni era bianco come quello di Pulcinella. Successivamente è diventato di tanti colori a furia di rattoppi.
COSTUME DI ARLECCHINO
Il suo vestito è di tanti colori. E’ costituito da un giubbetto corto, da un paio di pantaloni attillati, da un colletto bianco, da calze bianche e da scarpe nere. Sul viso porta una maschera nera e tiene in mano o attaccato alla cintola un bastone (batocchio) che usa spesso per fare intendere le sue ragioni.
CARTA D’IDENTITA’ DI ARLECCHINO
DATA DI NASCITA- 1572
LUOGO DI NASCITA- Bergamo
DIALETTO- Veneto
MESTIERE- Servitore
CARATTERE- E’ inconcludente, sfaticato, goloso, ficcanaso, imbroglione, ingenuo, stravagante, attaccabrighe. Passa facilmente dal riso al pianto. Ha pronta una battuta burlesca per ogni occasione. Possiede molta fantasia e tanta immaginazione. Ama fare scherzi, imbrogli e burle.
Per suscitare interesse nei bambini verso questa mascherina raccontiamo o leggiamo loro la “leggenda del costume di Arlecchino” e la storia inedita di Nonna in Fabula “Il vestito di Arlecchino”.
Questa leggenda è antichissima ed è una leggenda ricca di significati, che si presta a varie riflessioni.
Essa suscita nei bambini tanti sentimenti positivi quali l’amicizia, la generosità, l’altruismo, la condivisione, la socialità.
Osservando il vestito di Arlecchino i bimbi possono acquisire una visione globale dei colori e successivamente discriminare i colori primari e secondari. Possono, inoltre, percepire la forma romboidale ed intuire i concetti di “regione” e “confini”.
ARLECCHINO NELL’ARTE
In ogni tempo gli artisti hanno rappresentato questa maschera della Commedia dell’Arte mettendo in rilievo i suoi tratti.
Per avvicinare i nostri piccoli all’arte possiamo scegliere una o più opere e fargliele osservare da vicino. Il nostro compito si esaurisce qui, poi dobbiamo dare ampia libertà di espressione ai bambini fornendo loro cartoncini, fogli, colori, pennelli. Ogni bimbo seguendo la propria ispirazione rappresenterà in modo personale Arlecchino in base alle emozioni suscitate dalle opere osservate.
Io vi propongo il dipinto di Demò “Riflessi di un Arlecchino”.
POESIE- FILASTROCCHE – INDOVINELLI
ARLECCHINO
Con un saltello e un inchino
eccomi a voi: sono Arlecchino.
Son tra le maschere di Carnevale
la più festosa, la più geniale.
Il mio vestito? Fu una sorpresa,
lo cucì mamma con poca spesa
perché potessi ben figurare
al gran ballo di Carnevale.
So far scherzetti, son birichino,
rido alla vita come un bambino.
Saluto tutti anche a distanza
Con un leggero passo di danza. (L. Maraldi)
IL VESTITO DELL’AMICIZIA
Arlecchino poverino
non aveva un vestitino.
Ogni bimbo gli ha portato
un pezzetto colorato
e la mamma gli ha cucito
un bellissimo vestito.
Tutti insieme i bei colori;
come tanti sono i cuori
che han donato la letizia
con un gesto d’amicizia! (tratto da “Le stagioni” ed. Leonardo)
ARLECCHINO
Io sono un servo,
un servo imbroglione
che prende in giro il suo padrone.
Egli mi dà tante legnate
perché sono uno sfaticato.
Mi piace dormire,
mi piace poltrire.
Sento un languore
a tutte le ore,
mangerei tutto senza pudore.
Peccato che non ho un quattrino
e non posso comprare nemmeno un crostino.
Passo i miei giorni a bighellonare
a fare scherzi a chi mi pare.
Sono infingardo, sono bugiardo,
sono simpatico e gagliardo. (Nonna Tina)
IL VESTITO DI ARLECCHINO
Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano,
qualche macchia di vino toscano.
Colombina, che lo cucì,
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso,
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese e dottorone:
- Ti assicuro, e te lo giuro,
- Che ti andrà bene il mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta. (G. Rodari)
IL VESTITO DI ARLECCHINO
Stan le allegre mascherine
strette attorno alla lor mamma
ch’è davvero molto stanca:
da più giorni taglia e cuce
cuce e taglia senza posa
variopinti costumini
per Gianduia e Meneghino
Pulcinella e Pantalone
Stenterello e Rugantino
Ma pel povero Arlecchino
Nulla ancor ha preparato…
E’ domani Carnevale:
tutte insiem le mascherine
dovran vispe folleggiare;
e lei, povera mammina,
cerca e fruga dappertutto
fruga e cerca sempre invano.
Cassettoni ha ribaltato
armadietti e cassapanche,
per il povero Arlecchino
le riesce di trovare…
Ma un’idea meravigliosa
le balena all’improvviso
coi ritagli avanzati
degli altri vestitini
tutto a scacchi un abituccio
potrà ancora preparare.
Mezzanotte è già suonata,
ma felice taglia ancora
quella mamma industriosa,
ché il più allegro dei vestiti!
Arlecchin potrà indossare. (G. Martinelli)
ARLECCHINO
Io sono il più furbone,
il più maligno,
nonché l’imperator del Carnevale; che se non
offendo tutti e faccio il viso
arcigno
a tutti quelli che se n’han
per male.
E’ una brutta abitudine, si sa,
quella di dire ognor la verità!
INDOVINELLI
Ballo, salto e canto,
con il mio vestito colorato
sono tanto carino
io sono… (Arlecchino) (Nonna Tina)
…………………………………………………………………………………….
Tutto a toppe è il mio vestitino
io mi chiamo… (Arlecchino)
………………………………………………………………..
Sono una maschera bergamasca,
sono un servitore goloso, vagabondo e inconcludente.
Indosso sempre un variopinto vestitino
tutti mi chiamano… (Arlecchino) (Nonna Tina)
………………………………………………………………..
Sono amico di Pulcinella,
mi piacciono le burle e le frittelle.
Scherzo la sera e la mattina
Io sono… (Arlecchino) (Nonna Tina)
…………………………………………………………………………………………………………..
DRAMMATIZZAZIONI
BUGIE
PERSONAGGI: BRIGHELLA –ARLECCHINO
BRIGHELLA: – Avevo lasciato sul tavolo un pezzo di torrone. E’ sparito!
Ehi, Arlecchino. Ma che guancia gonfia! Che ti succede?
ARLECCHINO:- Un terribile mal di denti! Ahi! Ahi!
BRIGHELLA:- Un momento fa stavi bene, però!
ARLECCHINO:- Improvvisamente ho sentito un gran male e il dente si è gonfiato!
BRIGHELLA:- Il dente? Vorrai dire la guancia!
ARLECCHINO:- Si: la guancia destra!
BRIGHELLA:- Ma non è la sinistra? ( Ho capito) A proposito: c’era qui un pezzo di torrone avvelenato per i topi…
ARLECCHINO:- Avvelenato???
(Sputa il torrone).
Aiutoooo!!! (G: Rodari)
GLI OCCHIALI SAPIENTI
PERSONAGGI: ARLECCHINO- DOTTORE- MALATO
Arlecchino arriva dal dottore che sta visitando un malato.
ARLECCHINO:- E’ permesso dottore?… Sono Arlecchino… Posso entrare?
DOTTORE:- Non vedi che sono occupato? Mettiti in coda e aspetta il tuo turno, come tutti gli altri.
ARLECCHINO:- Veramente non c’è nessuno.
DOTTORE:-Mettiti in coda lo stesso… (Al malato). Caro amico se continuiamo di questo passo dubito che passeremo l’inverno.
MALATO:- Ora come lo dico a mia moglie? Dovevamo andare in vacanza l’estate prossima. E’ già tutto prenotato.
DOTTORE:- Vorrà dire che ci andrò io al posto suo, se tutto dovesse andare come prevedo.
MALATO:- Lei è troppo buono dottore. Mi toglie un peso dallo stomaco.
DOTTORE:- Arrivederci.
MALATO:- Ancora grazie, dottore. Arrivederci.
(Il malato esce)
DOTTORE:- Vieni avanti, Arlecchino.
(Arlecchino avanza timidamente)
DOTTORE- Che cosa vuoi?
ARLECCHINO:- Un paio d’occhiali.
DOTTORE:- Per farne cosa?
ARLECCHINO:- Per leggere. Che cos’altro potrei farne?
DOTTORE:- Con te non si può mai sapere. Vieni qui… (Prende un paio di occhiali) Prova questi.
(Arlecchino se li infila)
DOTTORE:- Vanno bene?
ARLECCHINO:- Mi fanno girare la testa.
DOTTORE:- Vuol dire che sono troppo forti. Questi dovrebbero andare meglio. Provateli.
(Arlecchino se li prova)
ARLECCHINO_ Aiuto! Non vedo niente! (Dà colpi alla cieca dappertutto).
DOTTORE:- Proviamo allora questo paio. E’ l’ultimo rimasto.
ARLECCHINO:- Oh, adesso vedo molto bene.
DOTTORE:- Era ora! Leggi qui.
(Indica una lettera sulla lavagnetta)
ARLECCHINO: Veramente io vedo tanti segni neri.
DOTTORE:- Tanti segni neri hai detto? Dimmi, Arlecchino: tu sai leggere?
ARLECCHINO:- Che domande! Se avessi saputo leggere non sarei venuto a chiederle gli occhiali.
DOTTORE:- Ah! Capisco… Bravo…(Lo afferra per un orecchio).
Sparisci dalla mia vista, asino! Gli occhiali che vanno bene a te si trovano soltanto a scuola.
(Lo sbatte fuori a calci)
ARLECCHINO:- Ahi, dottore! Che ho fatto di male? (Emilio Steardo)
SCHERZO DI CARNEVALE
PERSONAGGI: BRIGHELLA- ARLECCHINO
(La cena si svolge su una piazza da fiera tra Brighella, venditore di cialde e Arlecchino).
BRIGHELLA:- ( davanti al banco delle cialde) Da Brighella, orsù venite; e le cialde sue sentite, fatte al gusto bergamasco, da condir con un buon fiasco.
ARLECCHINO- Anche tu alla bancarella, e che vendi, buon Brighella?
BRIGHELLA:- Cialde cialde, ancor fumanti, ma, per te, saran pesanti… ( tra sé – Ci scommetto che Arlecchino non ha il becco di un quattrino!).
ARLECCHINO:- Belle invero!… (tra sé) Che disdetta rimaner sempre in bolletta!
BRIGHELLA:- Bella gente; cialde uguali, fan passare tutti i mali; e la spesa è ben meschina: cento lire una dozzina!( possiamo sostituire alle cento lire la moneta corrente-2 euro) E, su dodici, ecco qua: una in dono se ne avrà!
ARLECCHINO(tra sé) – Una in dono? O intesi male? He pensata originale!
BRIGHELLA:- Arlecchino, vuoi comprare? Vieni avanti; è un buon affare!
ARLECCHINO:- Dimmi ancor: dodici cialde…
BRIGHELLA:- Cento lire (2 euro) … calde calde!
ARLECCHINO:- E una cialda… hai detto tu…
BRIGHELLA:- La regalo in sovrappiù!
ARLECCHINO:- (servendosi di una cialda e allontanandosi in fretta) Allor senti, buon Brighella: per intanto prendo quella e, per l’altre a pagamento tornerò un altro momento!(mangia la cialda fra le risa del pubblico).
BRIGHELLA:- Il furfante m’ha giocato… Ah, il citrullo che son stato!
RACCONTO
ARLECCHINO DIVENTA INVISIBILE
Uno scienziato all’Università dei Merli inventò una pillola per essere invisibili:
E siccome era Carnevale, pensò di provare il suo esperimento con Arlecchino, il quale ricevette una lettera che diceva:
“Illustrissimo, carissimo, coraggiosissimo
Signor Arlecchino
Siete invitato all’Università dei Merli
per un incarico delicatissimo”.
“Un incarico delicatissimo! Cosa sarà mai! Sicuramente ci sarà da mangiare”.
Pensava Arlecchino mentre correva all’Università.
Lo scienziato lo fece accomodare e anziché un bel piatto fumante di maccheroni, gli fece ingoiare e digerire un tubetto di pillole… tanto era digiuno da una settimana!
Appena Arlecchino divenne invisibile ne accaddero delle belle.
Si precipitò in una Pasticceria, mangiò otto chili di pasticcini con la crema. La commessa, che si vedeva sparire le paste dal banco, diede la colpa a una vecchietta che stava comperando un etto di caramelle alla menta.
“Io!!… una ladra?… ma come si permette!” si mise a strillare la vecchietta agitando in aria l’ombrello.
Si scatenò un putiferio. Accorsero le guardie e Arlecchino se la svignò passando sotto le gambe del maresciallo.
Poi arrivò ad un parcheggio di automobili e si mise a suonare le trombe per fare l’orchestra.
Arrivarono di corsa dieci vigili con dieci fischietti, dieci biro e dieci libretti delle multe.
Arlecchino tolse loro il fischietto e incominciò a fischiare con dieci fischietti insieme e tutti fuggirono a gambe levate.
Ad un tratto… la pillola finì…
Pantalone vide Arlecchino:
“Ah!! Sei tu il maleducato, la causa di tutti questi guai!!… ma siccome era sordo come una campana, riuscì ad acchiapparlo e a dargli una sonorissima lezione di legnate!! (Patty)
Questo racconto si presta ad essere drammatizzato.
GIOCHI
I COLORI DI ARLECCHINO
Si collocano a terra tanti rombi colorati. Al comando: – Rombo rosso!
I bimbi devono cercare e prendere i rombi rossi. Chi sbaglia esce dal gioco.
Il gioco continua nominando di volta in volta colori diversi. (Nonna Tina).
GIOCO IMITATIVO
I bimbi si dispongono liberamente nel salone della scuola o nell’ambito della sezione e devono imitare le azioni, i movimenti ed i gesti che compie Arlecchino. L’educatrice di volta in volta dà i comandi.
( esempio: Saltiamo come Arlecchino- balliamo come Arlecchino, etc…)
ATTIVITA’ COSTRUTTIVE E MANIPOLATIVE
CARTELLONE MURALE DI ARLECCHINO
Disegniamo la sagoma di Arlecchino su un foglio da pacchi o un grande cartoncino bianco bristol. Invitiamo poi i bimbi a colorare la figura intingendo le dita nei colori a tempera ed imprimendole sul disegno.
QUADRETTO DI ARLECCHINO
I bambini, dopo aver disegnato su un cartoncino la sagoma di Arlecchino, possono riempirla, incollando tanti coriandoli o tanti pezzetti rotondi di carta lucida colorata.
QUADRETTO CON LA PLASTILINA O LA CERA PONGO.
Si disegna la sagoma di Arlecchino e si riempie di tanti pezzetti di cera pongo o di plastilina.
COSTRUIAMO ARLECCHINO
Con un rotolo di carta igienica i bimbi possono costruire Arlecchino. I bambini si divertiranno a colorare con le tempere o i pennarelli il vestito di tanti colori. Per fare il cappello si può utilizzare del cartoncino nero o della plastica di imballaggio.
ARLECCHINO
OCCORRENTE:
Una paletta per spalmare la ceretta o una paletta del gelato;
plastica per imballaggio;
cartoncino nero;
colori a tempera e pennelli o pennarelli
colla.
Con tale attività i bambini possono esercitare la motricità fine colorando i cerchietti della plastica da imballaggio con la quale realizziamo il vestito di Arlecchino.
Essi possono conoscere la forma rotonda.
Percezione dei colori.
PUZZLE DI ARLECCHINO
Su un cartone resistente disegniamo e coloriamo un Arlecchino. A parte disegniamo e coloriamo le parti del corpo che compongono Arlecchino. Dopo di che le tagliamo e le mescoliamo. Otteniamo così un puzzle. I bimbi si divertiranno un mondo a ricomporre Arlecchino, unendo i vari pezzi.
SCATOLA A SORPRESA
Per realizzare questo giochino che farà divertire i bambini occorre:
1 scatola di fiammiferi svedesi vuota;
un filo;
un pezzo di cartone resistente su cui disegnare e colorare un piccolo Arlecchino;
colla;
Si prende la scatola esterna dei fiammiferi e vi si passa un filo, che deve restare libero alle due estremità esterne. Tirando questi due fili, dopo avere inserito la parte interna della scatola, essa deve salire verso l’alto. Su un pezzo di cartone resistente disegniamo e coloriamo un Arlecchino di piccola dimensione tale che possa essere contenuto nell’interno della scatola. Dopo di che incolliamolo all’interno della scatola e chiudiamola. Tiriamo il filo dalle due estremità ed ecco saltare fuori a sorpresa Arlecchino.
SCHEDE DI VERIFICHE E APPROFONDIMENTO