Nonna Amelia E L’ Agnellino Pasquale
In un piccolo paese, in una casetta solitaria fuori dal centro abitato, vive Amelia, una vecchina simpatica e un po’ strana. Ha dei capelli scompigliati il cui colore è indefinibile. Il suo viso è rubicondo e ha un fisico tozzo e sgraziato. In paese si sussurra che sia una specie di maga che nelle notti stellate si aggira nel bosco alla ricerca di erbe speciali con le quali ottenere delle pozioni magiche.
Quando Amelia si reca in paese tutti la guardano timorosi e nessuno osa rivolgerle un saluto.
La vecchina si chiede:
-Perché tutti hanno paura di me e alla mia vista scappano via a gambe levate? Io sono una persona pacifica e non ho mai fatto male a nessuno. Mi piace vivere in solitudine e nella tranquillità, ma questo non significa che io sia asociale o cattiva.
Le mamme del paese raccomandano ai loro bambini di non avvicinarsi mai alla casa di Amelia e di starle alla larga perché la vecchina potrebbe fare loro del male . Ma, come si sa, i bambini non sempre ascoltano i genitori. Un giorno un gruppetto di amici, spinti dalla curiosità, decide di andare nel luogo dove si trova la casa della vecchina per spiarla e vedere cosa fa. I bambini si avvicinano piano piano ad una finestra del piano terra e la vedono tutta indaffarata. Sta togliendo dal suo forno dei biscotti che a solo guardarli fanno venire l’acquolina in bocca.
Oh, che bontà! Esclamano i bambini in coro.
Amelia, sentendo quel baccano, esce subito da casa per vedere cosa sta succedendo. Trova con sua somma sorpresa tutti quei bambini. Chiede loro:
- Cosa ci fate qui? Cosa cercate?
I bambini hanno tanta paura che non riescono a spicciare nemmeno una parola.
Dato che nessuno risponde alla sua domanda, Amelia chiede loro se abbiano perso la lingua. Provocato dalle sue parole, Alberto, il bambino più piccolo del gruppetto, le risponde che volevano vedere la sua casa e le sue magie dato che lei è una maga. Amelia si inquieta e domanda ai bambini chi abbia messo in giro questa voce sul suo conto. Candidamente i bambini asseriscono che sono stati i loro compaesani, compresi i loro genitori. Solo ora Amelia capisce il motivo per cui tutti la evitano quando la vedono. La vecchina dà una consegna ai bambini: dovranno dire alla gente del paese che lei non è una maga, ma una signora perbene che fa solo decotti con le erbe per curare la tosse ed i suoi acciacchi e si diletta a preparare biscotti e torte.
La vecchina invita i bambini ad entrare in casa ed offre loro i biscotti appena sfornati. Sono veramente buoni e ne mangiano in quantità. I ragazzi chiedono ad Amelia se ha dei nipotini ed ella scuote la testa in segno di diniego. Aggiunge poi che è sola al mondo e una lacrima solca il suo viso. I ragazzi si commuovono nel sentire quelle parole e decidono di comune accordo di fare di tanto in tanto un po’ di compagnia a quella simpatica vecchietta e di riservarle le stesse attenzioni che rivolgono alle loro nonnine. Frequentandola capiscono che ella è una signora a modo, dolce, gentile e affettuosa e che non hanno niente da temere da lei. Si rendono conto che, oltre ad essere intelligente, è acculturata, infatti conosce tutte le piante del bosco e le loro proprietà, conosce gli animali e anche la storia e la matematica. I bambini, quando hanno difficoltà a fare i compiti, si recano da lei che li aiuta volentieri. Man mano si instaura tra Amelia e i bambini un rapporto affettivo molto forte e la simpatica vecchina ne è tanto felice. Con il passare del tempo, quei bravi ragazzi la chiamano nonnina.
La Pasqua è ormai alle porte e Amelia pensa di preparare quest’anno un dolce speciale per i suoi piccoli amici che rappresenti appieno il significato di questa festività. In principio ha le idee confuse, ma i ragazzini le suggeriscono di fare un dolce a forma di agnello perché la loro maestra a scuola ha detto loro che questo animaletto è il simbolo pasquale per eccellenza. L’agnellino è innocente, mite e puro come Gesù ed entrambi si sacrificano per il bene degli altri. Amelia sorride soddisfatta, l’idea è buona e, senza perdere tempo, si mette subito al lavoro aiutata dai suoi nipotini adottivi. Ella pensa tra sé all’amore infinito che Gesù ha per ognuno di noi. Il suo dolce pasquale è una meraviglia, oltre ad essere squisito, è bellissimo da guardare. All’improvviso le balena un’idea:
-Perché non prepararne tanti e regalarli a tutti i compaesani come segno di pace e di amicizia? La Domenica di Pasqua la cara vecchina, aiutata dai suoi piccoli amici, reca ad ogni famiglia il suo dolce a forma di agnellino.
I compaesani, davanti a questo gesto carino, riconoscono di essersi comportati in modo non dignitoso verso Amelia calunniandola e disprezzandola a causa dell’ignoranza e della superstizione. Da quel giorno i compaesani fanno a gara ad invitare Amelia nelle loro case e a farle compagnia per non farla sentire più sola. I ragazzi hanno dato agli adulti una lezione di maturità e di educazione frequentando quella signora che essi rifiutavano. Non bisogna mai giudicare una persona se non la si conosce a fondo per evitare di commettere gravi errori di valutazione ed imbrattare la sua credibilità e la sua dignità.