Leggenda della primula o del Fiore delle Chiavi d’Oro
Una volta, nelle vallate sotto le grandi montagne, il lungo inverno era anche più lungo. Sotto il cielo grigio, nell’aria fredda, nei lunghi mesi inoperosi gli uomini, intristiti, esasperati dal desiderio di sole, divenivano litigiosi e i piccoli screzi ingranditi dalle lunghe discussioni sfociavano in dissidi tra le famiglie.
Pareva che il cielo nemico ritenesse quelle terre indegne della primavera.
Venne il mese di marzo, e il disgelo sulle alte cime fu improvviso, tanto che i torrenti si ingrossarono oltre misura e giunsero a minacciare il paese. Il bambino più piccolo della famiglia più prepotente del paese riuscì a sfuggire alla sorveglianza della mamma e, attratto dal fragore delle acque, corse sull’argine e fu travolto.
Passava di lì in quel momento un ragazzo della famiglia rivale che, dimenticando il rancore che da anni divideva i due gruppi, non esitò a lanciarsi nel torrente in piena per salvare il piccolo.
Dal Paradiso, San Pietro, proprio in quel momento, stava osservando il paesino. Stupefatto per quell’atto d’ amore, lasciò cadere le sue chiavi d’oro, che, rimbalzando sulla terra gelida,
fecero spuntare cespi di fiori: sono le primule, annuncio di primavera.
( Luigi Testori, in << La Domenica del Corriere>>)