La Penna presuntuosa

On 6 gennaio 2013 by Nonna Tina

Una penna posta in un portapenne, si rivolge con tono altezzoso ad una matita che è abbandonata sopra la scrivania:

  • Io sono più importante di te,perché tutti mi tengono in gran conto. Il giornalista scrive grazie a me articoli che interessano tante persone. Lo scrittore fissa sulla carta le storie che crea con la sua fantasia. L’innamorato scrive lettere d’amore alla sua bella, dichiarandole tutto quello che sente per lei nel suo cuore. Il poeta immortala le sue poesie, scrivendole. Per i ragazzi sono uno strumento indispensabile per eseguire i compiti e per le ragazze un mezzo per confidare ai loro diari le cose più intime e segrete della loro vita. Gli uomini ricchi e di successo tramite me firmano assegni e siglano contratti di lavoro.I dottori prescrivono sulle ricette le medicine e le terapie necessarie per i malati.Per farla breve, sono usata per un verso o per l’altro da ogni persona, quindi sono insostituibile. Per dirla tutta,devi sapere che ho anche origini antiche. Fin dai tempi più remoti gli uomini hanno sentito la necessità di esprimere le loro idee,i loro sentimenti e raccontare gli avvenimenti belli o brutti della loro vita,fissandoli sulla carta.Naturalmente le penne prima non erano come me, ma erano rudimentali. C’era la penna fatta con una piuma di uccello, poi con un pennino che scriveva solo quando si intingeva nell’inchiostro. Dimenticavo,ancora prima, quando non c’era la carta, la penna era un semplice bastoncino appuntito che tracciava i segni su una tavoletta di cera. In Egitto veniva usato un pennellino bagnato nel colore rosso per scrivere sulle foglie del papiro,un arbusto che cresceva lungo il fiume Nilo. D’allora si sono fatti passi da gigante e oggi sul mercato ci sono penne di ogni tipo, di ogni forma e di vari colori.C’è la penna a biro o a sfera, la stilografica,di colore blu, nera, rossa e verde.

 

La matita davanti a tutte queste dichiarazioni e affermazioni fatte con enfasi dalla penna rimane confusa, non sa lì per lì cosa controbattere e si sente misera e tapina. Pensa che forse la penna abbia ragione di sentirsi superiore a lei, infatti essa non ha bisogno come lei di essere continuamente temperata.
La sua mina,invece, si consuma subito, spesso si spezza e ha un solo colore.

La sera un giovane artista entra nello studio dove si trovano la penna e la matita. Si siede,prende un foglio da disegno e mosso dall’ispirazione creativa, traccia su esso uno schizzo che poi elabora e colora con la stessa matita. In un impeto d’amore e di nostalgia il giovane disegna la casa dove è nato e cresciuto e la mamma seduta sotto il melo,posto davanti casa. E’ un lavoro bellissimo che tutti ammirano ed apprezzano per la maestria e l’originalità con cui è stato realizzato. La penna rimane senza parole davanti a quella opera meravigliosa.
La matita rivolgendosi allora alla penna:

  • Come vedi, anche io so fare qualcosa di bello nelle mani di chi ha talento. Se tu domini nel mondo della parola e della carta io regno nel mondo dell’arte grafica e pittorica. Ora che ci penso i bambini prima di usare te, cara la mia penna, si servono di me per tracciare i primi scarabocchi e realizzare i primi disegni ed esprimere graficamente il loro mondo. Solo quando la loro mano è esercitata con me subentri tu.

La penna dopo aver ascoltato le parole della matita abbassa la sua cresta e capisce che ogni oggetto ha una sua storia,una sua importanza ed un suo posto nel mondo,non bisogna mai dimenticarlo.

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