La Magia del Bosco
Annalisa è una bambina assai graziosa ed intelligente e vive in un paesino che s’ inerpica sul fianco della montagna.
Poco lontano dalla sua casa vi è un bosco meraviglioso che lei conosce bene, dove ci sono alberi maestosi e secolari, alberi altissimi che toccano il cielo, alberi ritti ed impettiti come soldati. Ci sono anche alberi sempreverdi come il pino e l’abete che diffondono intorno un profumo di resina. Queste piante prendono tutta la luce e lasciano gli alberelli più piccoli e bassi all’ombra, impedendo ai raggi del sole di raggiungerli. Annalisa ama tanto quel bosco, lo considera un grande amico e quando può corre da lui. Le piace respirare quell’aria frizzantina, pulita e piena di profumi e camminare lungo i suoi sentieri dove ci sono fiori e frutti. In quel luogo si sente a casa, libera, protetta e felice. Il bosco le appare come un mondo magico che fa sognare.
A volte le succede di vedere folletti e gnomi che si rincorrono e la fata del bosco tutta agghindata con la sua bacchetta magica. Altre volte crede, invece, di vedere Cappuccetto Rosso. Sì, proprio quella bambina che viene mangiata dal lupo e poi salvata dal cacciatore! Talvolta, ancora, le pare di sentire in lontananza i gridolini di gioia di Hansel e Gretel che hanno trovato nel bosco la casetta di cioccolato. Annalisa è consapevole che tutto ciò è frutto della sua fantasia stimolata dalla magia di quel luogo. Ad un tratto sente un rumore “tac, tac, tac” che la distoglie dalle sue fantasticherie.
Che bello! Esclama Annalisa.
Sono delle castagne che cadono a terra dai ricci che si sono appena aperti. La bimba corre a raccoglierne qualcuna. Sono le prime castagne dell’autunno e le mangia con gusto. Lei ama tanto la stagione autunnale perché il bosco diventa un incanto pieno di colori caldi e belli e di frutti buoni e saporiti. Ad Annalisa piace molto vedere le foglie rosse, gialle, arancioni, marroni volare come farfalle spinte dal vento e poi adagiarsi dolcemente ai piedi degli alberi formando un tappeto variopinto. Ama osservare gli abitanti del bosco indaffarati ad ammucchiare provviste per l’inverno. Ad un tratto la sua attenzione viene catturata da un piccolo scoiattolo che mangia dei pinoli su un ramo di un abete che tira fuori da una pigna. L’animaletto appena si accorge della sua presenza s’impaurisce, lascia cadere la pigna a terra e scappa via nella sua tana. Annalisa corre a prendere subito la pigna e mangia i pinoli rimasti al suo interno, esclamando: Come sono squisiti! Sono una vera bontà!
All’improvviso sbuca un coniglietto. Ha un musetto così simpatico e un pelo morbido e lucente. E’ un amore! Annalisa sente all’improvviso il desiderio di accarezzarlo e di tenerlo un po’ in braccio, ma appena si avvicina l’animaletto si infila velocemente in un buco. La bambina pensa tra sé che è un vero furbacchione. Arriva intanto una specie di essere tutto coperto di foglie secche e colorate. La bambina si chiede chi sia. Non ha mai visto nel suo bosco un animale simile prima di allora.
Ma è un riccio! Esclama ad un tratto la bambina quando l’osserva bene. Conciato così è veramente buffo e si mette a ridere a crepapelle.
Il riccio, vedendola ridere, un po’ stizzito, esclama : Non c’è niente da ridere piccina. Ebbene sono caduto sulle foglie e si sono infilzate nei miei aculei. Non so come fare a toglierle perché mi danno fastidio e sono per me un vero pericolo perché facendo rumore quando mi muovo attirano i miei nemici.
La bambina chiede scusa al riccio per il suo comportamento poco educato e poi gli offre il suo aiuto. Con delicatezza gli toglie le foglie ad una ad una. Il riccio la ringrazia ripetutamente, poi raccoglie tutte le foglie e le porta nella sua tana, saranno utili quando arriverà l’inverno.
Ad un tratto si diffonde nel bosco il canto melodioso di un pettirosso che rallegra il cuore di Annalisa e non solo. Tutti gli animaletti cessano ogni attività e si fermano ad ascoltarlo estasiati. Alcuni di loro si mettono perfino a danzare.
All’improvviso la bambina ode in lontananza delle voci che con il passare del tempo si avvicinano sempre di più: sono dei ragazzi. Alcuni di essi prendono un coltellino e tagliano la corteccia di un albero, altri dei rami. Annalisa prontamente li sgrida dicendo loro che quelle cose non si fanno perché l’albero è un essere vivente e come noi soffre. Ma i ragazzi non le danno retta, anzi raccolgono delle foglie secche e con un accendino le danno fuoco e poi mettono sopra i rametti tagliati precedentemente. Annalisa invita più volte quegli sprovveduti a spegnere immediatamente quel focherello che col tempo potrebbe diventare grande e pericoloso ed incendiare tutto il bosco. Teme per il suo amico e per tutti gli animaletti che vi abitano. I ragazzi non l’ascoltano e continuano imperterriti ad alimentare quel focherello con altre foglie secche e sterpi. I monelli si divertono un mondo a vedere gli animaletti spaventati a morte correre di qua e di là. Fortuna che inaspettatamente arrivano delle guardie forestali e, vedendo quel fuoco, subito cercano di spegnerlo utilizzando terra e l’acqua del vicino ruscello. Il pericolo è scongiurato: il bosco è salvo con tutti i suoi abitanti. Le guardie rimproverano severamente quegli incoscienti e fanno capire loro che con il loro sconsiderato comportamento avrebbero potuto provocare un disastro ambientale immane. Il bosco è un nostro amico perché ci fornisce tanti doni, impedisce alla terra di franare, ci dà l’ossigeno senza il quale non potremmo vivere. Dobbiamo amare, difendere e rispettare questo ambiente naturale perché da esso dipende la nostra vita e quella del nostro pianeta.