La Leggenda dell’Ulivo
Poseidone abitava in uno stupendo palazzo sull’isola di Eubea, decorato di madreperla con intarsi di conchiglie, coralli e gemme preziose.
Tutte le creature del mare gli ubbidivano e buona parte di quelle della terra lo temevano, perché egli aveva piena signoria sulle onde e le burrasche marine, che inviava sulle coste quando andava in collera. Poco lontano dal suo regno c’era una città stupenda, Atene, che onorava soltanto la saggia
figlia di Zeus, Atena.
Il dio del mare, invidiosissimo, fremeva dalla voglia di diventarne il signore.
Un giorno arrivò col suo carro sul punto più alto di Atene, l’ Acropoli, e battendo sulla roccia con la sua arma, il tridente, fece sgorgare una fonte d’acqua marina.
– Ecco la prova che Atene è mia- gridò il dio ai quattro venti.
– Qui sgorga acqua di mare, e io sono il dio del mare.
La dea Atena protestò, ma Poseidone la sfidò: – Ah, sì, questa città è tua? Te la ridarò se saprai battermi in duello.
- Perché combattere?- disse Atena. – Facciamo una gara pacifica: vincerà chi regalerà agli abitanti di questa terra la cosa più utile.
- Io dono il cavallo! -Gridò Poseidone, sicuro di vincere. Che cosa c’era infatti, per quei tempi, di più utile del veloce cavallo?Atena piantò in terra la sua lancia e immediatamente spuntò in quel punto una pianta dalle foglie d’argento: era l’ulivo.
Poseidone s’appellò a Zeus, il quale convocò una giuria formata per metà da dei e per metà da dee e chiese loro di dare un giudizio: era più utile il cavallo o l’ulivo dai frutti preziosi?
Dopo infinite discussioni, la giuria non potè emettere un verdetto definitivo. Infatti gli dei erano favorevoli a Poseidone, le dee ad Atena.
Vinsero però queste ultime, perché il padre Zeus, come giudice supremo, si astenne dal voto, dando la maggioranza alle dee.
Da allora l’ulivo divenne il simbolo della pace e tale è rimasto anche ai giorni nostri.
( Da Dei ed eroi dell’Olimpo, Dami Editore )