Il Pesce Lucente (Leggenda Abruzzese)
Un anziano contadino rimasto senza figli per guadagnare qualche soldo si recava tutti i giorni a far legna nel bosco. Però, con quel poco che guadagnava vendendo le fascine riusciva a malapena a comprare il pane. Un giorno proprio mentre faceva legna incontrò un signore che gli disse: “Voglio aiutarti. Ecco una borsa con cento ducati”, e immediatamente svanì nel nulla. Il vecchio tornò a casa e nascose il tesoro sotto un mucchio di letame, ma pensò di non avvertire la moglie pensando che se lei lo avesse saputo avrebbe dilapidato i soldi. Il giorno seguente tornò nel bosco, ma quando rientrò a casa vide la tavola apparecchiata per una ricca cena.
“ Che cosa è successo, come sei riuscita ad acquistare tutto questo”?domandò alla moglie.
“ Ho venduto il letame”, rispose lei ignara del fatto che ci fosse la borsa con cento ducati. Il giorno dopo il vecchio incontrò di nuovo lo stesso signore.
“ Ho saputo che cosa è accaduto” disse quello, ma non preoccuparti”. Ecco altri cento ducati.
Come il giorno precedente il vecchio non disse nulla alla consorte e nascose il prezioso fardello sotto un mucchio di cenere.
E, come accadde la sera prima, al ritorno dal bosco trovò la tavola piena di leccornie perché la moglie aveva venduto la cenere inconsapevole di quanto vi fosse celato. L’indomani mentre faceva legna rivide quel signore misterioso. “ Oggi non ti regalo del denaro, ma ventiquattro rane. Vendile e con il ricavato compra il pesce più grande che trovi”.
Stupito, ma fiducioso, il vecchio fece quanto gli era stato suggerito. Al tramonto si accorse che il pesce luccicava spandendo tutto intorno molta luce. Ormai non si stupiva più di niente e lo appese fuori dall’uscio per mantenerlo fresco. Poiché era una notte di burrasca i pescatori faticavano a trovare la via del ritorno tra le onde. Videro la luce a quella finestra e dirigendo le barche in quella direzione riuscirono a salvarsi. Riconoscenti regalarono al vecchio metà di quanto avevano pescato e allo stesso tempo pattuirono che se lui avesse appeso quel pesce ogni notte avrebbero sempre diviso con lui il frutto del loro lavoro. E così in quella casa non mancò più da mangiare.
(Ettore Pettinaroli)