Fagiolino

On 22 febbraio 2025 by Nonna Tina

Celeste è una signora che vive a Bologna, non in un quartiere residenziale bensì in periferia dove le case sembrano tuguri e le persone che vi abitano non vivono certo nel lusso e nell’abbondanza, ma nella miseria. Esse però sono oneste, laboriose e dignitose.

La donna non è più tanto giovane, ma spera ancora che prima o poi la cicogna arrivi pure a casa sua.

 

 

 

Un giorno pensa di inviare una lettera alla cicogna per sollecitarla, ma poveretta non sa scrivere in quanto non ha mai frequentato la scuola allora si rivolge ad una sua carissima amica che è istruita. Affida poi la lettera ad un piccione viaggiatore che ha nidificato proprio sotto il tetto della sua casa.

L’uccellino è felice di aiutare quella donna perché, molte volte, l’ha vista piangere e disperarsi per la mancanza di un figlio.

Passano i giorni, passano i mesi, ma non succede nulla di nuovo. Celeste ha ormai perso la speranza quando una notte di settembre arriva la cicogna con un pargoletto. Vedendo quel piccino il cuore di Celeste scoppia di felicità e piange per la commozione.

Presenta poi il neonato ai parenti e agli amici dicendo: – Ecco finalmente è arrivato Michelino.

Tutti rimangono stupiti perché quel piccino è veramente adorabile. Ha infatti un visino roseo, delicato, rubicondo, degli occhi neri come il carbone, vispi e furbetti, dei capelli scuri e ribelli e un sorriso dolcissimo.

Mamma Celeste e papà Osvaldo si sentono al settimo cielo e fanno tanti progetti sul loro bambino.

Nei primi mesi di vita Michelino sembra un piccino dolce, buono, tranquillo, amabile e sereno.

Successivamente dimostra però la sua vera indole.

Egli è irrequieto, un birichino, un diavoletto che ne combina di tutti i colori. Cento ne fa e mille ne pensa e dove ci sono guai c’è sempre lui di mezzo.

La mamma non lo può perdere mai di vista perché è capace di mettere a soqquadro tutta la casa.

Un giorno Celeste prepara per cena una pentola piena di fagioli e la colloca sul tavolo della cucina perché fra poco arriva papà Osvaldo. Michelino approfitta della assenza momentanea della madre e mangia in un battibaleno tutti i fagioli. Quando la mamma rientra a casa rimane senza parole perché nella pentola non c’è rimasto nemmeno un fagiolo. Si rivolge allora al figlioletto e gli chiede guardandolo negli occhi:- Chi ha mangiato i fagioli?

Michelino in prima battuta nega e giura dicendo:- Non sono stato io a mangiarli, ma il gatto. Non vedi che si lecca i baffi?

Quando la mamma minaccia di punirlo severamente se non dichiara la verità allora Michelino confessa tutto e rivolgendosi alla mamma dice: – Mamma lo sai che io ho una passione per i fagioli e quando li vedo non so resistere, me ne mangerei un’infinità. Da oggi in poi voglio mangiare solo fagioli a pranzo ed a cena. Afferma il monello.

La mamma gli dà del bugiardo e dell’egoista perché pensa solo a se stesso. In una famiglia che si rispetti bisogna condividere tutto specialmente quando le risorse in casa sono scarse. Grazie alla sua bravata mamma Celeste e papà Osvaldo quella sera vanno a letto senza cena perché in casa non c’è più nulla da mangiare.

Dopo quanto è accaduto i genitori, i parenti e gli amici lo chiamano Fagiolino e non più Michelino.

Con il passare del tempo Fagiolino diventa sempre più intrattabile, prepotente e discolo. Quando va a giocare con gli amici ritorna sempre a casa sporco, imbrattato, con gli abiti a brandelli, spettinato e con tanti lividi perché bisticcia con tutti. Egli ama fare scherzi e burle non solo ai bambini, ma anche agli adulti. La mamma è disperata perché non riesce a gestire più quello scavezzacollo e si sente male a sentire le tante lamentele di tutte quelle persone beffeggiate e schernite dal figlio. E .. lei che è una persona a modo si sente in imbarazzo.

Intanto Fagiolino cresce e diventa un giovanotto, alto, robusto e coraggioso. Egli è sempre allegro, burlone e di buonumore e prende la vita con leggerezza. Aiuta le persone in difficoltà seguendo l’esempio di Robin Hood infatti prende dai ricchi per dare ai poveri. Diventa anche un difensore dei poveri e dei deboli che devono subire le angherie dei ricchi, dei prepotenti e dei nobili. Con il suo bastone dà tante botte ai cattivi e a tutti quelli che compiono il male. Il popolo per la sua generosità, per il suo coraggio di sfidare i potenti, per il suo spirito di giustizia e per il suo grande cuore lo ama immensamente e lo considera il suo eroe.

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