Babbo Natale
Babbo Natale è tutto indaffarato,perché fra pochi giorni è Natale e deve affrettarsi a preparare i doni per i bambini buoni. Si rivolge, quindi, ai suoi aiutanti per sollecitarli:
- Su ragazzi, lavorate con più lena. Non vi fermate, altrimenti non ce la faremo a finire in tempo, molti bambini rimarranno tristi e delusi,non trovando nulla sotto l’albero di Natale.
Tutti conoscono Babbo Natale! C’è chi lo ha incontrato di persona e chi l’ha visto disegnato sui libri. E’ un omone alto e grosso, con un grande pancione,vestito di rosso. Ha barba e capelli bianchi come la neve.
Egli è un tipo allegro e spensierato,ama la buona cucina e pure il vinello. Solo a guardarlo infonde gioia e serenità, si capisce subito che è un uomo molto buono e generoso. Tutto l’anno vive al Polo Nord tra le nevi ed i ghiacciai e lavora instancabilmente, notte e giorno, nella sua fabbrica per costruire giocattoli di ogni genere: giocattoli semplici e morbidi per i bambini piccoli,giocattoli più complicati e tecnologi per i bambini più grandi. Egli usa solo materiali resistenti ed atossici. Quando i giocattoli sono ultimati Babbo Natale li osserva accuratamente per vedere se hanno i requisiti richiesti. Infatti essi debbono essere sicuri per i bambini e senza il minimo difetto. Dopo averli controllati attentamente i suoi aiutanti ripongono i giocattoli nelle scatole, le avvolgono in carte variamente colorate e le abbelliscono con tanti fiocchi e nastrini.
Durante l’anno, al Polo nord gli arrivano da tutto il mondo tantissime letterine scritte dai bambini,indirizzate a lui, che egli va di tanto in tanto a ritirare all’ufficio postale. Una volta a casa, si siede accanto al fuoco e le legge con calma, una ad una. Spesso, addirittura, si commuove per le belle parole che gli rivolgono i bambini. Dopo aver letto tutte le letterine Babbo Natale fa un elenco dei giocattoli che deve preparare e realizzare per ogni bambino buono.
Un giorno, però, capita nelle sue mani una strana letterina. Un bambino gli chiede un dono, veramente insolito. Vorrebbe che lui per la notte di Natale gli portasse un papà, dato che non ce l’ha. Il suo, infatti, è volato in cielo,lasciandolo solo.
Come esaudire un simile desiderio? Si chiede il vegliardo.
Questo dubbio rende Papà Natale molto pensoso per tanti giorni mentre si ripete per consolarsi:
- Io porto solo doni ai bambini, non papà o mamme.
Ormai il Natale è alle porte e Babbo Natale prende la sua slitta trainata dalle renne per caricarla di tutti i doni preparati con fatica per i bambini. Appena pronto si mette in viaggio, si ferma a tante case e sotto gli alberi di ogni casa lascia pacchetti colorati. Tutto soddisfatto immagina i bambini felici all’apertura dei suoi doni. Ad un tratto ricorda quella richiesta particolare, fattagli da quel bambino. Cerca la sua casa e attraverso i vetri della finestra vede Samuele, un piccolino di tre o quattro anni che guarda insistentemente nel camino e ripete continuamente:
- Quando arriva Babbo Natale? Stasera per me è un grande giorno ,perché avrò un papà come tutti gli altri bambini.
Passano le ore, ma non succede nulla. Il bambino perde ormai la speranza di vedere Papà Natale e si mette a singhiozzare,dicendo:
- Babbo Natale non è buono, ma cattivo, perché non ha esaudito il mio desiderio.
Il povero Papà Natale è tanto dispiaciuto di non poter accontentare quel bambino. Riprende il suo viaggio,ma non si dà pace. All’improvviso scorge in un parco un povero uomo tutto solo,Carlo. E’ infreddolito,seduto su una panchina e lo sente lamentarsi:
- Sono proprio sfortunato, tutti trascorrono il Natale,la festa più bella dell’anno, in allegria ed insieme ai propri cari,solo io non ho parenti, non ho casa, non ho amici, non ho nulla per festeggiare questo giorno.
Babbo Natale allora si avvicina all’uomo e gli chiede con modi garbati se è disposto ad aiutarlo per rendere felice un bambino, fosse anche solo per una notte. Carlo ,senza pensarci troppo,dice che è pronto a fare qualsiasi cosa per una buona azione. Babbo Natale allora lo fa salire sulla sua slitta ed insieme vanno a casa del piccolo. Entrano dal camino,facendo tanto fracasso.
Samuele guarda sorpreso i due e, poi esclama:
- Oh! Finalmente sei arrivato Babbo Natale,con il mio nuovo papà. Corre ad abbracciarli. La commozione è generale.
La mamma del piccolo, di fronte a questa strana scena rimane confusa e sbalordita. Papà Natale allora la informa su quanto il suo figlioletto gli aveva scritto e sulla storia di quell’uomo. La donna mossa da compassione invita l’uomo a restare ed a trascorrere insieme a loro le feste natalizie. Carlo accetta volentieri e in quei giorni fa da papà a Samuele. Accade poi un vero miracolo, la mamma del piccolo e Carlo s’ innamorano e con l’arrivo dell’anno nuovo i due si sposano e vivono felici e contenti tutti e tre insieme. Babbo Natale sorride sornione. Quest’anno è più contento degli anni passati perché non solo con i suoi doni ha reso felici tantissimi bambini, ma è riuscito persino a dare una vera famiglia al piccolo Samuele ed al triste Carlo.