Un Albero Inusuale
Un giovane di nome Ernako abita in uno dei posti più freddi della terra, ma anche il più bello e magico. Qui, infatti, per quasi tutto l’anno regnano sovrani il ghiaccio e la neve ed il paesaggio con tutto quel candore offre a chi lo osserva uno spettacolo accattivante e suggestivo. Il nostro giovane vive in una casetta bella e confortevole, anche se fatta di ghiaccio, insieme ai suoi genitori. Fin da piccolo il papà gli ha insegnato a cacciare e a pescare nelle fredde acque dei fiumi e dei laghi per procurarsi il cibo ed il necessario per sopravvivere in questo luogo poco ospitale. Egli è un ragazzo coraggioso, sveglio, forte e robusto. E’ abituato a guidare la slitta anche quando il tempo è proibitivo e le strade sono impraticabili e piene di pericoli. La sua carnagione è di un colore giallo molto chiaro e i suoi capelli sono nerissimi, lunghi e diritti. Per sopportare il freddo glaciale del Polo, come tutti gli abitanti del luogo, egli indossa sempre una pelliccia caldissima e degli stivaloni fatti con la pelle di caribù. Ernako aspetta con ansia la festa di Natale che è ormai alle porte per trascorrere alcuni giorni in allegria con i suoi amici e con alcuni parenti che ogni anno vengono a trovarlo da lontano, recando doni bellissimi. Quest’anno però egli vorrebbe organizzare per questo Natale qualcosa di inusuale e di nuovo. Da qualche tempo gli frulla in testa un’ idea fantasiosa; così si riunisce con gli amici nella piazza del villaggio per sentire il loro parere.
- Ohè! Belli! Aprite le orecchie e ascoltatemi. Cosa ne dite se per questo Natale facciamo insieme qualcosa di diverso. Io ho una bella idea.
- Sputa fuori il rospo! Lo invitano gli amici in coro. Le sue parole hanno suscitato in loro grande curiosità.
- Possiamo costruire un grande albero di Natale di ghiaccio dato che qui da noi abbonda questo elemento. Afferma Ernako.
-
E’ una pazzia! E’ un’impresa impossibile! Dicono gli amici.
Ernako tanto fa e tanto dice che riesce a convincerli a dargli una mano per realizzare quel suo sogno. Essi si mettono subito a sua disposizione e servendosi di ossi di squali tagliano tanti grossi cubi di ghiaccio per poi collocarli uno sull’altro.
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Come faremo a tenerli uniti? Chiedono ad un certo punto gli amici ad Ernako. Qua crollerà tutto!
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Non vi preoccupate! Conosco un sistema facile ed infallibile che mi ha insegnato mio nonno.
Basta mettere della neve fresca, caduta da poco, tra i vari cubi e le pareti esterne ed il gioco è fatto. Essa con il freddo notturno si ghiaccia e terrà uniti i blocchi di ghiaccio, formandone uno solo.
I giovani pieni di entusiamo, rassicurati dalle parole dell’amico, si rimettono subito al lavoro. Essi poi incidono con scalpellini il grosso blocco di ghiaccio, stando attenti a non farlo sgretolare. Lavorano prima la base per ricavare il tronco e poi la parte superiore per intagliare i rami dell’albero. Ad opera finita, rimangono essi stessi stupiti davanti a quello splendore che sono riusciti a realizzare.- Peccato che negli anni passati nessuno abbia mai pensato di utilizzare quel materiale di cui la nostra terra è ricca. Pensano i ragazzi. I giovani stanchi dopo tanti giorni di duro lavoro decidono di comune accordo di riposarsi un pò e di andare a dormire quella notte. Prima di avviarsi verso le loro case Ernako raccomanda agli amici di pensare a qualcosa di originale con cui abbellire l’albero.
La mattina seguente i giovani trovano però un’inaspettata sorpresa. Il loro albero è più bello di come lo avevano lasciato. Qualcuno nottetempo l’ha completato al loro posto, ma chi? Si domandano i ragazzi. Essi non possono certo immaginare che siano state le stelle polari che per ammirare quell’albero meraviglioso si sono avvicinate troppo e hanno con il loro calore sciolto un pò il ghiaccio dei rami in piccole gocce d’acqua. La notte freddissima facendo scendere ancora più giù la temperatura le ha trasformate poi come d’incanto in ghiaccioli di cristallo di varia lunghezza e forma. L’albero ora così agghindato brilla e splende come un gioiello ed irradia tutt’intorno raggi di luce di tanti colori che rendono il paesaggio magico e surreale. La notte di Natale l’albero sembra ancora più splendente e scintillante del solito e attira a sè la gente del villaggio che lascia le proprie case per raccogliersi intorno ad esso e aspettare la nascita di Gesù Bambino. Canti e nenie si alternano e si elevano riscaldando il freddo cielo per tutta la notte e la gente del villaggio si sente veramente felice ed unita perché condivide per la prima volta con gli altri momenti magici di vera gioia.