La Stella di Natale

On 8 dicembre 2013 by Nonna Tina

pastorella color

Si odono, nella notte, voci di angeli che annunziano la nascita del Redentore. Un canto celestiale si diffonde nei cieli. I pastori tremano di paura nel vedere quelle creature che dicono loro di non temere, ma di gioire, perché è nato nel loro paese il Re dei re, venuto sulla terra per salvare tutti gli uomini. Li invitano così ad andare da Gesù Bambino per adorarlo. Quando gli angeli scompaiono alla loro vista, superato un primo momento di smarrimento, tutti i pastori gridano:

  • Andiamo subito a conoscere questo piccolo Bimbo.

Il pastore più anziano frena il loro iniziale entusiasmo e afferma:

  • Miei cari amici, fermatevi! Non possiamo sicuramente presentarci davanti al nostro Dio a mani vuote. Dobbiamo portargli dei doni, dato che non ha nulla. Gli angeli hanno detto che è povero e la sua mamma lo ha adagiato in una mangiatoia. Manca di tutto.

I pastori decidono allora di portare a Gesù quello che possono e che possiedono. Corrono nelle loro casette a prendere quello che hanno. Chi prende un po’ di latte appena munto, chi una pagnotta, chi una ricottina, chi una caciottina, chi una gallinella, chi una pecorella. Alcuni pastorelli non possiedono nulla perciò portano le loro cornamuse e i loro zufoli per rallegrare il Bambinello con la loro musica. Solo una pastorella è taciturna. Ella se ne sta ferma in disparte e piange sommessamente, perché non ha nulla, proprio nulla da offrire. Decide perciò, anche se a malincuore, di rimanere a casa e di non seguire gli altri. E’ tanto il suo dispiacere che per placare la sua pena s’incammina nel bosco vicino, tutto coperto di neve. Quando ad un tratto nota tra la neve una misera piantina tutta gelata. Il freddo ha fatto cadere quasi tutte le sue foglie. Ne sono rimaste solo poche. Quelle che si trovano in cima sembrano formare una stella. La poverina subito si china e la raccoglie. Il suo cuore è pieno di gioia ed esclama, alzando in alto la piantina perché sia visibile a tutti:

  • Ecco ho trovato il dono da portare al Bambinello. Aspettatemi! Non lasciatemi qui da sola! Vengo anch’io con voi a conoscere il piccolo Gesù.

Il freddo lungo la strada è intenso e tira un forte vento di tramontana. La pastorella teme che quelle poche foglie della piantina possano cadere a terra, per cui la mette sotto la sua giacchetta per tenerla al calduccio. Si chiede per tutto il tragitto:

  • Questo dono sarà gradito a Gesù? Lo so che è poca cosa.

Quando arrivano a Betlemme cercano la grotta dove si trova il piccino. Subito i pastori entrano nel luogo e grande è la loro commozione quando si trovano davanti un Bambinello bellissimo più del sole che li guarda con tanto amore. Essi avanzano lentamente e, una volta arrivati vicini alla mangiatoia dove è deposto Gesù, s’inginocchiano e lasciano lì ai suoi piedi i loro doni. La povera pastorella, invece, non osa avvicinarsi al pargoletto e rimane ferma all’imboccatura della grotta perché teme di fare una brutta figura con quel misero dono. Ad un certo punto il Bambinello volge il suo dolce sguardo verso di lei e con un cenno della manina sembra invitarla ad entrare. Ella timidamente si fa avanti, s’inginocchia e facendosi coraggio, prende quella piantina gelata da sotto la sua giacchetta per offrirgliela. La piccina non può credere ai suoi occhi quando si accorge che la piantina è diventata bella e rigogliosa. Le sue cinque foglie che si trovano in cima si sono trasformate in petali rossi che unendosi hanno dato vita ad un fiore splendente e profumato: la stella di Natale. Il Bambinello in quel giorno ha compiuto un vero miracolo e per ricordarlo sempre, a Natale si è presa l’abitudine di adornare ogni casa e ogni chiesa con questo fiore che con il suo colore rosso vivo ricorda il grande amore che il Bambinello Gesù ha per ognuno di noi.

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