L’Ananasso Cirello
In una grande foresta dove la vegetazione è lussureggiante vivono alberi meravigliosi di diversa fattezza. Ci sono alberi dall’alto fusto, alberi sempreverdi e alberi con foglie caduche. Un giorno fra le felci e le erbette spunta Cirello, un alberello. Ha un aspetto strano e diverso dalle piante che lo circondano. Gli alberi, dal più grande al più piccolo, quando lo scorgono spalancano gli occhi e sgomenti si chiedono da dove sia arrivato.
La quercia che è l’albero più vecchio della foresta cerca di indagare e di scoprire la provenienza di Cirello.
Con voce dolce e suadente gli chiede a quale famiglia appartiene.
Cirillo prontamente risponde: – Appartengo alla vostra famiglia, la famiglia delle piante.
La betulla indignata esclama: – Alla nostra famiglia! Ma cosa dici? Non vedi la differenza che c’è tra te e noi?
Interviene il pino: Noi siamo alti e belli, tu, invece, sei basso e non hai rami. Hai solo foglie lunghe, arcuate, dentellate e appuntite che costituiscono un vero pericolo per chi ti si avvicina. Sembri un cespuglio invece di un albero.
Il larice con veemenza:- Non vedi quanto sei brutto ed insignificante? Non hai un aspetto attraente perché ti sviluppi non in altezza, come noi, ma in larghezza.
Il povero alberello sentendo quegli apprezzamenti poco lusinghieri si mortifica e delle lacrime scorrono lungo le sue foglie. Da subito capisce che in quel luogo non avrà vita facile, ma è pronto a lottare contro tutti per farsi rispettare. Egli, però, non ha fatto i conti con la loro cattiveria e la loro arroganza.
Da quel giorno Cirello non ha pace. Ogni scusa è buona per gli abitanti della foresta per mortificarlo, per metterlo in ridicolo e in cattiva luce.
In Primavera la foresta è un tripudio di colori e gli alberi sono pieni di gemme e foglioline verdi e tanti di loro hanno un vestito bellissimo di fiorellini. Essi guardano Cirello e si meravigliano perché non ha subito nessuna trasformazione. Il suo aspetto scialbo è sempre uguale. Le piante della foresta gli fanno notare che non ha fiori e nemmeno foglie nuove come tutti loro. In Estate mentre molti alberi sono coperti di frutti belli, colorati e odorosi l’alberello non ha nulla e viene deriso.
Cirello si chiede come mai Dio l’ha creato così diverso dagli altri e perfino sfortunato. Ad un tratto si rattrista e un senso di impotenza e di malinconia lo avvolge. Farebbe qualsiasi cosa per avere un fiore, un fiore solo, per dimostrare agli abitanti della foresta che lui è un albero anche se è più piccolo di loro. La notte spesso piange e si lamenta. Un giorno Cippo, un uccellino, sentendolo piangere va da Cirello per consolarlo. L’alberello fidandosi di lui gli racconta le sue pene. Cippo una notte quando Cirillo dorme fa cadere un semino dal suo becco al centro delle sue foglie dove esse unendosi formano una rosetta.
Meraviglia! Dopo alcune settimane da quel seme nasce un fiore splendido di colore rosso- violaceo. Cirello non crede ai suoi occhi. Pensa che sia solo un sogno. Con il tempo quel fiore si trasforma in un frutto stupendo di colore marroncino e porta sulla testa un ciuffetto verde che sembra una coroncina. E’ nato l’ananas, un nuovo frutto che emana un profumo soave che si diffonde nell’aria. Gli alberi della foresta quando vedono quel frutto meraviglioso rimangono senza parole. Provano tanta vergogna per avere offeso, umiliato e criticato aspramente Cirillo procurandogli tante sofferenze e minando la sua autostima. Gli chiedono scusa, apprezzano il suo frutto e lo lodano per la sua pazienza e il suo comportamento civile assunto nei loro confronti.
Un giorno una giovane donna vedendo Cirello viene colpita dalla sua bellezza e originalità decide così di portarlo con sé e di abbellire la sua casa con esso. Successivamente scopre che il frutto di quel piccolo albero è commestibile e ha un sapore gustoso e dissetante, non solo, ma racchiude in sé tante proprietà benefiche che sono un toccasana per il suo organismo.
Non bisogna mai criticare gli altri, perché ogni persona ha la sua dignità ed è ricca di valori e può riservarci, a volte, delle piacevoli sorprese.