Una Meravigliosa Avventura

On 4 dicembre 2021 by Nonna Tina

E’ l’alba e Piero, il padrone di una piccola fattoria, esce di casa e si reca nella stalla per svegliare il suo asinello.

Su svegliati, dormiglione! Urla con tutto il fiato che ha.

Nel sentire la voce del suo padrone, il povero animale si alza di scatto e lo guarda con preoccupazione. Egli si chiede perché il signor Piero quella mattina l’ha svegliato così presto. Cosa sta succedendo?

L’uomo come, se gli avesse letto nel pensiero, lo incita a muoversi per intraprendere un lungo viaggio.

Un viaggio con quel tempo! Pensa tra sé l’asinello. Piove a dirotto, tira un forte vento e si gela. Avrebbe preferito dormire un altro po’ e stare nella stalla al calduccio.

Il padrone, dopo aver messo sulla sua groppa il bagaglio e le cibarie, si incamminano lungo la strada maestra.

All’improvviso appare davanti a loro un crocevia. Il signor Piero è disorientato perché non sa quale via prendere. Vede in lontananza un’osteria e così decide di andare là a chiedere informazioni.

L’oste l’accoglie con gentilezza e l’uomo, per riscaldarsi un po’, ordina un bel bicchiere di vino rosso. Dopo essersi rifocillato, chiede all’oste la strada da prendere per andare a Betlemme.

L’uomo lo guarda con stupore e gli dice:

Signor mio, ma lo sapete che questa città è molto lontana da qui e la strada è piena di pericoli? Dovete stare molto attento, specialmente se portate con voi denaro ed oggetti di valore.

Le parole dell’oste non preoccupano affatto Piero, perché nella sua vita ne ha passate tante di cotte e di crude. Egli, dopo avere saputo quale strada prendere, saluta l’oste e si avvia con il suo asinello.

Intanto si fa buio e il signor Piero cerca un riparo per la notte. La stanchezza è tanta dopo un giorno di intenso cammino. L’asinello è più stanco di lui perché per alcuni tratti di strada  ha dovuto portare  il padrone sulla sua groppa. Dopo tanto cercare, l’uomo trova  una capanna abbandonata e, dopo aver mangiato qualcosa, si addormentano entrambi esausti.

Quando al mattino si svegliano, si sentono rinfrancati e pieni di forza e così riprendono con lena il cammino.

Dopo tre giorni di viaggio, lungo la strada incontrano uno strano personaggio che suona uno strumento particolare che il signor Piero non ha mai visto prima di allora. E’ uno zampognaro. Anche quell’uomo deve andare a Betlemme e così decidono di fare la strada insieme. Quando sono stanchi si fermano per riposare un po’ e per mangiare qualcosa. Lo zampognaro, per tenere allegra la compagnia durante il viaggio, di tanto in tanto suona. All’asinello piace tanto ascoltare quella musica!

Dopo alcuni giorni incontrano sul loro cammino un contadino che porta con sé un bel bue. I due animali fanno subito amicizia e così il viaggio si rivela per loro bello e piacevole. Intanto i tre viandanti  strada facendo si fanno delle confidenze e ognuno rivela agli altri il motivo per cui si reca nella stessa città. Il signor Piero parla per primo e  dice ai due che va per cercare una medicina per il figlioletto malato che è introvabile nel suo paese. Il contadino per vendere il suo bue e lo zampognaro perché ha sentito dire che presto nascerà un grande re e vuole suonare per lui la sua zampogna e rallegrarlo con la sua musica. Davanti a quella rivelazione, gli astanti rimangono stupiti e si chiedono chi sia questo re e sorge in loro una grande curiosità. Dopo tanti giorni di cammino, vedono  finalmente in lontananza Betlemme. Quando entrano nella città rimangono stupiti perché c’è un insolito movimento e tutte le strade sono affollate di persone non solo del luogo, ma anche straniere. Chi urla, chi canta e chi balla, c’è un vero caos. Tutti aspettano la nascita di questo re. Lo zampognaro domanda ad un uomo se il re atteso è nato.  Quello risponde che secondo le profezie dovrebbe nascere proprio quella notte. I  tre viaggiatori si fermano per mangiare qualcosa e per dormire in un misero alberghetto perché tutti gli altri sono occupati e lasciano il bue e l’asinello  all’aperto al freddo e al gelo.

L’asinello dice all’amico che sarebbe bello conoscere questo piccolo re e così decidono di cercarlo. Ad un certo punto vedono nel cielo una grande  stella luminosissima e la seguono, ma poi la perdono di vista. Intorno è tutto buio e hanno paura. Trovano una grotta e vi si  rifugiano per trascorrervi la notte al calduccio.

Ad un tratto, al chiarore della luna, vedono due ombre che entrano nella grotta. I due si spaventano a morte  pensando che siano fantasmi o ladri e si nascondono in un angolino dove c’è della paglia. Ma poi riconoscono che quelle figure sono un uomo e una donna e così si tranquillizzano. La donna è stanca e infreddolita e allora il compagno prende un po’ di paglia e le prepara un giaciglio. Dopo di che, l’aiuta con amorevolezza a stendersi. I due animaletti stanno in silenzio e fermi, evitando persino di respirare per celare la loro presenza. Ad un tratto sentono lamenti e … poi un vagito.

Oh! E’ nato un bambino! Dicono all’unisono il bue e l’asinello.

I due si avvicinano piano piano al piccino e rimangono incantati davanti a tanta bellezza. Ha occhi azzurri come il cielo, una carnagione rosea e dei capelli color dell’oro. I due animaletti si accorgono che è nudo e trema per il freddo e subito lo riscaldano con il loro fiato. All’improvviso appare nella grotta una schiera di figure angeliche che canta e loda Dio. La grotta si illumina a giorno. Il bambino guarda i due animaletti con riconoscenza e con amore.  Dopo qualche tempo  arrivano i pastori e nei giorni successivi  tante altre persone per adorarlo. Il bue e l’asinello sono felici perché il loro sogno si è avverato: conoscere il piccolo re. Da quel giorno essi sono entrati a pieno titolo per quell’atto di generosità compiuto nei confronti di Gesù Bambino nella rappresentazione della Natività insieme a Gesù, Maria e Giuseppe. Nel presepe, infatti, troviamo  in primo piano anche loro. Essi sono diventati i più importanti animali del presepe.

Quando si fa del bene in modo disinteressato si ottiene sempre molto di più di quello che si è donato.

 

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