Progetto i Mestieri delle Mamme nel Passato

On 3 maggio 2021 by Nonna Tina

Quest’anno insieme ai nostri bambini vogliamo continuare il nostro viaggio nel passato per conoscere altri mestieri che svolgevano le mamme e che oggi non sono più presenti nella nostra società.

Gli obiettivi che vogliamo raggiungere sono i seguenti:

Conoscere alcuni mestieri di una volta

Conoscere gli ambienti lavorativi delle mamme del passato

Conoscere i mezzi e gli strumenti da loro  utilizzati

Conoscere i materiali che usavano le mamme nello svolgere il loro lavoro

Conoscere le loro condizioni di vita

Conoscere  i rischi a cui andavano incontro con i loro lavori

Capacità di effettuare corrispondenze

Grafismi: percorsi

MESTIERI CHE PRENDEREMO IN CONSIDERAZIONE

I mestieri che prenderemo in considerazione sono i seguenti:

spigolatrice

raccoglitrice di olive

venditrice di fiori

LA SPIGOLATRICE

Il lavoro della spigolatrice era molto faticoso. Ella, infatti, doveva stare curvata dalla mattina fino a sera sotto il sole cocente di giugno e di luglio. Questo mestiere veniva svolto solo da donne povere che andavano nei campi di grano e raccoglievano le spighe che cadevano dalla mietitrice o dai covoni. Esse sopportavano ogni disagio perché costrette dal bisogno e per assicurare ai loro bambini almeno un tozzo di pane. Il padrone del campo permetteva loro di raccogliere le spighe , però ad una condizione: dovevano in cambio, nelle ore di riposo, pulire i locali, lavare la biancheria del padrone e cucinare per tutti i mietitori. La spigolatrice si alzava presto la mattina ed arrivava sul posto di lavoro quando ancora non c’era il sole. Essa raggiungeva quel pezzo di terra dove il grano era già mietuto e cercava nelle stoppie le spighe cadute durante la mietitura o quando i covoni venivano caricati sui carri che li portavano alla trebbia.

La spigolatrice  disponeva le spighe in mazzetti e con un coltello le tagliava e le collocava in una sacca che portava legata alla cintura.  Portava con sé una fiasca di terracotta piena di acqua e beveva spesso per spegnere l’arsura provocata dalla calura estiva. La povera donna, quando tornava a casa la sera, era distrutta e non riusciva a stare nemmeno in piedi.

La spigolatrice era spesso soggetta ad attacchi di febbre malarica.

LUOGO  DI LAVORO

Campo di grano

STRUMENTI DI LAVORO
coltello per tagliare lo stelo alle spighe

una sacca per collocarvi le spighe raccolte

una fiasca di terracotta piena d’acqua

 

RACCOGLITRICE DI OLIVE

Il lavoro della raccoglitrice di olive era di carattere stagionale. Si svolgeva in autunno, nei mesi di ottobre e di novembre.  Era molto faticoso, anzi massacrante.

La raccoglitrice di olive si alzava all’alba e percorreva molti chilometri a piedi nudi per  raggiungere gli uliveti. Lavorava dalle 10 alle 13 ore al giorno e non godeva di nessuna assistenza sanitaria. Ella se ne stava tutto il giorno chinata a terra. Se aveva dei figlioletti se li portava sul luogo di lavoro. I piccoli giocavano, mentre i più grandicelli lasciavano la scuola presto per aiutare la mamma nella raccolta  delle olive.  Se l’uliveto era vicino la raccoglitrice tornava la sera a casa, altrimenti restava sul posto di lavoro. Il padrone dell’uliveto metteva a sua disposizione e dei suoi figli il dormitorio che era una grande stanza dove c’erano altre lavoratrici o piccoli locali bui senza finestre e senza cucina. La raccoglitrice doveva alla fine della giornata trasportare i sacchi pieni di olive sulla testa nei magazzini o al frantoio che pesavano tantissimo. In cambio del suo lavoro riceveva olio, olive o denaro. La raccoglitrice alla fine della giornata era distrutta dalla stanchezza e non riusciva a stare nemmeno più in piedi .

Le malattie che contraeva: reumatismi ed artrosi alla colonna vertebrale.

Questo duro lavoro veniva svolto maggiormente nel nostro meridione dove la coltivazione dell’ulivo era molto praticata perché il clima era favorevole alla crescita di tale pianta.

LUOGO DI LAVORO

L’uliveto

STRUMENTI DI LAVORO

Mani

Sacca legata alla cintura dove collocare le olive raccolte

Crivello per pulire le olive dai sassolini, terra e foglie

Sacchi dove mettere le olive pulite

VENDITRICE DI FIORI

Questo lavoro veniva svolto da donne non molto giovani e da ragazzine. Era molto duro perché si doveva girare per le strade delle città dall’alba al tramonto e si guadagnavano pochi spiccioli che, a volte, non bastavano neppure per comperare un tozzo di pane. La borghesia del tempo non aveva simpatia per queste donne perché erano delle poveracce  che  vivevano ai margini della società. Il loro abbigliamento dimesso  forniva alla gente un’immagine  di loro poco edificante. Indossavano vestiti lisi, non portavano scarpe perché data la loro povertà non potevano permettersi questo lusso. Erano sporche e avevano i capelli  disordinati. Alcuni le consideravano delle poco di buono e delle imbroglione. Le venditrici di fiori non vanno confuse con le fioriste perché esiste una grande differenza tra loro. Le fioriste oggi possiedono un negozio proprio o lavorano nel negozio del marito o di un padrone. I fiori che vendono sono bellissimi. Le venditrici di fiori lavoravano in strada con qualsiasi tempo e i fiori che vendevano erano appassiti e brutti da vedere perché li tenevano per tutto il giorno nel cesto che portavano sottobraccio. Non avendo soldi sufficienti, andavano al mercato e compravano quelli che i fioristi non volevano e quelli che restavano alla fine della giornata che erano tutti sciupati ed appassiti. Le venditrici di fiori raccoglievano i fiori in mazzetti che legavano con gli scarti della canapa o di fili di corda e li collocavano nel cesto.  Esse vendevano i  mazzetti ad una cifra irrisoria e molti passanti li compravano solo per un atto di pietà e di carità verso quelle misere donne e non perché erano attratti dalla bellezza dei fiori. Le ragazzine andavano nei campi o prati a raccogliere dei fiorellini e dopo averli sistemati in mazzetti li vendevano. La gente li comprava volentieri per abbellire con essi la loro casa perché erano belli e profumati.

LUOGO DI LAVORO

Le strade della città

STRUMENTI DI LAVORO

Cesto

Coltello

Fili di canapa e di corda per legare i mazzetti di fiori

POESIE E FILASTROCCHE

LA SPIGOLATRICE

Sotto il sole cocente di giugno

quando le spighe son mature

io vado nei campi dopo la mietitura.

Raccolgo quelle che giacciono a terra

sfuggite alla trebbia e nelle mani le serro.

Il sole batte sulla mia testa

mentre i mietitori fanno festa.

Tutti quanti bevono

e cantano  in coro:

il raccolto  è buono.

Quest’anno  per tutti pane.

( Nonna Tina)

SPIGOLATRICE

Bimbetta povera che cerchi grano,

ieri la falce passò di qui

e non rimase che stoppie di grano

con questo sole di mezzodì.

No; vi rimase una spiga perduta

come la piuma d’un uccellino.

I mietitori non l’hanno veduta,

dormiva in terra come un bambino.

Stelo falciato somiglia uno spino:

I poveri piedi che nudi  vanno

dietro il passo del contadino

a cercare il pan d’un anno.

Che un poco oggi, un poco domani:

spiga con spiga si fa un fascetto,

con un fascetto si fan tre pani

e ci campa un poveretto.

(R. Pezzani)

LA RACCOGLITRICE DI OLIVE

Con le nebbie e le piogge novembrine

andiam a piedi nudi agli uliveti

ormai carichi di oro fino.

Curve a terra da  spaccare la schiena

da mane  a sera

da sembrar aliene.

Siamo asine di fatica

spinte dalla necessità

e dalla nostra atavica povertà.

I padroni di noi si approfittano,

i nostri sacrifici mal ripagano.

(Nonna Tina)

VENDITRICI DI FIORI

La nostra vita non è rosa

perché lavoriamo senza posa.

Con un cesto sottobraccio

ci portiamo in ogni via

ed offriamo la nostra mercanzia.

Le persone ci guardano schifate

perché non siamo belle come le fate.

Non portiamo vestiti  eleganti e scarpette

perché siamo poverette.

Ma siamo persone buone

perché abbiamo  dignità e un cuore.

(Nonna Tina)

INDOVINELLI

Lavoro in estate nei campi di grano.

Raccolgo le spighe cadute dalla trebbiatrice

Io sono la …  (spigolatrice)    (Nonna Tina)

…………………………………………………………………………..

Il mio lavoro è faticoso,

tutto il giorno sto piegata negli uliveti

anche con  nebbia e pioggia.

E’ facile dire il nome mio … (raccoglitrice di olive)

(Nonna Tina)

Vendo fiori sciupati e appassiti,

giro  per la città con un cesto.

Se siete intelligenti direte il mio nome presto …  (venditrice di fiori)

(Nonna Tina)

GIOCHI

INDOVINA

I bambini si siedono in circolo e l’educatrice fa vedere una foto dove è rappresentata una mamma al lavoro ( esempio una spigolatrice).

Il bambino che indovina il mestiere della mamma si pone al centro del cerchio e deve imitare i movimenti ed i gesti che ella fa quando svolge quel lavoro.

Il gioco prosegue facendo vedere altre foto, rappresentanti altri mestieri.

DI CHI SONO

Si collocano in una scatola dei cartoncini raffiguranti gli strumenti che usavano le mamme del passato. L’educatrice chiama un bambino e lo invita a prendere un cartoncino. Dopo averlo guardato attentamente deve dire il nome dello attrezzo rappresentato e chi l’usa. Se indovina continua a giocare prendendo un altro cartoncino altrimenti lascia il posto ad un compagno.

ATTIVITA’ COSTRUTTIVE E MANIPOLATIVE

CARTELLONE MURALE RAPPRESENTANTE LE MAMME ED IL LORO AMBIENTE DI LAVORO

I bambini possono scegliere un mestiere del passato che svolgevano le mamma e, dopo averlo rappresentato graficamente e colorato, possono ritagliarlo ed incollarlo su un cartellone  murale. Osservando i vari disegni, si può avviare una conversazione sulle mamme, sugli strumenti che utilizzano nel loro lavoro, sul  luogo di lavoro e sulle condizioni economiche di quel tempo.

RIPRODUCIAMO UN ULIVETO

Prima di realizzare un uliveto dobbiamo fare capire ai nostri piccoli cos’è un uliveto. Se non possiamo condurli in un vero uliveto per farglielo osservare dal vivo, possiamo utilizzare delle foto o dei quadri di grandi artisti.

Io propongo il dipinto di Vincent Van Gogh. Volendo possiamo invitare i bambini,  dopo averlo osservato,  a riprodurlo in modo personale e creativo.

L’uliveto possiamo definirlo in modo semplice come un insieme di alberi di ulivi posti in uno stesso luogo.

OCCORRENTE:

1 foglio di polistirolo

Colori a tempera

Rotoli di carta igienica

Cartone resistente

Cartoncini di vari colori

Das per realizzare alcune raccoglitrici di olive

Plastilina nera per fare le olive

ESECUZIONE

Prima di tutto dobbiamo colorare il foglio di polistirolo. Successivamente dobbiamo realizzare gli alberi d’ulivo con i rotoli di carta igienica e il cartone resistente. Colorare i rami degli alberi.

Con il cartoncino possiamo realizzare alcune raccoglitrici di olive e recipienti ( cestini, ceste, sacchi, ecc …) che usano le stesse. Io ho fatto 2 raccoglitrici con il das.

 

REALIZZIAMO UNA SPIGOLATRICE

Prendiamo un rotolo di carta igienica e su una delle due estremità incolliamo una pallina da ping – pong.  Realizziamo le braccia con della carta di giornale che avvolgeremo intorno ad un filo di ferro. Rivestiamo la struttura della spigolatrice ottenuta con un vestitino. Sulla testa incolliamo tanti fili di cotone nero per fare i capelli. Con il cartoncino realizziamo un cestino dove collochiamo le spighe di grano. Con il cartoncino giallo o il filo di cotone giallo possiamo preparare un cappellino.

 

VENDITRICE DI FIORI CON IL DAS O PASTA DI SALE

Con il das plasmiamo una donnina. Quando si asciuga per bene coloriamola e poi verniciamola. Con il cartoncino realizziamo un cestino con fiorellini che collochiamo al braccio della venditrice di fiori. Con un pezzo di stoffa realizziamo una gonnellina .

REGALI PER LA FESTA DELLA MAMMA

UNA ROSA REALIZZATA CON UN PEZZO DI STOFFA ROSSA

Abbiamo pensato di regalare alla mamma nel giorno della sua festa una  rosa rossa realizzata con un pezzo di stoffa rossa. Tagliamo una striscia di stoffa rettangolare che assottiglieremo verso la fine. Arrotondiamo la  parte superiore della striscia rettangolare per fare i petali e poi arrotoliamola partendo dalla parte più stretta. Fermiamo il tutto con un elastico. Collochiamo infine la rosa in un bicchiere riempito un po’ più della metà con riso variamente colorato dai bambini precedentemente.

Accompagneremo il dono con un bigliettino di auguri e la poesia appresa o che possiamo inventare noi insieme ai bambini.

QUADRETTO CON VASO E FIORI

Un altro dono che possiamo realizzare per la mamma è un quadretto con un vaso di fiori.

Questo lavoretto può essere realizzato dai bambini guidati dalla loro creatività.

VI PROPONGO DUE POESIE DEDICATE ALLA MAMMA

FESTA DELLA MAMMA

Cara mamma

voglio regalarti per la tua festa

una poesia che sul foglio per sempre resta.

Non ci sono parole per dirti

come nel mio cuore

è grande per te il mio amore.

Mamma tu mi sei sempre vicina

fin da quando ero piccina,

della casa sei la regina buona

e della mia vita sei la mia fatina.

Conosci ogni mio respiro,

per me sei importante

come l’aria che respiro.

Per finire, con un solo verso,

porgo tanti auguri a te

e a tutte le mamme dell’universo.

(Noemi Dello Russo)

ALLA MIA MAMMA

Sapete perché la mia mamma è così speciale?

Leggete la poesia e state ad ascoltare!

La mia mamma è una forza della natura:

lavora, cucina, di noi si prende cura.

Col OVID, si sa, la situazione è dura,

ma lei non si scoraggia e mi toglie la paura!

La mia mamma è una macchina impastatrice,

che sforna delizie per farmi felice!

La mia mamma in questi giorni è anche un po’ insegnante,

tra compiti e videolezioni le cose son tante!

La mia mamma quando serve è anche un po’ dottore,

ma la sua prima cura sono baci e l’amore!

La mia mamma è un libro di fiabe che racconta

e grazie alle sue storie, viaggio fuori dalla porta!

La mamma è anche una super compagna di gioco:

con la sua fantasia non ti annoi nemmeno un poco!

C’è, però, una cosa che vi devo proprio dire,

che senza la mia mamma non potrei proprio stare!

Lei è come un faro che guida la mia nave,

è il vento forte che soffia e mi fa volare!

Se anche la tua mamma è un po’ come la mia,

allora dedicale questa poesia!!!

(MAMMA E MAESTRA)

 

 

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