Progetto Giuseppe, il Falegname
Quest’anno vogliamo fare conoscere ai bambini un personaggio del presepe molto importante, un componente della Sacra Famiglia. Di solito il giorno che gli viene dedicato è il 19 marzo in occasione della festa del papà perché anche lui è un papà: il papà adottivo di Gesù.
Prima di parlare ai bambini di questo personaggio vediamo quale conoscenza essi hanno di lui.
Chiediamo loro se hanno sentito parlare di Giuseppe, personaggio del presepe.
Sicuramente quasi tutti diranno di sì.
Molti diranno che è il papà di Gesù e lo sposo della Madonnina.
Altri aggiungeranno che Giuseppe è il secondo padre di Gesù perché il primo è Dio.
Oggi con le famiglie allargate per i bambini è più facile capire che ci sono papà naturali e papà adottivi che si prendono cura dei figli, li amano e li educano in eguale misura.
VITA DI GIUSEPPE
Giuseppe è una persona che possiede tante qualità. E’ stato scelto da Dio, come papà putativo di suo Figlio, perché è umile, devoto, onesto, mite, affidabile, coraggioso, laborioso e amorevole. Giuseppe sta sempre in silenzio e nell’ombra per dare piena visibilità a Maria ed a Gesù Bambino che sono i protagonisti principali della festività natalizia e del progetto di salvezza di Dio. Se Giuseppe, però, non avesse accettato di partecipare a tale progetto Gesù non avrebbe avuto né un padre terreno né una famiglia. Giuseppe è stato definito “ l’uomo dei sogni” perché Dio parlava a lui tramite i sogni. Conosciamo ben poco della sua vita.
Gli apostoli Matteo e Luca affermano che Giuseppe era un discendente del re Davide ed era originario di Betlemme. Il padre si chiamava Giacobbe ed era il terzo di sei fratelli. La famiglia si era poi trasferita a Nazareth. Giuseppe svolgeva il mestiere di falegname, un lavoro umile, faticoso e dignitoso.
San Giuseppe è il protettore dei padri di famiglia, dei carpentieri, dei poveri, dei moribondi e di tutti i lavoratori.
Per la Chiesa Giuseppe è il simbolo della paternità e della laboriosità. Il suo nome significa “ Dio aggiunta” cioè Giuseppe è “aggiunto in famiglia”.
Il culto di San Giuseppe nacque in Italia e nei Paesi cristiani fin dal Medioevo per opera dei monaci Benedettini nel 1030, dei Servi di Maria nel 1324 e dei Francescani nel 1399. San Giuseppe divenne il patrono di molti paesi e città dove vennero allestite fiere e organizzate feste e celebrazioni in suo onore.
I nomi di Giuseppe e Giuseppina diventarono i nomi più diffusi , soprattutto nel centro e nel sud Italia.
Il 19 Marzo in Calabria ed in altre regioni meridionali, si distribuisce cibo e si allestiscono pranzi comunitari a base di pasta e ceci e altre pietanze, dette le tavole di San Giuseppe.
A Nazareth oltre a Giuseppe viveva anche una fanciulla buona ed umile di nome Maria. Ella aveva perso i genitori in tenera età e così era stata cresciuta dalla cugina Elisabetta e dal marito di questa Zaccaria, sacerdote del Tempio. Quando Maria compì quattordici anni, tempo idoneo per il matrimonio, Zaccaria, insieme agli altri Sacerdoti del Tempio, convocarono tutti gli scapoli della Tribù di Davide tra cui Giuseppe. I Sacerdoti del Tempio diedero ai giovani dei rami secchi. Ognuno scrisse il suo nome sul ramo e lo collocò sull’altare. Il Signore avrebbe sicuramente mandato un segno per fare capire chi tra loro doveva essere lo sposo di Maria. I giovani l’indomani, pieni di trepidazione e di speranza, andarono nel tempio e quale fu la sorpresa? Solo il ramo di Giuseppe era fiorito ed era rinverdito. Dio aveva scelto quel giovane povero, ma buono come sposo di Maria, la Madre del suo Figliolo.
Giuseppe rimase stupito di quella scelta, ma accolse la volontà di Dio. Sposò la Vergine di Nazareth. Secondo l’usanza ebraica la sposa dopo il matrimonio tornava a vivere con la sua famiglia per un anno e solo dopo andava nella casa dello sposo. Fu in questo periodo che la fanciulla ebbe l’annuncio dell’angelo Gabriele. Informata da questi che sua cugina era incinta Maria si recò subito da Elisabetta per assisterla negli ultimi mesi della gravidanza. E’ Giuseppe che accompagna Maria a Ainkarim , luogo della Giudea, dove Elisabetta abitava. Siccome il luogo era lontano da Nazareth e pieno di pericoli Giuseppe, come ogni buon marito, accompagnò la sua sposa. Tornata a Nazareth dopo la nascita del figlio di Elisabetta, Giuseppe si accorse che Maria aspettava un figlio non suo. Qualsiasi uomo l’avrebbe ripudiata, ma non Giuseppe che si mostrò buono e comprensivo. Egli per non esporre Maria al giudizio della gente pensò di licenziarla in segreto. In quel tempo la Legge ebraica prevedeva la lapidazione della adultera e l’uccisione del figlio.
La notte in sogno gli apparve un angelo del Signore e gli disse di prendere Maria come sposa perché quel bambino che portava in grembo non era figlio di un altro uomo, ma era Figlio di Dio che veniva sulla terra per salvare il suo popolo dal peccato. Gli disse poi che doveva dare a quel bambino il nome di Gesù, lo doveva proteggere ed educare come fosse figlio suo. Giuseppe quando si svegliò fece come l’angelo gli aveva detto e accolse Maria nella sua piccola ed umile casa. Lavorò tanto per procacciare il necessario alla sua famiglia. Giuseppe come Maria si sottomise ed accolse la volontà di Dio, aderendo al suo progetto di salvezza.
Giuseppe e Maria si recarono a Betlemme per il censimento, voluto dall’imperatore romano Cesare Augusto. Giuseppe si adoperò tanto a trovare un posto in un albergo per la sua sposa che era stanca per il viaggio e perché il giorno del parto era ormai vicino. Egli, però, non riuscì a trovare nemmeno un buco perché tutti gli alberghi erano pieni e così portò la sua sposa, per trascorrere la notte al coperto, in una grotta che si trovava nella campagna di Betlemme. E’ qui che Maria diede alla luce il suo bambino e Giuseppe fu accanto a lei ed egli provò tanto amore e tanta tenerezza per quel figlio venuto dal Cielo. Molti accorsero ad omaggiare quel dolce Bambinello: poveri, pastori ed anche personaggi importanti come i Re Magi. E’ ancora un angelo del Signore che avvisò Giuseppe a scappare in Egitto per mettere in salvo Gesù dalla furia del re Erode che lo voleva uccidere perché temeva che volesse usurpargli il suo regno. Giuseppe nottetempo partì e giunto nella terra dei Faraoni lavorò lì per alcuni anni mantenendo la sua famigliola. Egli ritornò di nuovo a Nazareth con Maria e Gesù quando l’angelo gli recò la notizia che il re Erode era morto e non c’era più alcun pericolo per loro. La Sacra Famiglia ritornò a casa ed è qui che il Bambinello crebbe e fu educato dai suoi genitori. Giuseppe come un buon padre lo custodì, l’amò e gli insegnò il suo mestiere di falegname. Gesù era ubbidiente, sottomesso e seguiva i consigli del papà e della mamma. Papà Giuseppe aveva un cuore tenero e cercava di accontentare sempre il suo Figliolo. Fu sempre al suo fianco e per Gesù e per Maria era un punto di riferimento ed un sostegno. Prima che Gesù lasciasse la casa paterna ed iniziasse la sua predicazione portando la parola del suo Padre Celeste in ogni luogo papà Giuseppe volò in Cielo dopo avere affidato la sua sposa Maria a Gesù.
POESIE E FILASTROCCHE
SAN GIUSEPPE
San Giuseppe,
chissà
quanto ti piaceva
esser chiamato papà
dal piccolo Gesù.
Certo ti commoveva,
come forse ora
ti commuovi ancora
se un bambino
ti viene a confidare:
<< Io voglio bene al tuo bambino,
io lo voglio amare>>.
(M. Scavuzzo)
SAN GIUSEPPE, L’ARTIGIANO
San Giuseppe nella mano
Per lavoro quotidiano
Non aveva che il martello,
una pialla e lo scalpello.
Ma era giusto ed era santo:
e a Gesù fu posto accanto,
per la sua grande bontà,
gentilezza e soavità.
Così al mondo il Redentore,
qui venuto per amore,
si presenta per la mano
a San Giuseppe, l’artigiano.
POESIA PER SAN GIUSEPPE
Avesti un cor sì angelico,
un’alma tanto pia,
che meritasti d’essere
lo sposo di Maria.
Anzi, di tanti meriti
Bello splendesti tu,
che Iddio ti volle in terra
custode di Gesù.
(tratta da: Lodi Sacre)
SAN GIUSEPPE
- San Giuseppe vecchierello,
cosa avete nel cestello?
- Erba fresca e fresche viole,
nidi, uccelli e lieto sole.
Nel cantuccio più piccino
ho di neve un fiocchettino.
Ho un piattino di frittelle
E tant’altre cose belle.
Mentre arriva primavera
canto a tutti una preghiera,
la preghiera dell’amore
a Gesù, nostro Signore.
( T. R. Correggi)
SAN GIUSEPPE
Già l’alito di marzo ha sussurrato
la sveglia delle gemme,
e sui rami del mandorlo è fioccato
un tremulo candore;
già pei cieli tra frange di nuvole
un sentore
di prossime rondini
è un effluvio:
annunzio di primavera imminente.
Doppia è la festa che allieta la terra.
La gloria di Giuseppe su nei Cieli,
la primavera in boccio sugli steli!
(A: Fucili)
GIUSEPPE
Giuseppe giovane e bello
quanto amore portasti al Bambinello.
Al Bambinello che venne dal Cielo,
accompagnato dal freddo e dal gelo.
Non trovò né casa né fuoco né panni,
ma l’amore del babbo e della mamma.
A guardare quel bimbo divino
papà Giuseppe fu preso da tenerezza
e gli diede il suo cuore e una carezza.
(Nonna Tina)
INDOVINELLI
Sono un umile falegname,
sono padre putativo
di un figlio divino,
dici il mio nome piccino … ( San Giuseppe) (Nonna Tina)
Indovina indovinello
Sono di Nazareth,
mi chiamo Maria,
chi è lo sposo mio? … ( Giuseppe) (Nonna Tina)
ATTIVITA’ MANIPOLATIVE E COSTRUTTIVE
QUADRETTO DELLA SACRA FAMIGLIA
Per fare questo quadro io ho utilizzato il vassoio di cartone di una torta. Facciamo lavorare i bambini. Essi devono disegnare su cartoncini le sagome di Giuseppe e Maria e devono incollare in esse pezzetti di stoffa precedentemente tagliati. Per realizzare Gesù Bambino basta disegnare e colorare il viso e i capelli e coprirlo con un pezzetto di stoffa azzurra. Per la capanna si utilizzano mollette di legno del bucato e spaghetti. Con il sale grosso si fa la neve. Con la tempera bianca si dipingono tanti fiocchetti di neve. Sulla capanna si colloca una stella.
Naturalmente i bambini utilizzeranno vassoi piccoli per fare i quadretti così ogni bimbo potrà averne uno personale, frutto della sua creatività e lo può regalare ai genitori come dono natalizio.
GIUSEPPE CUSTODE DI GESU’ E MARIA
Con il das i bambini modellano i tre personaggi della Sacra Famiglia. Quando sono ben asciugati li dipingono con le tempere. Giuseppe è il personaggio più grande come dimensione e racchiude nelle sue braccia Maria e Gesù in un atteggiamento protettivo. Egli come ogni buon padre custodisce la sua famiglia.
RITRATTO DI SAN GIUSEPPE
Tagliamo dei cartoncini bianchi a forma ovale. Distribuiamoli ai bambini insieme a pennelli e tempere. Lasciamo che essi rappresentino San Giuseppe facendosi guidare dalla loro creatività.
FIORE DI SAN GIUSEPPE
Il fiore di San Giuseppe è il giglio. Prendiamo tre garze e con esse realizziamo 6 petali. Avvolgiamoli poi intorno allo stelo, fatto con una cannuccia delle bibite (al posto della cannuccia possiamo utilizzare un filo di ferro o un rametto). Per fare le foglie utilizziamo carta velina verde.