Storia di Un Piccolo Nocciolo
Su in montagna vive un ciliegio insieme ai castagni ed ai frassini. Egli è immensamente felice perché in questa primavera, a differenza degli altri anni, i suoi rami sono pieni di tantissimi fiorellini bianchi e foglioline verdi. Il ciliegio spera in cuor suo di avere in estate tantissimi frutti buoni e belli da poter regalare a grandi e piccini. Tutti quelli che passano di là lo guardano con ammirazione per la sua bellezza ed eleganza.
In estate non c’è persona che non gusti o raccolga qualche sua ciliegia. Egli è orgoglioso di quei suoi frutti rotondi, lucenti, rossi, dalla polpa succosa e dolce. In poco tempo sui suoi rami non resta nulla, se non le foglie. Sulla sua cima, però, nascosta tra alcune foglie fa capolino una piccolissima ciliegia che nessuno ha colto data la sua dimensione. Ella ha tanto pianto perché è stata lasciata là tutta sola mentre le sue sorelle sono state portate via. Un giorno un passerotto vedendola lassù la raggiunge e le dice:
- Non sei un granché, ma dato che sto morendo dalla fame mi accontento di te e, così dicendo, la becca tutta e lascia sul ramo il nocciolo attaccato al peduncolo. Il vento birichino, notandolo, si chiede cosa faccia lì sopra. Incomincia a cullarlo e poi lo strappa dal ramo e, volteggiando di qua e di là, lo porta in pianura e lo lascia cadere in un frutteto.
Il nocciolo si guarda intorno smarrito e si chiede dove diavolo l’abbia portato quel monellaccio di vento. In quel luogo ci sono tantissimi alberi alti e belli. Attaccate ai loro rami qua e là ci sono alcune foglie ingiallite mentre altre sono ai loro piedi e formano un tappeto variopinto. Il nocciolo di fronte a quei giganti si sente una nullità. Quando si fa buio egli si nasconde sotto terra, lì si sente al sicuro. Intanto arriva l’inverno ed il piccolo nocciolo viene coperto dalla bianca neve.
Che dolce tepore! dice il nocciolo e dopo un po’ si addormenta.
Egli dorme per tutto l’inverno serenamente. Quando arriva la Primavera e viene baciato dai tiepidi raggi del sole il nocciolo si sveglia.
- Che meraviglia! dice, guardandosi intorno.
- Quel luogo ha cambiato aspetto. La natura si è risvegliata ed è piena di colori e profumi e … quegli alberi sono un incanto con fiorellini e foglioline verdi.
- Ad un tratto un melo, indicando nella direzione del nocciolo, esclama: – Che pianta è questa?
- L’ albicocco interviene dicendo:
- Non si è mai vista qui da noi una piantina così insignificante!
- Tutti gli altri alberi si girano per vedere quel piccolo alberello e si mettono a ridere.
- Il nocciolo non riesce a capire perché tutti lo guardino e lo prendano in giro. Egli non ha niente a che fare con loro. E’ un piccolo nocciolo di ciliegia e non una pianta.
Il povero nocciolo non può immaginare nemmeno lontanamente quale trasformazione sia avvenuta in lui. Egli durante l’inverno si è aperto ed è uscito fuori un semino che ha dato alla luce un germoglio che man mano è diventato una pianticella.
Dopo alcune primavere, la piantina è cresciuta ed è diventata un albero bellissimo, pieno di fiori e foglioline. In estate i suoi rami si sono riempiti di palline rotonde e rosse. Gli alberi del frutteto nel vedere quell’albero meraviglioso sono rimasti increduli e quasi quasi lo invidiano per la sua bellezza e per i suoi frutti luminosi, invitanti che fanno venire l’acquolina in bocca. Essi sono stati veramente cattivelli nel deridere quella piccola piantina che ora è diventata la più bella di tutto il frutteto. Le chiedono scusa per il loro comportamento inadeguato ed irriverente. Da quel giorno il ciliegio entra a fare parte a pieno titolo di quel mondo e viene considerato da tutti gli alberi del frutteto un amico e un abitante della pianura. I frutti del ciliegio sono irresistibili e chi ne mangia uno poi non la smette più. Come sanno bene sia grandi che piccini, infatti, “una ciliegia tira l’ altra“.