Progetto Natale a Tavola!
Quest’anno vogliamo guardare alla tematica natalizia, già ampiamente trattata nel corso degli anni (se te li sei persi, puoi leggere subito il “Progetto Babbo Natale“, “Progetto Natale” per bambini di 3-4 anni e per bambini di 5-6 anni, le storie “Babbo Natale” e “La stella di Natale“) da una prospettiva nuova: quella alimentare, con lo scopo di fare conoscere ai nostri piccoli non solo le tradizioni culinarie del paese o città in cui vivono, ma anche quelle tipiche del resto della penisola.
Il Natale certamente è una festa gioiosa, magica, piena di attese, aspettative, di amore e di condivisione, ma è anche una festa alimentare che riunisce intorno alla tavola tutta la famiglia. Un proverbio recita: “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”, volendo sottolineare che questa festa si vive tra le mura domestiche. A Natale, infatti ci si ritrova tutti attorno ad una tavola riccamente imbandita dove occupano il posto d’onore i piatti ed i dolci tipici della nostra tradizione culinaria natalizia. Il menù delle feste natalizie si tramanda di generazione in generazione.
Come le tradizioni popolari religiose cambiano da un luogo ad un altro della nostra Penisola così anche le tradizioni culinarie cambiano da una regione all’altra. Una cosa comune a tutti: la sera della Vigilia di Natale non si mangia la carne, proponendo una cena a base di pesce e verdure (salvo qualche eccezione).
MA QUAL E’ IL MOTIVO?
La Chiesa Cattolica considera la Vigilia di Natale un giorno di “ magro”, cioè un giorno in cui bisognerebbe consumare cibo “povero”o digiunare come atto di devozione, di rispetto e di purificazione nell’attesa del Redentore.
Secondo alcune antichissime credenze popolari, alla sera della Vigilia bisognava mangiare il pesce perché esso non veicolava spiriti maligni come, al contrario, faceva la carne data l’abbondante presenza di sangue.
La carne inoltre era considerato un alimento di “lusso” che solo le persone ricche potevano permettersi mentre la povera gente solo raramente ed in particolari occasioni.
Mentre il pesce era considerato il cibo dei poveri perché costava meno della carne ed era alla portata di tutti.
Sappiamo, invece, come oggi la situazione sia radicalmente cambiata, essendo un pranzo a base di pesce molto più costoso di uno a base di carne.
OBIETTIVI:
Conoscere i piatti tipici natalizi e i dolci del luogo nativo
Conoscere i piatti tipici della nostra tradizione natalizia italiana
Capacità di discriminare le differenze e le somiglianze tra i vari piatti delle diverse regioni italiane
Capacità di memorizzare poesie, filastrocche e canti natalizi
Conversazioni sul Natale gastronomico
Conoscere gli alimenti e le fasi di preparazione di un piatto natalizio o di un dolce
Capacità di preparare piatti o dolci natalizi a scuola
Conoscere la frutta secca che si consuma durante le feste natalizie
Intuizione del concetto “ uguale – maggiore”
Capacità di discriminare i dolci natalizi
TRADIZIONI CULINARIE NATALIZIE NELLA NOSTRA ITALIA
Prima di tutto dobbiamo presentare ai nostri bambini le tradizioni culinarie natalizie del proprio paese, per poi poter passare a quelle delle altre regioni italiane. Conoscendo le altre tradizioni alimentari i bambini potranno fare dei confronti e vedere quali sono gli elementi comuni e i punti diversi.
Partiamo con il TRENTINO ALTO ADIGE: PIATTI TIPICI della tradizione :
Polenta – canaderli (una specie di gnocchi grandi fatti con pane raffermo, speck, pancetta, salami, conditi con burro e parmigiano o in brodo). Salsicce e crauti.
DOLCI – Strudel e Zelten dolce a base di frutta secca e canditi.
VAL D’AOSTA PIATTI TIPICI:
Carbonata Valdostana accompagnata dalla polenta (questo piatto consiste in strisce di carne macerate in vino e aromi);
Zuppa Valpellinentze a base di cavolo, fontina, cannella, brodo e fette di pane raffermo;
Dolce – Il dolce di sciroppo di pere.
PIEMONTE PIATTI TIPICI:
Agnolotti, ripieni di carne e verdure;
bollito misto e cappone, accompagnati con particolari salse.
DOLCI – Torta di nocciole – mousse di mele rosse – torrone d’Alba.
LOMBARDIA PIATTI TIPICI:
Tortelli di zucca o gnocchetti agli spinaci – zuppa di rape e cotechino;
cappone.
Dolci – “ La Gubana” un dolce fatto con pasta lievitata con un ripieno di noci, pinoli, uvetta, zucchero e liquore.
VENETO PIATTI TIPICI
Antipasto di salumi – gnocchi al sugo d’anatra, polenta e baccalà o lesso di manzo.
DOLCE – Sbrisolona, dolce a base di mandorle e il Pandoro di Verona.
EMILIA ROMAGNA PIATTI TIPICI
Antipasti a base di culatello o fiocchetto – tortelli ripieni di carne e passatelli in brodo o tagliatelle al ragù – cotechino di Modena.
DOLCI – Il Pan di Natale a base di mosto, il pan speziale o Certosino.
LIGURIA PIATTI TIPICI
Maccheroni in brodo e ravioli alla genovese – cappone- spiedini di rigaglie di pollo con funghi freschi.
DOLCE – Pandolce, un soffice pane con canditi, miele e pinoli.
LAZIO PIATTI TIPICI
Cappelletti in brodo – cappone – tacchino ripieno.
DOLCE – Pangiallo, dolce con ripieno di frutta secca, canditi, miele e cioccolato.
UMBRIA PIATTI TIPICI
Cappelletti ripieni di cappone e cappone bollito con cardi.
DOLCI – Serpentone – Torciglione – Gnocchi dolci a base di mandorle.
TOSCANA PIATTI TIPICI
Cappelletti in brodo – cappone bollito – piatti a base di cacciagione.
Dolci – Ricciarelli – Panforte
MARCHE PIATTI TIPICI
Maccheroni con stoccafisso – maccheroncini di Campofilone o spaghetti al sugo di magro – cappone – tacchino arrosto.
Dolce – La Pizza de Nata’, fatto con pasta di pane con frutta secca, polvere di fichi e cioccolato.
ABRUZZO PIATTI TIPICI
Minestrone a base di 7 ingredienti legumi freschi e secchi, pasta e carne e verdure.
DOLCE – Soffione di ricotta di pecora. Sono dei dolci fritti.
BASILICATA PIATTI TIPICI
13 portate a base di pesce – pasta fatta in casa (gli strascinari) con ragù di carne mista o la minestra di scarole, verze e cardi – baccalà lesso.
DOLCE – Panzerotti o Calzoncelli. Sono dolci di pasta sfoglia fatti con farina di grano, chiusi a fagottino e ripieni di crema di castagne.
MOLISE PIATTI TIPICI
Zuppa di cardi – baccalà condito col prezzemolo, origano e uva passa.
DOLCI – Caragnoli. Sono frittelle a forma di elica ricoperte di miele. Mostaccioli, biscotti a forma di rombo ricoperti di cioccolato.
PUGLIA PIATTI TIPICI
Raschiatelli (pasta fatta in casa) e vermicide (spaghettini) conditi con sugo di pesce- pesci fritti – agnello e tacchino.
Dolci – Cartellate, dolci fritti fatti con miele e mosto.
CAMPANIA PIATTI TIPICI
Piatti a base di pesce – contorni di broccoli e olive di Gaeta.
Dolci – Struffoli e raffioli.
CALABRIA PIATTI TIPICI
Salumi (salsiccia e soppressata) – spaghetti con molliche di pane e alici – capretto- broccoli calabresi saltati- piatti a base di stoccafisso – frittura di carciofi – pesce spada con la ghiotta, un sugo fatto con olio, cipolla, pomodori, olive, capperi e uvetta.
DOLCI – fichi ricoperti di cioccolato- turdilli o cannaricoli- scalille- chjanulille – pitta “mpigliata”
SICILIA PIATTI TIPICI
Pasta con le sarde – timballo di riso – agglassato di lacerto.
DOLCI – Cudduredda (focacce calde fatte con vino cotto) – cannoli e cassate.
SARDEGNA PIATTI TIPICI
Antipasti di salsiccia – ravioli ripieni al pecorino e bietola – fregula – cuscus cotto nel brodo di gallina – agnello con patate.
DOLCI – Seadas al miele e dolci fritti al formaggio.
Su tutte le tavole non mancano i panettoni, i pandori, i torroni, i croccanti e la frutta secca.
Anticamente non tutti potevano permettersi il panettone e nelle famiglie modeste si preparavano in casa i dolci della propria tradizione che erano diversi da luogo a luogo.
CROCCANTE
Un altro dolciume caratteristico del Natale è il croccante che si può fare con le mandorle , con gli arachidi, con le nocciole e i pistacchi.
Possiamo prepararlo a scuola così i bambini saranno felici di trasformarsi in pasticcieri e di gustarlo insieme ai compagni e alle maestre.
INGREDIENTI
250 gr di mandorle (nocciole, pistacchi o arachidi)
250 gr di zucchero
4 cucchiai d’acqua
ESECUZIONE
Prima di tutto dobbiamo tostare le mandorle al forno a una temperatura di 170° per 10 – 15 minuti.
Mettere poi le mandorle in uno strofinaccio e strofinarle per fare staccare le pellicine. A questo punto mettiamo sul fuoco un pentolino con lo zucchero e l’acqua. Quando lo zucchero si caramella aggiungiamo le mandorle. Amalgamiamo il tutto. Lasciamolo riposare un po’ e poi versiamo il composto su un foglio di carta forno e con un coltello livelliamolo e diamogli la forma che desideriamo. Tagliamolo a pezzetti quando è ancora caldo. Possiamo darlo ai bambini dopo averlo fatto raffreddare per almeno 10 minuti.
Una volta assaggiato i bambini esprimeranno le loro sensazioni gustative.
POESIE E FILASTROCCHE
LETTERINA DI NATALE
Sopra un ramo, stamattina,
ch’è Natal, giorno felice,
c’è una bella letterina …
Su, vediamo cosa dice!
“Benedici, mio Gesù,
questa bella mia famiglia,
sarò buono e poi, di più,
farò tutto a meraviglia!
Non bisticci, solo amore,
sarò pronto ed obbediente,
lo prometto ben di cuore …
Stammi amico eternamente!”
IL PRANZO DI NATALE
Il pranzo di Natale nel nostro bel Paese
è ricco, vario ed abbondante
e accontenta tutti quanti.
Ci sono cappelletti e ravioli,
maccheroncini e minestra di scarole,
pasta con le sarde, la polenta,
e i carciofi con la menta.
Gli agnolotti e i tortellini,
la zuppa con il cavolo e la fontina.
Il cappone ed il bollito,
pasta fatta in casa col ragù condita.
Il baccalà e il cotechino,
lo stoccafisso ed il tacchino.
E… per finire in bellezza
non possono mancare le dolcezze.
Pandori e panettoni,
cassate, cannoli e torroni,
cartellate, struffoli, cullurielli,
strudel, certosino e ricciarelli.
Sono cibi della nostra tradizione
che van gustati con devozione. (Nonna Tina)
25 DICEMBRE
Filastrocca per Gesù Bambino
che nasce stanotte piccino piccino
che nasce stanotte col freddo che fa
che nasce soletto con mamma e papà.
Non ha coperte, non ha focherello
Ha solamente il bue e l’asinello
Per scaldarsi, poverino,
non ha legna né camino
ma porta un amore sì grande e profondo
che può scaldare anche tutto il mondo.
(tratta da: www. Pianeta mamma. it)
AUGURI A COLORI
Voglio farti gli auguri a colori
perché sia Natale sia dentro che fuori:
sia bella la casa, la strada, la festa,
sia buona la cena e quello che resta.
E siano buoni biglietti e pensieri,
parole di oggi, parole di ieri.
E allora eccoti auguri arancione
che sanno di zucca, arancia e melone,
che portino aria di grande allegria
in ogni casa, compresa la mia.
Un monte di auguri di un verde frizzante,
che diano gioia in cambio di niente,
che mandino odore di boschi e racconti,
di foglie, di muschio e di rossi tramonti.
Un mare di auguri dipinto di blu,
che portino gioia a chi vuoi tu
e faccian tornare la fantasia
a chi l’aveva perduta per via.
Auguri gialli, pieni di sole,
per riscaldare tante parole
e per guardare con simpatia
chi ti sta intorno, chiunque sia.
E ancora auguri di un rosso lucente
che parlino al cuore di tutta la gente,
per stare insieme vicino al fuoco
a raccontarsi o a fare un gioco.
Infine auguri arcobaleno
perché il Natale sia sereno
e riporti dentro a ogni cuore
pace, speranza, gioia, amore.
NATALE E’…
Natale è profumo di cannella,
di garofano, di miele e moscatello.
E’ un gran fuoco che scoppietta nel camino
e riscalda chi è vicino.
E’un canto dolce di ciaramelle
che fa sognare cose belle.
E’ il sorriso del Bambinello
che ci fa tutti fratelli.
E’ amore che scende fino al cuore
e ci rende tutti migliori.
E’ musica che ci trasporta in un mondo di magia
e ci fa abbracciare chicchessia.
(Nonna Tina)
IL PELLEROSSA NEL PRESEPE
Il pellerossa con le piume in testa
e con l’ascia di guerra in pugno stretta,
come è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l’asinello e i maghi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via, Toro seduto:
torna presto di dove sei venuto.
Ma l’indiano non sente. O fa l’indiano
Se lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua,
ha fatto tanto viaggio
perché ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.
(G. Rodari)
INDOVINELLI
Sono un pesce natalizio
assomiglio ad un serpente,
nella bella Campania mi cuociono nel pentolone
Io sono il… (capitone) (Nonna Tina)
……………………………………………………………………………
Sono un dolce Milanese,
tutti mi adorano
per l’uvetta ed i canditi.
Sto chiuso in uno scatolone
Io sono il …(panettone) (Nonna Tina)
………………………………………………………………………….
Sono un piatto piemontese assai gustoso,
ripieno di carne e verdure.
Devo essere ben condito e cotto
io sono … (l’agnolotto) (Nonna Tina)
………………………………………………………………………..
Sono una torta veneta,
fatta con mandorle.
Tutti mi dicono che sono buona
sono la … ( Sbrisolona) (Nonna Tina)
……………………………………………………………………..
Prima ero il cibo dei poveri.
Ora mi trovi sulla tavola di Natale.
Sono di colore giallo,
devo cuocere a fuoco lento
io sono la … (polenta) (Nonna Tina)
……………………………………………………………………….
Sono un dolce delizioso
chi mi gusta avrà una buona sorte
sono il … (panforte) (Nonna Tina)
DRAMMATIZZAZIONE
LE TRADIZIONI CULINARIE NATALIZIE
PERSONAGGI – NARRATORE – CARLA – MARILENA – ENRICO – MARISA – SANTINO – PIERGIULIO – ELISABETTA – ASIA
NARRATORE – Carla è indaffarata in cucina a preparare le pietanze natalizie della tradizione per la Vigilia di Natale. Ha tanti ospiti a cena e anche per il giorno di Natale. Carla ogni anno è felice di riunire a casa sua familiari e parenti.
CARLA – Ah! Come sono felice! Finalmente la famiglia questa sera si riunisce dopo tanto tempo.
MARILENA – Mamma, vengono anche le zie questa sera?
CARLA – Certamente. Se mancano loro non è Natale.
ENRICO – E’ vero mamma! Le zie con le loro stranezze e i tanti doni rallegrano il Natale e noi.
MARISA – Pensate come sarebbe triste la festa senza di loro!
MARILENA – Sono le mie zie preferite anche se, a volte, sono così petulanti, però sono generose e ci colmano di doni meravigliosi.
SANTINO – Zia Carla, viene pure il cugino Nando?
CARLA – Certamente!
SANTINO – Che bello! E’ un portento a raccontare storie!
MARISA – E anche balle!
SANTINO – Devi ammettere, però, che è simpatico!
MARISA – Hai ragione è proprio un tipo divertente.
NARRATORE – Figli e nipoti chiedono a Carla quali sono le pietanze che sta preparando per la cena. Sorge una discussione tra loro perché i giovani vorrebbero dei piatti moderni e non quelli della tradizione culinaria natalizia, ma Carla fa capire loro che non sarebbe un vero Natale senza quei piatti tipici che si tramandano da generazione in generazione. Non farli sarebbe come rinnegare il passato.
MARILENA – Mamma cosa prepari per questa Vigilia di Natale?
CARLA – Le pietanze della nostra tradizione.
MARILENA – Uffa! Sempre le stesse cose. Non si potrebbe cucinare qualcosa di nuovo?
ENRICO – Non si può rimanere ancorati al passato. Il tempo passa e bisogna rinnovarsi.
PIERGIULIO – Mamma cos’è questa storia che non si deve mangiare la carne il 24 Dicembre?
Carla – Figlio mio, l’ha stabilito la Chiesa perché bisogna consumare cose di poco conto come atto di penitenza e come rispetto verso Gesù Bambino che è nato povero e privo di tutto. Secondo me, la Vigilia di Natale, sarebbe meglio digiunare e pregare per essere degni di accogliere il piccolo Gesù.
PIERGIULIO – Queste mi sembrano tutte sciocchezze! Nasce il RE del mondo e noi, invece, di fare festa digiuniamo? Secondo me si dovrebbe festeggiare degnamente la Vigilia di Natale per dimostrare gioia e felicità per l’imminente venuta del Messia e non digiunare.
ENRICO – Io sono d’accordo con Piergiulio. Ci sono tradizioni che non comprendo perché mi sembrano sciocche e ormai superate.
ELISABETTA – Zia perché quest’anno non prepariamo delle cose sfiziose della gastronomia moderna? Ti aiutiamo volentieri a realizzarle. Non è giusto che tu lavori sodo e ti affatichi tanto per tutti noi.
ASIA – Zia Carla, ha ragione Elisabetta. Io sono brava a preparare i cannelloni ripieni con gli spinaci e scaloppine al limone.
ELISABETTA – Io, invece, so preparare degli antipasti così gustosi da leccarsi i baffi.
CARLA – Ragazze non sarebbe un vero Natale senza i piatti tipici della nostra terra. Queste cose che dite voi si possono fare in qualsiasi giorno dell’anno o in altre occasioni, ma non nella festa più bella dell’anno. Le tradizioni vanno rispettate per non dimenticare le proprie radici ed il passato. (Nonna Tina)
GIOCHI
TOMBOLA CON PIATTI TIPICI NATALIZI
La tombola è il gioco per eccellenza del Natale. Chi di noi non ha giocato con i parenti, fratellini e amici durante le feste natalizie? Naturalmente noi non proponiamo la solita tombola con i numeri, ma realizzeremo una tombola con i cibi tipici natalizi.
La tombola sappiamo che è costituita da un cartellone grande diviso in riquadri dove poniamo gli elementi e delle cartelle dove vengono riportati alcuni elementi del cartellone. Questi elementi li possono disegnare e colorare i bambini o li possono ritagliare da riviste o ricettari ed incollarli sui riquadri del cartellone. In una scatolina poniamo gli stessi soggetti del cartellone formato piccolo. Vince chi riesce a riempire con i legumi la sua cartella prima degli altri. (Nonna Tina)
DOLCE NATALIZIO O PIATTO NATALIZIO
In una scatola poniamo dei cartoncini raffiguranti i dolci e i piatti tipici della tradizione natalizia. Inizia il gioco un bambino che deve prendere dalla scatola un cartoncino. Dopo averlo guardato deve dire se è un dolce o un piatto natalizio. Se indovina continua a giocare altrimenti chiama al suo posto un compagno o una compagna. Vince il gioco chi riesce ad indovinare più volte. (Nonna Tina)
NOCCIOLE – NOCI – MANDORLE
Per fare conoscere ai bambini la frutta secca natalizia proponiamo questo gioco. Collochiamo a terra in ordine sparso noci, nocciole, mandorle (volendo anche castagne, prugne secche, arachidi).
Al comando dell’educatrice: – Noci!
I bambini dotati di un cestino ciascuno devono discriminare la frutta richiesta e deporla in esso. Vince chi raccoglie più frutta. I bambini che non raccolgono la frutta indicata vengono eliminati dal gioco. I comandi cambiano di volta in volta. (Nonna Tina)
ATTIVITA’ MANIPOLATIVE E COSTRUTTIVE
GROTTA NATIVITA’ CON LA ZUCCA
Per non allontanarci dalla nostra tematica alimentare abbiamo pensato di realizzare la grotta della natività con una zucca e i personaggi con tappi di sughero, pasta e legumi . I bambini potranno rivestire i tappi di sughero con vari formati di pasta o con lenticchie e fagioli. La testa dei personaggi si realizzano o con palline di pingpong o con il cotone. Si possono creare vestiti con stoffa o carta velina.
Volendo con piccole zucchine rotonde possiamo realizzare delle piccole grotte con la Sacra Famiglia e regalarle ai bambini, accompagnandole con un bigliettino di auguri e la poesia di Natale.
ALBERO DI NATALE CON ALIMENTI
Prendiamo un cartoncino ed incolliamo dei cracker in ordine crescente (metà – 1- 2 – e così via) creando la parte superiore dell’albero. Il tronco lo realizziamo con la pasta secca. Abbelliamo l’albero con catene fatte con popcorn e pasta colorata. In cima all’albero collochiamo una stella creata con la pasta, formato conchiglia.
QUADRETTO CON ALBERO DI NATALE
Su un cartoncino disegniamo la sagoma di un albero di Natale. I bambini incolleranno all’interno di esso foglie di tè bianco. Il tronco si realizza con cartoncino marrone. In cima si pone un fiocchetto. Decoriamo l’albero con confettini colorati di smarties.
CENTRO TAVOLA NATALIZIO
Rivestiamo un contenitore di plastica e poniamo in esso verdure (broccoli di rape, peperoni, carote, ecc…), frutta, piante aromatiche, caramelle, foglie verdi e secche.
BIGLIETTO NATALIZIO
Si piega in due un cartoncino. Sul davanti si incolla una candela rossa fatta con il cartoncino rosso e due foglie di agrifoglio. Nella parte interna del cartoncino su una facciata incolliamo un Gesù Bambino realizzato precedentemente su cartoncino bianco e sull’altra facciata scriviamo la poesia di Natale memorizzata dai bambini.
Concludiamo il nostro progetto con un bel canto natalizio per immergerci nell’atmosfera magica e gioiosa del Natale.
SCHEDE DI VERIFICA E DI APPROFONDIMENTO