Progetto l’Ape
E’ Primavera e tutti gli animaletti si sono finalmente svegliati dal lungo sonno invernale. Essi sono felici di ritrovarsi con gli amici e di ritornare a vivere. Tra questi animaletti ci sono le api che felici volano di fiore in fiore per succhiare il dolce nettare.
Con questo progetto educativo vogliamo fare conoscere ai bambini questi insetti laboriosi e produttori di dolce miele e cera.
Obiettivi
Conoscere questo insetto laborioso
Conoscere la sua vita e le sue abitudini
Capacità di apprendere parole nuove per definire le qualità dell’ape
Capacità di imitare il volo ed il verso dell’ape
Coordinazione oculo- manuale: segno obliquo
Capacità di seguire un ritmo
Riconoscimento della destra e della sinistra
Distribuzione colore
Abbinare due immagini uguali
Capacità di comprendere il concetto “dentro – fuori”
Precalcolo
Simbolizzazione- corrispondenza e confronto di quantità
Capacità di ordinare immagini seguendo una successione temporale
CONOSCIAMO LE API
Le api sono insetti, produttori di miele e cera. Esse abitano in una casetta chiamata alveare. Vivono in comunità. Come nella nostra società anche nel mondo delle api c’è una divisione di compiti. Ci sono le api operaie, i fuchi, le api spazzine, le becchine, le guerriere, le sentinelle e le balie. Infine c’è l’ape regina che ha il compito di fare le uova ed è la mamma di tutte le api. Essa ha una guardia del corpo costituita da operaie che la spazzolano, le portano il miele, la leccano per lavarla e le risparmiano ogni sorta di fatica. In ogni alveare c’è una sola regina.
COMPITI DELLE OPERAIE
I compiti delle operaie sono:
costruiscono i favi contenenti le cellette;
puliscono l’alveare;
raccolgono il nettare volando di fiore in fiore.
Il compito delle spazzine è quello di pulire con rigore le cellette. Le becchine portano fuori le api morte. Le guerriere lottano contro i nemici che vorrebbero impossessarsi dell’alveare. Le sentinelle difendono l’alveare e non fanno entrare estranei. Le balie sono operaie anziane che hanno il compito di custodire le uova e di allevare le larve.
COMPITO DEL FUCO
Il fuco è un’ape maschio che ha il compito di sposare la regina e di unirsi a lei per renderla feconda. La sua vita è breve perché dopo il volo nuziale viene ucciso. I fuchi non sanno fare nulla. Non sanno né raccogliere il polline né il nettare. Considerati bocche inutili vengono allontanati dalla comunità.
QUANTO VIVONO LE API?
Le api operaie vivono non più di 5 – 6 settimane.
La regina vive dai 4 ai 5 anni.
I maschi vivono circa 3 mesi.
CARATTERISTICHE FISICHE DELLE API
IDENTIKIT DELLE OPERAIE
Le api operaie sono piccole,
di colore rosso- bruno
zampe= numero 6, fornite di 2 palette ricurve e spazzole
bocca = con 2 forti mandibole per afferrare il nettare
1 proboscide = strumento che introducono nell’interno dei fiori
1 pungiglione = che utilizzano nel momento del pericolo
Addome = con ghiandole che secernano la cera
IDENTIKIT DEI FUCHI
GRANDEZZA = sono più lunghi delle operaie
ALI = ricoprono tutto l’addome
Non possiedono né palette né pungiglione
IDENTIKIT DELLA REGINA
La regina è più piccola del fuco, ma più grande rispetto all’ape operaia.
Ali = coprono metà del corpo
Pungiglione e palette assenti
NASCITA E CRESCITA DELL’APE
L’ape nasce da un uovo deposto dalla regina
Quando l’uovo si schiude esce fuori una larva
Dopo 5 giorni la larva si trasforma in ninfa
Dopo 7 giorni la ninfa diventa ape
LE API E L’APICULTORE
Le api anticamente vivevano in libertà. Esse costruivano la loro casetta su un ramo di un albero. Col tempo l’uomo ha cercato di allevare le api e di costruire il loro alveare, fatto di legno. L’apicultore oggi si procura uno sciame con la regina e quando i favi sono pieni di miele egli per prenderlo sbuffa dentro all’alveare un po’ di fumo per rendere le api innocue. Una parte del miele prodotto la tiene per se’ e quello che avanza lo vende.
COME LE API TRASFORMANO IL NETTARE IN MIELE
L ‘ape succhia il nettare dal cuore del fiore e lo posa sulla sua spazzola. Lo invia poi sulle palette e con l’aiuto delle tenaglie lo colloca in un condotto e da qui va a finire nello stomaco definito “borsa melaria”. Il nettare venendo a contatto con i succhi presenti nello stomaco si trasforma in miele. L’ape piena di miele ritorna all’alveare. Rigurgita il miele e con le zampine lo depone in una celletta.
QUALITA’ DEL MIELE
Il miele è un dolcificante
è un ricostituente e un antibatterico
è disinfettante e cicatrizzante per ferite e piaghe
è rimineralizzante
è antianemico
stimola l’appetito
spalmato sulle gengive dei lattanti calma il dolore nella prima dentizione
Il miele viene utilizzato in cucina per preparare dolci e piatti salati e viene anche usato per accompagnare formaggi.
Per calmare la tosse basta bere latte con miele
Per calmare il raffreddore e la febbre basta bere latte,
con miele e brandy o da solo.
L’APE PRODUTTRICE DI CERA
Le api a differenza degli altri insetti per costruire la loro casetta non utilizzano materiali che si trovano nell’ambiente in cui vivono (fango, fibre vegetali,etc…), ma producono loro stesse il materiale necessario. Tale materiale è la cera. Con essa costruiscono i favi, cellette esagonali che servono ad immagazzinare il nettare ed il miele, ma anche alla collocazione delle uova da cui nasceranno le larve che successivamente diverranno api.
Le api nel loro addome hanno delle ghiandole dette “ceripare”. Gli zuccheri contenuti nel miele grazie a queste particolari ghiandole vengono trasformati in cera.
La cera può essere di colore bianco, giallo-chiaro o arancio- scuro.
Questo materiale viene impiegato nel campo della cosmetica, nel campo farmaceutico, nella scultura e nella produzione di candele.
CURIOSITA’
Lo sapevate che le orecchie e l’apparato uditivo delle api risiedono sulle zampe.
Ogni alveare ha un suo odore caratteristico per questo le api si riconoscono tra loro. Se un’ape forestiera vuole entrare in un alveare le api che abitano lì dall’odore capiscono che non è una loro sorella e quindi l’aggrediscono impedendole di entrare.
Le api hanno tanti nemici, tra questi la farfalla detta “testa di morto”. Essa riesce ad entrare nell’alveare, ed a ingannare le sentinelle imitando il ronzio dell’ ape regina.
Un altro nemico delle api è la chiocciola che entra tranquilla nell’alveare sfidando i loro pungiglioni.
STRUMENTI DI LAVORO DELLE API
Gli strumenti di lavoro delle api sono: le spazzole e il cestello.
POESIE E FILASTROCCHE
L’APE ED IL FIORE
Il fiore disse all’ape affaccendata:
“Sei davvero sfacciata!
Il nettare mi rubi e te ne vai
e un dono, in cambio, non mi lasci mai!”
Disse l’ape sincera:
“Sono operaia della primavera
e tutto il giorno faccio miele e cera.
Ai bimbi piace tanto il miele mio
e la cera che arde piace a Dio.
Se quel che abbiamo non lo diam col cuore,
che diremo al Signore?”
“Prendi quello che vuoi” rispose il fiore.
“M’hai insegnato che cos’è l’amore”. (R. Pezzani)
FELICITA’
C’è un’ape
che si posa
su un bottone
di rosa;
lo succhia
e se ne va…
Tutto sommato,
la felicità
è una piccola cosa. (Trilussa)
APE
C ‘era un’ape piccolina, dentro il fiore stamattina
che suggeva che suggeva, mentre il sole risplendeva.
Poi l’ho vista via volare, fino al suo bell’alveare
l’ho sentita che ronzava, forse il miele fabbricava
quel buon miele dolce e biondo, che addolcisce tutto il mondo. (A. Gentili)
L’APE
L’ape gialla
vola, ronza
dentro il calice
d’un fiore.
Succhia il nettare
e l’essenza
provvidenza
del Signore. (C. Camporiondo)
L’APE BIRICHINA
Un’ape birichina
sta nella sua casina,
la sua casina è l’alveare
e passa tutto il giorno a sbadigliare.
Le sorelle laboriose
l’invitano a fare qualcosa,
ma lei è nata sfaticata
e vuole essere in pace lasciata.
Un giorno la regina
la caccia via perché nel suo alveare
non c’è posto per chi non ama lavorare. (Nonna Tina)
L’APE LABORIOSA
Io sono l’ape laboriosa
e lavoro senza posa.
Mi alzo presto la mattina e pulisco la mia casina.
Vado poi fuori a cercare i più bei fiori
per succhiare il nettare dal loro cuore.
Lo trasformo in miele e cera
e di questo ne vado fiera. (Nonna Tina)
API D’ORO
Api d’oro
cercavano il miele
dove starà?
Il miele?
E’ nell’azzurro
di un fiorellino,
sopra un bocciolo
di rosmarino. (Garcia Lorca)
L’APE E IL FIORE
Un’ape girava intorno ad un fiore,
il fiore disse:Vieni qui mia bella,
ti darò il frutto del mio amore.
L’ape si posò ed il polline succhiò
un dolce amore sbocciò
ed il miele ci procurò. (Enza Doria)
INDOVINELLI
Volo tutto il giorno,
succhio il nettare dei fiori.
Nessuno mi scaccia mai
Io sono l’ape … (operaia) (Nonna Tina)
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Tutti mi rispettano.
Comando tutto l’alveare
sono la mamma di tutte le apine
Io sono l’ape… (regina) (Nonna Tina)
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Sono un alimento dolce e biondo,
prodotto dalle api.
Piaccio a grandi e piccini
Dite il mio nome bambini … (Nonna Tina)
Brucio in chiesa.
Sono di colore bianco.
A Natale divento rossa.
Dite il mio nome con una mossa. (Nonna Tina)
GIOCHI
L’ APE SUI FIORI
I bambini si dispongono in cerchio mentre un loro compagno che rappresenta un’ape si colloca al centro del cerchio. Ogni bambino porta sul petto un’immagine di un fiore (i bambini stessi possono disegnare e colorare i fiori).
Al comando dell’educatrice:- Ape sulla rosa!
Il bambino che rappresenta l’ape deve avvicinarsi e toccare il compagno o la compagna che ha sul petto l’immagine della rosa. Se indovina continua il gioco altrimenti cede il posto ad un compagno.
Naturalmente i comandi dell’educatrice cambiano di volta in volta. (Nonna Tina)
API NELL’ALVEARE
Con uno scatolone o con le costruzioni si costruisce una casetta. I bimbi si dispongono liberamente. Al comando dell’educatrice:- Api dentro l’alveare!
I bambini, imitando il volo delle api devono entrare nella loro casetta.
Al comando: – Fuori l’alveare i bambini devono uscire.
Chi sbaglia ad eseguire il comando viene eliminato dal gioco. (Nonna Tina)
AI FIORI!
Si collocano a terra dei cartoncini raffiguranti dei fiori. I bambini devono imitare il volo delle api muovendosi liberamente.
Al comando: Sui fiori!
Ogni bambino si deve collocare vicino ad un fiore.
Ad ogni giro si toglie un fiore ed il bambino che resta senza fiore deve uscire dal gioco. Vince il bambino che resta per ultimo. (Nonna Tina)
FUCO- APE REGINA – APE OPERAIA
In una scatola si collocano dei cartoncini raffiguranti fuchi, ape regine e operaie. Si chiama un bambino e lo si invita a trovare il fuco. Se nel tempo stabilito non riesce ad individuarlo esce fuori e chiama un compagno a sostituirlo. Naturalmente il gioco continua cercando, di volta in volta, api operaie e regine. (Nonna Tina)
DRAMMATIZZAZIONE
L’ APE CLEMENTINA ED I FIORI DEL GIARDINO
PERSONAGGI: NARRATORE- APE CLEMENTINA –
NARRATORE: – E’ Primavera e tutti gli animaletti si sono svegliati dal letargo. Le api si apprestano ad uscire per andare a succhiare il nettare. La prima che esce dal suo alveare è l’apina Clementina. Il sole splende nel cielo e riscalda la terra dopo tanto freddo.
APE CLEMENTINA: – Buongiorno, o splendido Sole!Che bello rivederti!
SOLE : – Buongiorno Clementina! Sei già pronta ad iniziare il tuo lavoro?
APE CLEMENTINA : – Sì. Sono impaziente di uscire all’aria aperta dopo tanti mesi di riposo, trascorsi al chiuso. Ho tanta voglia di andare a raccogliere il nettare e salutare gli amici e i fiori. Ciao sole!
Sole : – Ciao, Clementina! Buona giornata!
NARRATORE – Così dicendo l’ape saluta il sole e vola felice. Clementina però è indecisa. Non sa quale direzione prendere e si guarda intorno. Ecco che incontra il signore Moscone.
Moscone : – Salve, Clementina! Come stai?
APE CLEMENTINA : – Sto molto bene e tu?
MOSCONE :- Benone. Dove vai ?
APE CLEMENTINA : – Veramente sono indecisa non so se andare nel prato qui vicino o esplorare nuovi luoghi.
MOSCONE : – Ti do una notizia, se me lo permetti. Ho sentito dire che al di là del fiume c’è un giardino meraviglioso dove vivono fiori bellissimi.
APE CLEMENTINA : – Grazie, signor Moscone dell’informazione. Andrò a vedere questo luogo subito. Io sono una curiosona. Ti saluto.
NARRATORE : – Clementina scappa via come una freccia verso il fiume e dopo averlo attraversato si trova davanti ad un giardino veramente bello.
APE CLEMENTINA : – Oh! Che posto incantevole e quanti fiori colorati e profumati! Sicuramente qui troverò del nettare squisito.
NARRATORE : – L’ape Clementina si avvicina ad un giglio. Sta per entrare nel suo calice quando il fiore l’apostrofa così.
IL GIGLIO : – Chi sei e cosa vuoi da me? Come ti permetti a posarti sui miei petali. Me li sciupi!
L’APE CLEMENTINA : – Mi presento. Sono un’ape ed il mio lavoro consiste nel succhiare il nettare di voi fiori per trasformarlo in miele e cera.
IL GIGLIO : – A me non importa nulla del tuo lavoro! Io non voglio assolutamente che con quelle tue zampacce mi rovini il mio bel vestito bianco che tutti mi invidiano. Viaaaaaaa!
NARRATORE : – Clementina vola via mortificata e vedendo un tulipano decide di posarsi su quel fiore colorato.
L’APE CLEMENTINA : – Questo fiore così bello sicuramente mi permetterà di succhiare il suo dolce nettare.
TULIPANO : – Brutto mostriciattolo, allontanati da me. Sei orrendo e sporchi i miei petali colorati.
NARRATORE : – Clementina è veramente sconcertata. In vita sua non le era mai successa una cosa simile. In quale mondo era capitata? Quei fiori erano veramente superbi e sgarbati.
Ella vedendo una rosa decide di fare un altro tentativo.
ROSA : – (quando capisce che l’ape ha l’intenzione di posarsi su di lei si mette ad urlare intimandole di non avvicinarsi) Non ti azzardare a sfiorarmi altrimenti ti pungo con le mie spine.
L’APE CLEMENTINA : – Stai tranquilla sono io che non voglio avvicinarmi a te perché sei cattiva e sicuramente il tuo nettare sarà amaro come te.
NARRATORE : – Clementina rattristata di quanto accaduto si mette a piangere. Ad un tratto si sente chiamare. E’ una chiocciola.
CHIOCCIOLA : – Perché piangi mia piccola ape?
L’APE CLEMENTINA : – Piango perché oggi sono stata mortificata per ben tre volte da fiori altezzosi. Non mi hanno permesso di succhiare il loro nettare. Ora come farò a ritornare a casa senza nulla?
CHIOCCIOLA : – Piccina mia, ti sei chiesta perché questi fiori ti abbiano trattata così. Tu prima di posarti su di loro hai chiesto il loro permesso?
L’APE CLEMENTINA : – Ora che ci penso, veramente no.
CHIOCCIOLA :- Ecco spiegato il loro strano comportamento. Mia cara, se entrasse qualcuno nella tua casina senza chiederti il permesso tu saresti contenta?
L’APE CLEMENTINA : – Niente affatto. A pensarci sono stata una vera maleducata. Mi sono comportata male con quei fiori. Ora ritorno là per scusarmi con loro.
CHIOCCIOLA : – Brava! Vai subito.
NARRATORE : – Clementina saluta la chiocciola e scappa via, dirigendosi verso il giardino.
L’ APE CLEMENTINA : – (si avvicina al giglio) Scusami del mio comportamento arrogante. Hai fatto bene prima a trattarmi male.
Giglio : – Finalmente hai capito la lezione e ne sono felice. Se tu mi avessi chiesto con gentilezza di succhiare il mio nettare io non te lo avrei negato. Ricordalo sempre, con la gentilezza e la buona educazione si ottiene tutto o quasi. Ora se vuoi puoi entrare nel mio calice e succhiare il mio nettare e prendere anche il polline.
APE CLEMENTINA : – Grazie, grazie, signor Giglio. Oggi mi hai fatto capire una bella cosa : non bisogna comportarsi in modo arrogante, pensando che tutto ci sia dovuto.
(Nonna Tina)
ATTIVITA’ MANIPOLATIVE E CREATIVE
COSTRUIAMO L’ALVEARE
Ricicliamo del cartone e costruiamo la casetta delle api. Io ho utilizzato la scatola di cartone dei biscotti al Plasmon. Incolliamo sopra il cartone del cartoncino colorato. Facciamo disegnare e colorare ai bambini delle api e dopo averle ritagliate mettiamo alcune di esse nell’alveare ed altre fuori.
QUADRETTO FIORI ED API
Ritagliamo un cartoncino colorato e vi incolliamo dei fiori realizzati con sassolini e carta crespa. I bambini dopo avere disegnato e colorato delle api le collocano sui fiori o le posizionano nei fiori.
COSTRUIAMO UN’APE
Prendiamo dei fogli di giornale e li arrotoliamo. Prima facciamo una palla e vi avvolgiamo un elastico. Diamo poi ai restanti fogli una forma affusolata. Incolliamo delle strisce di carta crespa gialla e nera e alterniamole. Per fare gli occhi all’ape arrotoliamo della carta crespa nera dandole la forma di una rotella. La bocca la realizziamo arrotolando della carta crespa rossa.
COSTRUIAMO UN FAVO CON LE CELLETTE
Le casette delle api hanno delle strutture interne chiamate favi. Ogni favo ha tante cellette. Esse sono delle stanzette dove le api mettono le uova che depone la regina e dove depositano anche il miele ed il polline. Quest’ultimo serve per alimentare le larve.
Prendiamo un cartoncino giallo e vi disegniamo tanti esagoni. In essi mettiamo delle uova e delle api che vi portano il miele.
API E MIELE NELL’ARTE
Gli studiosi hanno scoperto che l’uomo già 10 mila anni fa conosceva le api ed il miele. Egli si cibava di questo alimento prodotto dalle api. Questa scoperta è documentata da alcune pitture che sono state rinvenute.
Abbiamo la “PITTURA RUPESTRE” scoperta in Spagna e precisamente nella città di Valencia. Essa rappresenta un uomo che si arrampica su un albero o su una rupe, tenendo in mano una nuvoletta di fumo per ammansire le api.
La “PITTURA EGIZIANA”, invece, del 2400 a. C. rappresenta un vero allevamento di api. In essa si nota un uomo che con il fumo riesce ad allontanare le api dell’alveare ed a prendere i favi.
CANZONCINA SULLE API
Ecco per voi una simpatica canzoncina sulle api!
SCHEDE DI VERIFICA E DI APPROFONDIMENTO
Bellissimo salve come posso avere il tutto per poterlo stampare?
Ciao Daniela! Attualmente non abbiamo predisposto una versione stampabile in pdf di tutti i progetti ma ci stiamo lavorando… intanto grazie per l’apprezzamento!
Bellissimo, potrei avere il pdf per poterlo stsmpare? Progetto moto interessante ❤️
Ciao Anna, grazie per l’apprezzamento. Non ti posso accontentare perché non sono pratica del computer e non so come fare il pdf. Lo puoi trascrivere. Buon sabato.