L’Uovo di Cioccolato
Nella città di Bonfante viveva Riccardo, un giovane conte bello, intelligente, ma squattrinato. Il suo papà per la cattiva gestione e per soddisfare i suoi tanti vizi aveva dilapidato, in poco tempo, tutto il vasto patrimonio ereditato dai suoi antenati. Il giovane fu costretto ad abbandonare gli studi prima del tempo date le misere condizioni economiche in cui versava ormai la sua famiglia. Egli, senza pensarci, si era subito rimboccato le maniche e aveva messo da parte la sua nobiltà. Per sbarcare il lunario il conte Riccardo si era adattato a fare l’aiuto pasticciere ad un amico d’infanzia che gestiva una pasticceria alla moda proprio al centro della città. Un giorno entrò nel locale una fanciulla di inestimabile bellezza. Ella aveva dei capelli lunghi e morbidi come la seta, degli occhi verdi come lo smeraldo e un visino delicato. La sua voce era così dolce e soave da sembrare una musica. Riccardo appena la guardò s’innamorò di lei. Dovette intervenire prontamente il suo amico perché non riusciva più a spiccicare parola e a servire quell’angelo tanto era andato in confusione. Riccardo da quel giorno non fece altro che pensare a quella stupenda ragazza. L’amico vedendolo sempre triste, distratto e con la testa tra le nuvole gli suggerì di cercare quella giovane che gli aveva rubato la pace ed il cuore e di rivelarle i suoi sentimenti. Il giovane fece di tutto per avere sue notizie, ma inutilmente. Nessuno conosceva quella giovane donna, sicuramente era una forestiera . Un giorno il conte Riccardo fu invitato ad una festa da un suo lontano parente e per lui fu una vera sorpresa nel trovare lì quella bellissima ragazza che aveva tanto desiderato di incontrare nuovamente.
Si stropicciò gli occhi pensando di sognare. Quando ebbe la certezza che era in carne ed ossa si avvicinò alla fanciulla facendole un inchino. La giovane lo guardò e pensò tra se’: – Questo giovane mi sembra di conoscerlo. Chissà dove l’avrò visto! Iniziarono intanto le danze e timidamente il conte Riccardo si avvicinò alla ragazza e con tanto garbo le chiese se volesse ballare con lui. La giovane accettò. Il giovane era così felice che il cuore gli batteva all’impazzata. Tutti gli astanti li osservavano e si chiedevano chi fosse quel bellissimo ragazzo che ballava con la principessina Ciocolaten. Eh…sì quella ragazza era l’unica figlia del re Alfonso, un re ricco e potente che governava il vasto regno di Verdiprato. Quando Riccardo scoprì quella sera che la ragazza era una principessa si rattristò. Non poteva certo farle la corte e dichiarale il suo amore perché anche se era un blasonato era un povero diavolo. Egli non possedeva né palazzi né ricchezze. Il giovane cercò in tutti i modi di dimenticarla, ma senza successo. Ella era sempre presente nei suoi pensieri e nel suo cuore. La principessa Ciocolaten aveva tanti pretendenti che la chiedevano in moglie, ma lei non voleva nessuno perché non si sentiva ancora pronta per la vita matrimoniale. Il padre un giorno le impose di scegliere uno sposo tra i pretendenti perché lei doveva assicurare un erede al suo regno. La principessa scongiurò il padre di lasciarla libera ancora un po’, ma sua maestà fu irremovibile. La ragazza allora pretese, per prendere tempo, che dei banditori andassero in ogni angolo della terra, per fare sapere a tutti che lei avrebbe sposato chi le avrebbe portato il più bel dono anche se non fosse stato ricco o nobile. Il re non era affatto entusiasta di questa idea della figlia perché non voleva correre il rischio di ritrovarsi come genero un popolano ignorante e zotico. Egli per ottenere ciò che desiderava, alla fine accettò la richiesta della figlia, sicuro che solo un principe o una persona facoltosa potesse portare alla principessina un dono degno di lei.
Tantissimi giovani e meno giovani a quella notizia lasciarono i loro paesi di origine per raggiungere il regno di re Alfonso. Ognuno in cuor suo accarezzava la speranza di essere scelto come sposo dalla principessa.
Il conte Riccardo decise di andare anche lui alla corte del re Alfonso, confidando nella fortuna.
– Cosa porterò in dono alla principessa? Si chiese Riccardo.
Egli incominciò a pensare per giorni e giorni quale dono portare alla principessa. Ecco che all’improvviso gli venne una brillante idea.
– Perché no? Posso creare per la principessina un dolce meraviglioso e unico.
Tutto contento Riccardo si mise all’opera. Prese del latte e dello zucchero. Improvvisamente si ricordò di una polverina marrone che un suo amico gli aveva portato tempo addietro in dono dall’America Latina, qui essa veniva usata dagli indigeni per preparare una bevanda calda e gustosa. Riccardo pensò di aggiungere quella polverina agli altri ingredienti e di metterli tutti insieme in un pentolino sul fuoco. Il conte girò e rigirò quegli ingredienti per ore, facendoli cuocere lentamente finché non si addensarono. Il giovane poi fece raffreddare il composto ottenuto.
– Che forma darò al dolce? Si chiese Riccardo.
Pensa e ripensa decise di dargli la forma di un uovo dato che non mancava molto alla Pasqua.
Prima di chiudere l’uovo Riccardo vi mise dentro un biglietto a forma di cuore dove egli aveva scritto una poesia d’amore per la principessa. Per rendere il regalo più bello lo avvolse in una carta verde lucente e lo infiocchettò. Il giovane quindi pieno di belle speranze partì alla volta del regno di Verdiprato. Egli impiegò tanti giorni prima di giungere a destinazione. Fu ricevuto al castello in un grandissimo salone affollatissimo. La principessa seduta al trono accanto al padre salutò e ringraziò tutti gli astanti. Invitò poi i pretendenti a farsi avanti ed a mostrarle i doni che avevano portato per lei. I regali erano tantissimi, vari e preziosi. Chi aveva portato gioielli di inestimabile valore, chi tappeti, chi vestiti di seta con fili d’oro, chi damaschi, chi oggetti di ogni foggia, molti cesellati a mano. Il conte Riccardo vedendo quei bei doni pensò di andarsene per non fare una brutta figura davanti a tutta quella gente. Il suo, confrontandolo con gli altri doni,gli sembrava misero ed insignificante. Stava per raggiungere la porta quando la principessa lo fermò: – Dove vai? Hai fatto tutto questo viaggio per nulla? Lascia che io veda almeno il tuo dono.
Riccardo si girò e porse il suo regalo alla principessa. Ella lo scartò e vide quell’uovo grande di colore scuro e rivolgendosi al giovane gli chiese cosa fosse.
– E’ un dolce che io ho creato per voi maestà. Assaggiatelo, così mi direte se è di vostro gradimento.
La principessa l’aprì, ne prese un pezzettino e lo mangiò.
-Com’è buono, anzi buonissimo! Non ho mai gustato nulla di così sublime. Affermò la giovane.
Anche il re lo volle assaggiare e rimase colpito favorevolmente da quel gusto delicato.
La principessa vide che all’interno dell’uovo c’era un biglietto. Lo lesse e rimase sorpresa perché nessuno prima di allora le aveva scritto una poesia così bella. Non c’erano dubbi la giovane principessa scelse il dono di Riccardo perché lo aveva pensato per lei e lo aveva realizzato, mettendoci tutto il suo amore. Ella, prima di confermare la sua scelta, chiese al giovane che nome avesse dato a quell’uovo così squisito e originale. Il conte prontamente rispose: Ciocolaten dato che l’aveva creato solo per lei ed in suo onore. La principessa lusingata lo prese per mano e lo proclamò suo sposo. Il re Alfonso fu felicissimo della scelta della principessa quando seppe che Riccardo era povero, ma aveva nelle sue vene sangue blu. Il conte ben presto diventò ricchissimo perché quel suo uovo ebbe tanto successo in tutto il mondo non solo per il suo sapore gustoso e delicato, ma anche per le sorprese originali che egli vi poneva dentro. Con il trascorrere degli anni l’uovo diffondendosi da un paese all’altro perse il nome originario di ciocolaten ed assunse quello di cioccolato. Da allora si è presa l’abitudine di regalare, il giorno di Pasqua, uova di cioccolato non solo ai bambini, ma anche ai grandi, essendo gradite da tutti oltreché ben auguranti.