Gocce di Saggezza

On 6 luglio 2016 by Nonna Tina

Ho voluto scrivere questi proverbi di cui si servivano le nostre nonne e che racchiudono secoli di saggezza popolare. Essi in molti casi sono ancora attuali ed aiutano a comprendere le cose. Conoscere gli antichi “modi di dire” è utile per creare un legame tra presente e passato.

I proverbi e i detti popolari sono tantissimi e si riferiscono a varie situazioni o ambiti.

Iniziamo la rassegna, occupandoci dei mesi. Di seguito, riporteremo i proverbi che riguardano i primi sei mesi dell’anno.

gocce parte I

 

      PROVERBI SUL MESE DI GENNAIO

Primavera di gennaio porta un grande guaio.

Non c’è gallina o gallinaccia che di gennaio l’uovo non faccia.

Epifania: tutte le feste porta via.

Sotto la neve, pane; sotto l’acqua, fame.

Chi zappetta il grano di gennaio empie il granaio.

Gennaio asciutto grano da per tutto.

Gennaio piovoso tutta paglia e niente grano.

Gennaio polveraio empie il granaio.

Guardati dalla primavera di gennaio.

 

MESE DI FEBBRAIO

Pioggia di febbraio riempie il granaio.

Se nevica il dieci di febbraio l’inverno si accorcia di quaranta giorni.

Febbraio, febbraino, freddo, corto e malandrino.

Chi vuol di avena un granaio, la semini in febbraio.

A Carnevale ogni scherzo vale.

A Carnevale si conosce chi ha la gallina grassa.

Febbraio asciutto, erba da per tutto.

Febbraio d’ogni mese è il più corto ed il men cortese.

Se per la Candelora è tempo bello, più vino che vinello.

 

MESE DI MARZO

Chi entro marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia.

Se marzo non marzeggia, aprile non verdeggia.

Per San Benedetto la rondine sotto il tetto.

Marzo asciutto e april bagnato, beato il villan che ha seminato.

La nebbia di Marzo non fa male, quella d’aprile toglie il pane ed il vino.

Di Marzo chi non ha scarpe vada scalzo, e chi le ha le porti un po’ più in là.

Per l’Annunziata è finita l’invernata.

Marzo ortolano, molta paglia e poco grano.

Al primo tuon di marzo, escon fuori tutte le serpi.

 

        MESE DI APRILE

D’ Aprile non ti scoprire.

Quattro aprilante, giorni quaranta.

Aprile con un occhio ride e con l’altro piange.

Aprile temperato, non è mai ingrato.

Aprile freddino: molto pane e poco vino.

Aprile fa il fiore e maggio gli dà il colore.

Aprile dolce dormire, gli uccelli a cantare, gli alberi a fiorire.

D’ aprile ogni goccia un barile.

 

 

 MESE DI MAGGIO

Maggio in fiore, riso in cuore.

A maggio scaccia ogni malinconia e chiedi aiuto a Maria.

Chi pota di maggio e zappa d’ agosto non raccoglie né pane né mosto.

Fango di maggio spighe d’agosto.

Maggio asciutto e soleggiato, molto grano a buon mercato

Se di maggio rasserena ogni spiga sarà piena, ma se invece tira vento nell’estate avrai tormento.

Maggio giardiniere, tutti i fiori ha nel paniere.

 

 

        MESE DI GIUGNO

Se piove per San Vito il vino se ne ito.

Giugno, Luglio e Agosto, né donne né acqua né mosto.

Giugno ventoso porta il grano sull’aia.

Sant’Antonio (13 giugno) dalla barba bianca, fammi trovar quel che mi manca.

La vigilia di San Giovanni piove tutti gli anni.

Per San Paolino c’è il gran e manca il vino.

In Giugno, in bene o in male, c’è sempre un temporale.

Biondo ondeggia di Giugno il grano pronto sta il contadino con falce in mano.

Se piove ai Santi Pietro e Paolo piove per un anno.

Tra Maggio e Giugno fa il buon fungo.

Giugno ciliegie a pugno.

Chi semina in ottobre miete a giugno.

Per San Giovanni si svellan le cipolle e gli agli.

Giugno ha tesori in pugno: raccolti e promozioni, nozze e delusioni.

Giugno la falce in pugno.

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