Una Casina per Geppo
Un giorno il bruchino Geppo decide di andare in giro per trovare una casina, adatta a lui, dove stare al calduccio e ripararsi dal freddo, dalla pioggia, dal vento e dalla neve. Tra sé e sé fa delle considerazioni:- Tutti a questo mondo hanno una casina dove vivere serenamente: l’uccellino ha il suo nido, il pulcino ha il pollaio, il maialetto il porcile, l’ape l’alveare e anche il bambino ha la sua casetta. Poveretto me, solo io non ho nulla. Non mi sembra giusto. Non posso certo trascorrere l’inverno all’aperto sotto le intemperie, perciò debbo fare di tutto per trovare al più presto una casina comoda e bella. Mentre pensa a tutte queste cose ecco che vede sotto i piedi di un grande albero una gigantesca foglia gialla :- Che bella! Essa fa proprio al caso mio.
Così dicendo egli si infila sotto la foglia e si addormenta beatamente. L’indomani, però arriva il vento e soffia soffia v…v… v…v…v…così forte da fare volare la foglia lontano.
Il bruchino esclama:- Cosa cosa succede, brr…brr..brr ..che freddo!
Egli apre gli occhi a malincuore e si accorge che la sua casetta non c’è più. Geppo si chiede dove sia andata a finire.
Una formichina che passa di lì proprio in quel momento, sentendolo lamentare gli dice che è stato il vento a portarsela via. Geppo è triste e pensa che deve trovare una casetta migliore, più resistente e solida se vuole stare tranquillo. Cammina un po’ nei dintorni e vede nel terreno una buca:- Cosa sarà mai? Si domanda Geppo.
Incuriosito entra nel buco:- Che buio! Non vedo nulla! Quante gallerie ci sono!
Ad un certo momento egli inciampa contro qualcosa, ma non riesce a capire cosa sia. E’ la signora talpa che vive laggiù.
In quel silenzio si alza all’improvviso una voce: – Chi diavolo sei? Perché non guardi dove metti i piedi?
- Come faccio se qui dentro c’è buio pesto? Si difende il bruchino.
- Cosa vuoi piccolo essere? Lo sai che questa è la mia casa e tu sei venuto a disturbarmi?
- Mi devi scusare, non era nelle mie intenzioni. Io cercavo solo un riparo dove trascorrere il prossimo inverno, non sapevo proprio che questa fosse casa tua.
- Se vuoi puoi restare con me tanto qui c’è tanto spazio, anzi se preferisci con le mie zampe robuste posso scavare per te una galleria nuova di zecca.
Il bruchino decide di restare, ma dopo pochi giorni si sente triste e avvilito, avvolto da quella oscurità per cui ringrazia la talpa per la sua ospitalità e ritorna sulla terra.
- Che bella la luce! Che meraviglia il sole! Se fossi rimasto ancora sottoterra avrei perso la vista e sarei rimasto al buio per sempre.
Geppo intanto vede passare accanto a sé un serpente. Lo saluta e gli chiede dove va così di fretta. Il rettile gli dice che va a casa. Il bruchino lo prega:
- Posso venire con te?
- Certamente, se ti fa piacere, seguimi.
Geppo senza farselo ripetere due volte si avvia con il serpente che si infila dopo un po’ in una crepa di un muretto. Il bruchino lo imita,ma dopo un paio di giorni chiuso lì dentro egli si sente soffocare perché lo spazio è angusto e gli manca l’aria così decide di salutare il serpente e di andarsene via.
Si incammina mestamente. Egli ormai ha perso ogni speranza di trovare una casina adatta a lui. Geppo camminando camminando giunge in un frutteto e vede su un albero una mela grande, rossa e lucida. Felice esclama :- Ecco ecco, finalmente ho trovato la mia casina. Egli si arrampica sull’albero e raggiunge la mela, comincia a mangiucchiare il picciolo per staccarla dal ramo.
La mela dopo un tempo che a Geppo sembra interminabile casca giù . Il bruchino scende subito dal melo per fissarla bene sul terreno. Con i suoi dentini scava la mela e poi mangia la polpa. Costruisce una porticina e per rendere luminosa la sua casina apre una bella finestrina che abbellisce con una tendina fatta con la tela del suo amico ragno.
Geppo poi organizza una bella festa per inaugurare la sua casina ed invita tutti i suoi amici: il grillo, la mosca, la lumaca, la farfalla, la zanzara, il ragno, la coccinella. Un bel mattino arriva lì un giovanottone con un paniere al braccio ed incomincia a raccogliere della frutta.
Ad un tratto nota a terra quella bella mela e si china per raccoglierla, ma si accorge con rammarico che è bacata e guardandola esclama:- Sei tanto bella, ma non sei buona da mangiare perché sei tutta rovinata.
Il giovane dicendo così si allontana e lascia a terra la mela. Geppo, che in un primo momento aveva temuto di perdere la sua casina ora gongola, ascoltando quelle parole.
Egli è contento perché come tutti ha una casetta dove vivere al calduccio e al riparo dai pericoli. Geppo si chiude dentro e si addormenta serenamente, sicuro che nessuno lì gli può fare del male.