La Stufa Brontolona
Mastro Giovanni è un ciabattino che vive in un delizioso paesello di montagna. Egli d’estate fa lunghe passeggiate nei boschi circostanti o si diletta a raccogliere fragoline, lamponi e mirtilli con i quali sua moglie poi prepara delle squisite marmellate. In autunno,invece, il nostro ciabattino cerca sotto gli alberi funghi commestibili, saporite castagne e legna da ardere. Durante l’inverno, invece, cade spesso tanta neve in quei luoghi di montagna. Quando fuori tutto è bianco e ghiacciato il nostro ciabattino non può scendere nella piazza del paese dove si trova la sua bottega e così lavora in casa, accanto alla stufa a legna, che Mastro Giovanni ha ricevuto come regalo di nozze dal padre quando ha sposato la sua Marietta. I due sposi subito l’hanno collocata al centro della ampia cucina della loro casa, come una regina, con tanto di scettro e corona per dominare tutto l’ambiente. Le sere invernali è bello starsene vicini accanto ad essa e sentire il suo dolce tepore.
Un giorno mentre egli lavora tranquillamente non si accorge che la stufa sta per spegnersi per mancanza di legna. Ad un tratto ode una vocina :
- Non vedi che mi sto spegnendo?
Il povero uomo si impressiona tanto ed esclama:
- Chi… chii..è?
Siccome non riceve nessuna risposta egli si alza dalla sedia e guarda fuori, controllando che non ci sia qualche cliente, ma non vede proprio nessuno. Per farsi coraggio dice a se stesso che quella voce l’ha sicuramente sognata. Per distrarsi, il nostro ciabattino decide di fare una pausa andando a prendere della legna nel magazzino. Quando ritorna su e sta per mettere la legna nella stufa, sente nuovamente la vocina:
- Non gradisco questa legna di quercia, perché è troppo dura e difficile da ardere.
Mastro Giovanni preoccupato dice tra sé :
- Sto perdendo sicuramente il senno se odo delle voci!
Potete immaginare a questo punto il suo stato d’animo. Dalla stufa esce intanto una risata prolungata.
Egli non sa più cosa pensare. La stufa ad un tratto si mette a parlare e chiarisce:
- Anche se ti può sembrare una cosa assurda, io ho il dono della parola. Devi sapere che sono stata costruita tanti anni fa da un artigiano che aveva dei poteri magici. Quello di cui sono fatta è un materiale specialissimo. Sono, quindi, una stufa unica nel mio genere, particolare, un utensile dal cuore umano.
L’uomo rimane meravigliato e nello stesso tempo felice di quella scoperta e subito comunica la notizia straordinaria alla moglie, che condivide l’ammirazione per la stufa. Da quel giorno essi considerano la stufa come una di casa, come una vera e propria persona, per questo le danno il nome di Ninetta. Man mano che passa il tempo i due coniugi si affezionano molto a lei, trattandola come una figlia, anche perché non hanno bambini.
Ninetta fa bene il suo lavoro, ma ha un difettuccio, oltre ad essere chiacchierona è una gran brontolona. Non le va mai bene niente e si lamenta sempre. Ella mette il becco in tutte le faccende. Un giorno quando la padrona pone sui suoi fornelli un tegame di terracotta pieno di fagioli rossi comincia a sbuffare:
- Bloo-bloo -bloooo. Basta sono stufa. Mi rifiuto di cuocere questi legumi che sono così duri e per portarli a buona cottura sono costretta ad ingoiare tanta legna fino a scoppiare.
Un’altra volta protesta perché Marietta, durante l’inverno, ha messo dei panni ad asciugare sulla sua testa e davanti alla sua bocca,servendosi di una cordicella. Questo la fa tanto infuriare:
- Che modi sono questi ? E’ una mancanza di rispetto sbattermi in faccia tutti questi panni bagnati che mi fanno perdere il respiro e mi fanno venire pure il mal di testa.
Una sera Mastro Giovanni decide di finire un paio di scarpette ad una ragazza che l’indomani deve calzarli alla sua festa di compleanno e così carica la stufa con tanta legna, sicuro di passare in cucina tutta la notte, ma Ninetta è di altro parere. Ella si sente stanca dopo una lunga giornata di lavoro, si agita tutta perché vuole riposare. Dice tra sé:
- Ora vedrai, caro mio, cosa sono capace di fare! Nessuno può approfittare della mia bontà. Eccì,eccì,ecci.
E’ arrivato il momento di chiudere la canna fumaria, pensa. Ella poi non potendo più respirare butta il fumo all’interno della cucina così il suo padrone è costretto a spegnerla e ad aprire la finestra per non soffocare. Il ciabattino deve continuare il suo lavoro al freddo. Una sera d’inverno Marietta e suo marito mettono sulla stufa una bella teglia capiente per arrostire delle castagne, ma Ninetta brontola perché non vuole sporcarsi. Incomincia a fare guizzare la fiamma per bruciarle, ma quando sente poi quel delizioso profumino che si diffonde per tutta la casa e non solo, si rassegna e, consumando tutta la legna, le lascia cuocere piano piano al calore dell’ultima brace. Un giorno ella decide di riposarsi un po’, quindi comincia così ad emettere degli strani rumori e dopo una serie di borbottii si spegne. Mastro Giovanni e la moglie sono tanto preoccupati perché hanno il timore che la loro amata stufa abbia qualche guasto. Si disperano e proprio quando decidono di chiamare un tecnico Ninetta riprende a funzionare. Grande è la gioia dei due. L’abbracciano e la baciano come se fosse una figlia. La stufa capisce che questa volta l’ha fatta veramente grossa e si ripromette d’ora in poi di essere meno brontolona, di fare sempre il suo dovere per meritare quell’affetto grande dei suoi padroni. Mastro Giovanni e sua moglie amano tanto Ninetta da perdonarle tutto. Lo sanno che è una simpatica brontolona, ma chi non ha difetti.
L’importante è esserne consapevoli e cercare di migliorare.