L’Arancia

On 10 marzo 2013 by Nonna Tina

Un giorno due extraterrestri birichini giocano su nel cielo con un oggetto di forma sferica.

Che lanci! Che tiri!

Etù dice all’amico Arun :

  •  Stai attento,para i tiri,non ti distrarre. Se perdi devi darmi la tua navicella spaziale.
  • E se, invece, vinco io?

Ti regalerò i miei occhiali a raggi x!alieni

 

Ad un tratto la sfera sfugge di mano ad Arun che inutilmente cerca di afferrarla. Essa attraversa banchi di nuvole e cade giù, sempre più giù. Finisce la sua corsa posandosi su un prato verde del pianeta terra. Il contadino cinese Sori, padrone del prato, la mattina successiva trova la sfera di colore giallo. La prende, la guarda, la gira, la rigira, ma non riesce a capire cosa sia. L’annusa ed un profumo soave gli arriva al naso. Egli decide di portarla in dono al Mandarino.

Dopo aver fatto un inchino piegandosi fino a terra dice :

  • Grande Sole, Serenissimo Sovrano, Vi reco in dono questa sfera dorata che è caduta dal cielo.
  • Che oggetto è mai questo?
  • Non so, Serenissimo. So soltanto che emana un soave profumo.

Il re prende la sfera e se la porta al naso. E’ veramente profumata!

Il Mandarino chiama tutti i maghi del suo regno per sapere cosa sia quella sfera.

I maghi dopo averla toccata e osservata attentamente decretano che non è una palla anche se ne ha la forma, ma è un frutto nuovo venuto dal cielo.

Il re lo vuole assaggiare. Prontamente il cuoco di corte con un coltellino affilato lo apre. Dentro ci sono tanti spicchi e semini. Sua maestà assaggia uno spicchio e dice che ha un sapore un po’ acre, ma gradevole. Viene chiamato il giardiniere per piantare nel giardino reale i semini.

il Mandarino

 

A Primavera spuntano tante piantine che dopo qualche tempo si trasformano in alberelli, pieni di foglie verdi e fiorellini bianchi che riempiono l’aria di un dolce profumo. Dopo dieci anni ecco che si caricano di tanti bei frutti succosi. Passano gli anni e un giorno capita in Cina Assib, un viaggiatore arabo. Viene a sapere che nel giardino del Mandarino ci sono degli alberi carichi di frutti succosi, sconosciuti in tutti gli altri paesi del mondo.

Spinto dalla curiosità una notte entra di nascosto nel giardino reale, aiutato dall’oscurità. Scavalca le mura di cinta ed in un angolo del giardino vede degli alberi carichi di sfere giallo-oro.

  • Sono meravigliose! Esclama.

Coglie una di quelle sfere e scappa via prima di essere scoperto da qualche guardia. Nasconde il frutto in una tasca e via a perdifiato! Dopo si imbarca su una zattera e si allontana da quel luogo.

Naviga per tanti mesi tranquillamente. Ma un giorno, inaspettatamente, il mare si agita e le onde tempestose spingono la piccola imbarcazione contro alcuni scogli. Assib viene catapultato sulla spiaggia. Rimane senza conoscenza per alcuni giorni e quando si riprende si guarda attorno smarrito.

  • Dove sono finito? Che terra è mai questa? Si chiede.

Non c’è anima viva intorno. Si alza a fatica e si incammina verso l’interno di quella terra sconosciuta. Finalmente incontra un pescatore che, seduto davanti casa, sta aggiustando le sue reti.

  • Salam .

Il vecchio lo guarda interrogativamente e si chiede chi sia quel forestiero.

  • Da dove vieni e cosa cerchi qui?

Assib dice all’uomo che è un naufrago proveniente dalla Cina e vorrebbe tanto sapere dove si trova.

  • Mio bel giovane ti trovi sull’isola più bella del mondo: la Sicilia, terra baciata dal sole e dal mare.

Assib si ricorda all’improvviso della sfera che aveva messo nella tasca dei pantaloni. Infila la mano ed emana un sospiro di sollievo perché è ancora lì e fortunatamente il mare non l’ha presa.

La tira fuori dalla tasca e la bacia. Il pescatore guarda con meraviglia quella sfera gialla e chiede al giovane cosa sia quella strana palla. Il navigatore sorride dicendo:

  • E’ un frutto che ho trovato in Cina e che io ho rubato per portarlo nel mio Paese.
  • E’ veramente bello! Come fai a piantare questa sfera?
  • Basta piantare i semi che si trovano in essa.

Dicendo così Assib apre il frutto e prende i semi che sono negli spicchi. Ne regala due al pescatore in cambio di una barca solida per raggiungere la sua terra. Dopo che l’arabo è partito il pescatore va alla ricerca di un posto adatto per piantare quei semi. Individua un posto bellissimo tra i monti ed il mare. Fa due buche nel terreno e vi mette i semi, li copre con la terra. Di tanto in tanto li annaffia e li guarda speranzoso. A Primavera ecco le piantine che man mano crescono e diventano alberelli. Col passare degli anni crescono fino a diventare grandi alberi pieni di frutti dorati. Cosa strana, non hanno più il colore giallo, ma arancio. Il pescatore dapprima non capisce questo cambiamento, dopo riesce a spiegarsi il fenomeno. Il sole della Sicilia è talmente caldo che con i suoi raggi ha trasformato il giallo originario in arancio. Il frutto cinese viene chiamato arancia dal colore della sua scorza. Passano tanti anni e in quel luogo gli aranci non si contano più. Quel terreno posto tra mare e monti sembra una conca d’oro. A Primavera quando gli alberi sono in fiore si diffonde nell’aria un profumo inebriante.

Un giorno una ragazza, il giorno delle sue nozze, raccoglie un po’ di quei fiorellini odorosi e crea una corona che si pone sul capo. Adorna poi l’altare con quei fiori bianchi simbolo di purezza. Da quel giorno ogni sposa porta quei profumatissimi fiori d’arancio nel giorno più bello della sua vita.

 

 

 

 

 

 

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