L’Ulivo
Tanti e tanti anni fa i capi di due villaggi vicini bisticciavano continuamente per un terreno posto ai loro confini. Ognuno ne rivendicava la paternità. Un giorno Minerva, la bella dea della sapienza, stanca di vedere quei popoli sempre in lotta tra di loro, scese dall’Olimpo e chiamò a sé i capi dei due villaggi. Li rimproverò aspramente. -Basta, sono molto dispiaciuta perché non vi comportate come saggi governanti, ma come bambini che si accapigliano per un giocattolo. Come fate a non capire che con queste liti continue rendete la vita difficile a voi stessi ed ai vostri popoli? Ella invitò i due a fare pace e a comportarsi da buoni vicini. I due capi si strinsero la mano e le promisero di comportarsi bene e di darsi una mano in caso di necessità. Minerva soddisfatta, prima di lasciare la terra, decise di fare un dono a quegli uomini. Piantò in quel terreno, che era stato causa di tanti litigi, una piantina che a prima vista sembrava delicata e fragile. – Questa piantina si chiama ulivo ed è segno di pace. Ogni volta che vi viene il desiderio di bisticciare o di dimenticare la promessa fatta guardate questa piantina. Essa- continua Minerva- racchiude in sé un tesoro non subito visibile. Dovrete scoprirlo.
I due non compresero subito le parole della dea. Da quel giorno essi cercarono il tesoro nel terreno, pensando che fosse nascosto lì, però non trovarono nulla. La piantina a poco a poco crebbe e col passare degli anni diventò un albero forte e tenace con foglie argentate,coriacee che restavano sempre verdi in qualsiasi stagione. Dopo alcuni anni, a Primavera, i rami si ricoprirono di fiorellini gialli che si trasformarono poi in palline verdi. Gli abitanti dei due villaggi pensarono che fossero frutti e l’assaggiarono, ma si accorsero che avevano un sapore amarognolo. Aspettarono l’Estate e poi l’Autunno. Le palline verdi maturarono e divennero nere-violacee, mantenendo però il loro sapore acre. Qualcuno suggerì di schiacciare quelle palline e… meraviglia! uscì un liquido giallo, oleoso: l’olio. Casualmente un pezzo di pane cadde in quel liquido e risultò squisito all’assaggio. Esso aveva assunto un sapore migliore. Gli uomini dei due villaggi capirono che i cibi potevano essere più buoni ed appetitosi se venivano conditi con quel liquido giallo. Finalmente quegli uomini dopo tanto cercare avevano trovato… l’olio, il tesoro della dea Minerva che era più prezioso dell’oro.