La Leggenda delle Lucciole
Una volta la Madonna era seduta, davanti alla casetta, a cucire le camicine per il Bambino Gesù. Faceva caldo e il lungo manto celeste le pesava sulle spalle. La Vergine se lo tolse e lo depose lì accanto.
Ed ecco che un nuvolo di piccoli moscerini grigi corsero intorno a quel manto- forse credevano fosse un pezzetto di cielo,- poi si addensarono sul capo della Madonna, impedendole di lavorare in pace.
Il Bambino Gesù si accorse che i moscerini disturbavano la sua mamma, si levò dal sasso dov’ era seduto, stese il bel manto per terra e, svelto svelto, vi imprigionò tutti i piccoli insetti.
– Così imparerete- disse – a infastidire la mia mamma-. Chiuse il manto con le quattro cocche ben strette e andò in giardino a innaffiare le rose piantate da San Giuseppe. Poi venne la sera. Tutti si raccolsero nella casetta per la cena e i moscerini grigi erano sempre chiusi dentro il manto. A tarda sera Gesù uscì per raccoglierlo e riportarlo a casa. Si chinò: un brusio veniva di sotto le cocche strette.
– Poveri noi ! – mormoravano i moscerini- Come faremo ? Soffocheremo se nessuno viene a salvarci.
– Se qualcuno ci salvasse, non troveremmo più la strada, è tanto buio!
– Non dovevamo,- disse un altro moscerino, con la vocetta sottile sottile,-non dovevamo disturbare la Madonna!
– Ma c’erano tanti fiori intorno e il suo manto pareva una fetta di cielo sereno…
Gesù allora sciolse le cocche e i moscerini cominciarono a respirare. Poi, a poco a poco, si levarono, ma il loro volo era incerto.
-Perché non volate via svelti ?
– Perché non sappiamo trovare la nostra strada con questo buio!
– Ascoltate, – disse- vi voglio insegnare una cosa, stasera. Bisogna sempre rendere bene per male. In cambio della vostra impertinenza, vi farò un regalo, ma così bello come non ve lo siete sognato mai.
– Oh, piccolo Gesù, davvero ?- fece il moscerino più vecchio, quello della vocina sottile.
– E noi ti promettiamo di non dare più fastidio a nessuno!
Gesù sorrise, fece col suo ditino un segno della croce nell’ aria e disse :
– Regalo a ciascuno di voi un fanalino che non si spenga mai. Così potrete sempre trovare la via per tornare a casa. Ma vi do anche un piccolo castigo: da oggi uscirete soltanto di sera.
I moscerini grigi, per la gioia, fecero un rapido volo intorno al capo ricciuto di Gesù, poi il più piccolo disse :
– E adesso con il fanalino d’ oro come ci chiameremo?
– Vi chiamerete << lucciole>>, un nome carino e svelto come sarete voi, quando brillerete volando da un fiore all’altro nella notte.
– Grazie, Gesù Bambino, grazie.
Il fanalino d’oro si accese sulla coda minuscola dei moscerini, e intorno a Gesù fu un’aureola luminosa di piccole stelle.
( L. Capace )
Approfittiamo del tema estivo, per proporre questa bellissima poesia di Loriana Lucciarini e inoltrarci nell’atmosfera di sogno che le sue parole hanno saputo creare.
VORREI…
Vorrei essere
come un venditore di palloncini colorati
sogno costante negli anni,
di schiere di bambini dagli occhi scintillanti
che tiene i fili tra le mani di piccole gioie,
pronte a liberarle
prima o poi,
come si liberano i sogni
[Loriana Lucciarini]
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[…] Il blog “Nonna in fabula – il mondo delle fiabe” ha pubblicato una favola per bambini dove, a conclusione della stessa, ha inserito la mia poesia “Vorrei”… Ringrazio questo blog per l’apprezzamento e lo spazio riservatomi, invitando tutti a passare di qua: NONNA IN FABULA – IL BLOG […]